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Flat tax: cos’è e come funziona il regime forfettario per partite IVA

Come funziona la flat tax, quali sono i requisiti di accesso e i limiti da rispettare, cosa sapere sul coefficiente di redditività e il calcolo dei contributi, oltre che sulle novità in arrivo per il 2023.

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Paolo Cernigliaro
22 Novembre 2022
flat tax

La flat tax partite IVA è un regime fiscale agevolato che prevede l’applicazione di un’aliquota al 15% – e al 5% per le nuove attività – a condizione che non venga superato il fatturato annuale di 85.000 euro, a partire dal 2023. Viene chiamato regime forfettario, per differenziarlo dal regime ordinario e da quello ordinario semplificato.

Le novità introdotte negli scorsi anni, legate alla volontà di allentare la pressione fiscale sulle partite IVA, di semplificare gli adempimenti tributari e di favorire la lotta all’evasione fiscale, sono rimaste invariate.

Rivediamo, allora, come funziona la tassazione unica per i professionisti in partita IVA che operano nel regime forfettario, quali sono i requisiti e gli obblighi da rispettare, oltre che i cambiamenti in arrivo per il 2023 e il 2024.

Cos’è la Flat tax in parole semplici

Il termine flat tax significa letteralmente tassa piatta: è una tassa a percentuale costante, pari al 15% per i professionisti che avevano già la partita IVA e al 5% per le nuove attività (per i primi 5 anni), non variabile e progressiva. Si sostituisce all’IRPEF, alle sue addizionali e all’IRAP.

Si tratta di un regime di tassazione agevolata, nel quale le imposte variano all’aumentare della base imponibile sulla quale si applicano. L’aliquota della flat tax è molto più bassa di quella dell’IRPEF, che con la riforma del 2022 corrisponde al:

  • 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
  • 25% per i redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro;
  • 35% per i redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro;
  • 43% per i redditi superiori a 50.001 euro.

Leggi anche “Lavoro dipendente e partita IVA contemporaneamente“.

flat tax

Flat tax 2023: ultimissime

I requisiti di accesso al forfettario sono i seguenti:

  1. il fatturato annuale lordo non deve superare i 85.000 euro;
  2. per i compensi dati a dipendenti o collaboratori, per il lavoro accessorio, le collaborazioni a progetto, il lavoro subordinato, gli utili da partecipazioni agli associati, non devono essere superati i 20.000 euro lordi.

Sono esclusivi dalla flat tax i lavoratori dipendenti o pensionati che abbiano superato, nell’anno precedente, la cifra di 30.000 euro lordi.

Flat tax regime forfettario: e fatturazione elettronica

Sulla base del decreto legge n.36/2022 contenente “ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, è stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i contribuenti che hanno scelto il regime forfettario.

Tale obbligo sarà in vigore a partire dal 1° luglio 2022 per i professionisti in partita IVA con flat tax, ma solo nel caso in cui abbiano ricavi o compensi superiori a 25.000 euro. Per tutti gli altri forfettari, l’obbligo scatterà invece dal 1° gennaio 2024.

Per il periodo compreso tra luglio e settembre 2022 non sono comunque previste delle sanzioni nel caso di fattura elettronica emessa il mese successivo rispetto a quello è stata erogata la prestazione.

Vantaggi del regime forfettario

I forfettari godono di alcuni benefici molto significativi rispetto ad altri lavoratori, sia dipendenti sia autonomi:

  • intanto le imposte da pagare sui redditi prodotti sono minori;
  • il regime forfettario è anche caratterizzato da una semplificazione non indifferente delle scritture contabili nonché degli obblighi fiscali, come l’applicazione dell’IVA in fattura e la successiva liquidazione;
  • chi ha la flat tax non è neanche obbligato a dover fare la fattura elettronica, tranne nei casi in cui debba fatturare nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni.

Come anticipato nelle righe precedenti, uno dei vantaggi principali della flat tax è rappresentato dal fatto di non essere tassati con le normali aliquote IRPEF e IRAP, che vengono del tutto sostituite dalla “tassa piatta” al 5% o al 15%.

Flat tax e la tagliola anti evasione

Oltre all’aumento della soglia massima di fatturazione a 85.000 euro, è stata anche introdotta una tagliola anti evasione, ovvero un meccanismo per il quale chi gioca con fatturati e redditi e prova a fare il furbo, viene immediatamente espulso dal regime forfettario.

Nella pratica, chi dal 2023 chi supera la soglia di 100.000 euro, tra compensi e ricavi, non potrà più usufruire del regime forfettari, ma dovrà emettere fatture IVA. Chi, invece, fatturerà tra gli 85.000 euro e i 100.000 euro, uscirà dal forfettario nel 2024.

Flat tax incrementale

Tra le novità, troviamo anche una flat tax incrementale riservata ai contribuenti che siano titolari di redditi di impresa o di lavoro autonomo, ma non abbiano aderito al regime forfettario. In questo caso sarà prevista un’aliquota del 15% da applicare su una quota dell’aumento di reddito registrato nel 2022 rispetto al maggiore dei redditi IRPEF dichiarati nei 3 anni precedenti.

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Flat tax e coefficiente di redditività

Un elemento importante da considerare quando si parla di flat tax è relativo al cosiddetto reddito tassabile. In pratica, le tasse non vengono applicate con un metodo analitico, ma con il cosiddetto “metodo dei costi a forfait”, dal quale deriva il termine stesso di regime forfettario.

Il reddito da tassare viene ricavato da un coefficiente di redditività, che ha un valore compreso fra il 40% e l’86% e varia in relazione alla propria attività lavorativa.

Nello specifico, si tratta del:

  1. 40%, per le attività di commercio al dettaglio e all’ingrosso e per i servizi di alloggio e di ristorazione;
  2. il 54% per il commercio ambulante (non alimentare);
  3. il 78% per i liberi professionisti;
  4. l’86% per le costruzioni e le attività immobiliari.

Esempio calcolo flat tax

Per capire meglio il funzionamento, possiamo fare alcuni esempi pratici:

  • un commerciante che guadagna 20.000 euro, avrà un reddito imponibile di 8.000 euro (20.000 euro * 40%);
  • un professionista che guadagna 20.000 euro, avrà un reddito imponibile di 15.600 euro (20.000 euro * 78%);
  • qualcuno che si occupa di attività immobiliari e ha un guadagno di 20.000 euro, avrà invece un reddito imponibile di 17.200 euro (20.000 euro * 86%).

A ogni attività lavorativa corrisponde poi un codice chiamato Ateco, che verrà assegnato nel momento in cui si aprirà la partita IVA. Al calcolo delle imposte, si dovranno poi aggiungere i contributi da versare all’INPS, che saranno calcolati sempre a partire dal proprio reddito imponibile.

Flat tax – Domande frequenti

Come funziona la flat tax?

La flat tax – o regime forfettario – è un regime fiscale al quale si può accedere con redditi inferiori a 85.000 euro annui e che prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva al 5% o al 15%.

Come si calcola la flat tax?

Il calcolo della flat tax prevede l’applicazione dell’imposta sostitutiva al 5% o 15% su quello che prende il nome di reddito imponibile: scopri come calcolarlo a partire dal fatturato lordo.

Cosa si intende con super flat tax?

Super flat tax è un’espressione che viene spesso utilizzata per indicare la flat tax con tassazione al 5% per i primi 5 anni di attività.

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Paolo Cernigliaro
Specializzato in ambito di diritto internazionale, si occupa prevalentemente di questioni societarie, passaggio generazionale delle imprese nonché controversie in materia di diritto tributario, ereditario ed amministrativo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.
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