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Imposta di bollo: dalle fatture ai conti correnti

Cos'è l'imposta di bollo, quali sono i casi nei quali è prevista la sua applicazione, come si calcola e quando, invece, è possibile l'esenzione.

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Redazione deQuo
04 Marzo 2021
imposta di bollo

L’imposta di bollo è un’imposta che può avere un importo variabile e che generalmente viene applicata nel momento in cui vengono prodotti o presentati determinati documenti, come per esempio una fattura.

Si tratta di un’imposta indiretta poiché non colpisce le persone in modo diretto, ma i loro consumi. Presuppone l’esistenza di un atto che è stato redatto in forma scritta

Alcuni documenti, come per esempio quello relativo a una locazione, sono soggetti al bollo solo in caso d’uso. In questa guida saranno analizzati i casi più frequenti nei casi l’imposta di bollo viene applicata. 

Importi

Prima di passare alla spiegazione dei vari ambiti nei quali è prevista l’imposta di bollo, presentiamo alcuni degli importi che possono essere previsti a seconda dei casi.

In particolare, l’imposta di bollo potrà essere fissa oppure proporzionale, come si evince dalla tabella di seguito. 

Tipologia imposta di bolloImporti
Cambiali11 per mille
Cambiali tratte12 per mille
Ricorsi16 euro
Domande presentate al Registro delle Imprese dalle società di capitali65 euro
Domande presentate al Registro delle Imprese dalle società di persone59 euro
Atti autenticati dai notai230 euro

Leggi anche: “Cosa sono le Srl

Fatture

L’imposta di bollo sulle fatture consiste nell’applicazione di una marca da bollo da 2 euro: è necessaria per tutte le operazioni escluse o esenti da IVA il cui importo sia superiore a 77,47 euro

La marca da bollo – chiamata anche contrassegno telematico – viene applicata sulla fattura dalla persona che la emette, ma l’importo può essere addebitato al proprio cliente. Si possono acquistare in tabaccheria e presso i rivenditori di valori bollati. 

Viene considerata regolare soltanto nel caso in cui abbia una data di emissione uguale o antecedente a quella che è indicata in fattura. Considerato che le marche da bollo non hanno una data di scadenza, conviene pertanto comprarle sempre in anticipo, anche in grandi quantità.

Nel caso in cui l’emittente dimenticasse di apporre l’imposta di bollo, dovrà essere il committente a mettere in regola il documento. In caso di sanzioni, sarà l’emittente a pagare per la sua dimenticanza. 

Nel caso delle fatture elettroniche, il pagamento della marca da bollo:

  1. avviene in modo virtuale, tramite F24, inserendo il Codice Tributo 2501;
  2. dovrà essere effettuato entro il giorno 20 del mese successivo al trimestre di riferimento. 
imposta di bollo

Conti correnti

L’imposta di bollo sul conto corrente non si paga nei casi in cui la giacenza media sia inferiore ai 5.000 euro

Ai sensi del Decreto Legge 201 del 6 dicembre 2011 è stata fissata una quota fissa, pari a:

  • 34,20 euro nei casi in cui il correntista sia una persona fisica, oppure il conto sia cointestato o intestato a una ditta individuale;
  • 100 euro nel caso del conto corrente di altri soggetti, quali per esempio le società. 

Considerato che l’imposta di bollo viene determinata sulla durata effettiva del conto, nonostante si tratti di un’imposta annuale, per i conti che hanno una durata inferiore bisognerà calcolare il suo importo effettivo considerando solo i giorni di esistenza reale del conto.

In questa ipotesi, si dovrà moltiplicare l’importo annuale dell’imposta di bollo per i giorni effettivi in cui il conto corrente era attivo e dividere il risultato per 365 (ovvero il totale di giorni che ci sono in un anno). Per andare incontro a questa evenienza, alcuni istituti di credito e le Poste stabiliscono delle imposte forfettarie per periodi più brevi, come un trimestre o un semestre

L’imposta di bollo viene addebitata in modo diretto sul conto corrente, in genere il 31 dicembre di ogni anno, oppure direttamente alla chiusura del conto. 

Esenzioni

L’imposta di bollo sui conti correnti non si paga:

  • su conti e libretti postali intestati a Onlus o a federazioni sportive riconosciute dal Coni;
  • sui conti con giacenza negativa;
  • sui conti intestati a soggetti che hanno un ISEE inferiore agli 8.000 euro annui
imposta di bollo

Conto deposito

L’imposta di bollo è prevista anche nei casi in cui si abbia un conto deposito, per i quali l’importo da sostenere non è fisso, ma è proporzionale alla somma che è stata depositata. In particolare, si applica lo 0,2% sulle proprie giacenze

Si può dunque dire che l’imposta di bollo per i conti deposito sia pari al 2 per mille. Mentre per le persone fisiche non è prevista una soglia massima, per gli altri soggetti vige un limite di 14.000 euro. 

Quando non si paga

L’imposta di bollo dello 0,2% è valida su tutti i prodotti finanziari, quindi non solo sui depositi bancari e postali, ma anche sui buoni fruttiferi e sulle gestioni patrimoniali. 

Tuttavia, non viene applicata nei casi seguenti:

  1. fondi pensione;
  2. fondi sanitari;
  3. polizza vita. 

Imposta di bollo – Domande frequenti 

Su cosa si paga l’imposta di bollo?

L’imposta di bollo viene applicata su tutta una serie di documenti e servizi finanziari: ecco quali sono i principali

Quando scatta l’imposta di bollo?

Non c’è una regola fissa sugli importi oltre i quali si paga l’imposta di bollo, che variano a seconda dei casi: clicca per sapere come funziona nel dettaglio

Quando non si paga l’imposta di bollo sul conto corrente?

L’imposta di bollo sul conto corrente dipende dalla giacenza e dalla tipologia di conto: ecco quando non è necessario pagarla


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