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Differenza tra assegno di invalidità e pensione di inabilità

Quando si parla di assegno di invalidità e pensione di inabilità si tende in genere a fare parecchia confusione: ecco quali sono le differenze tra i due trattamenti previdenziali e quali i requisiti da possedere per riceverli.

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Redazione deQuo
21 Marzo 2021
assegno di invalidità e pensione di inabilità

La legge italiana prevede una serie di misure previdenziali a sostegno dei lavoratori – dipendenti, autonomi e parasubordinati – i quali, dopo l’assunzione, si trovino in condizioni di disabilità che possano incidere sulla loro attività e capacità lavorativa

Differiscono dall’invalidità civile, che è invece un trattamento di tipo assistenziale: di seguito saranno prese in considerazione le differenze esistenti tra le due provvidenze erogate dall’INPS.

Cos’è l’assegno ordinario di invalidità

L’assegno ordinario di invalidità lavorativa viene assegnato ai lavoratori dipendenti, autonomi e parasubordinati che sono iscritti all’assicurazione INPS. Per riceverlo sarà necessario che i medici delle sedi INPS accertino la presenza di un’infermità invalidante

Viene erogato per un periodo di 3 anni, che potranno essere prorogati per altri 6 anni nel caso in cui lo stato invalidante sia permanente, anche nell’ipotesi in cui si continui a lavorare. In questa evenienza, il lavoratore sarà sottoposto, ogni anno, a visita sanitaria. 


Tra i requisiti per ottenere l’assegno ordinario di invalidità, ci sono:

  1. il fatto di dover essere assicurati con l’INPS da almeno 5 anni;
  2. l’aver versato almeno 5 anni di contributi, che corrispondono a 260 contributi settimanali;
  3. l’aver versato 3 anni di contributi (ovvero 156 contributi settimanali) negli ultimi 5 anni.

Leggi anche: “Cos’è l’assegno sociale“.

assegno di invalidità e pensione di inabilità

Compatibilità e cumulabilità

L’assegno ordinario di invalidità:


Qualora la domanda per ricevere l’assegno dovesse essere rigettata, si avranno a propria disposizione 90 giorni per presentare ricorso al Comitato Provinciale INPS (per il quale si suggerisce di rivolgersi a un patronato). 

Leggi anche: “Pensione di vecchiaia senza contributi“.

Pensione di inabilità lavorativa

Anche la pensione di inabilità lavorativa viene assegnata ai lavoratori dipendenti, autonomi o parasubordinati iscritti all’assicurazione generale INPS, a patto che abbiano un’infermità o una patologia che impedisca loro, in modo permanente, di svolgere qualsiasi lavoro

Tale condizione è presente prima dell’assunzione e può essere revocata nel caso in cui il dipendente recuperi la propria capacità lavorativa. I requisiti per ricevere la pensione di inabilità sono:

  • essere assicurati con l’INPS da almeno 5 anni;
  • l’aver versato almeno 5 anni di contributi, che corrispondono a 260 contributi settimanali;
  • l’avere versato 3 anni di contributi (ovvero 156 contributi settimanali) negli ultimi 5 anni.

Chi riceve questo contributo non potrà svolgere nessuna attività lavorativa dipendente, né essere iscritto agli albi professionali o agli elenchi degli operai agricoli e dei lavoratori autonomi. 

Leggi anche: “Cos’è l’assegno di vedovanza“.

assegno di invalidità e pensione di inabilità

Requisiti e domanda

Tale pensione:

  • non è cumulabile con le rendite vitalizie INAIL derivanti da infortunio sul lavoro o malattia professionale, o con l’invalidità civile;
  • non spetta nel caso di ricovero in un istituto statale o gestito da enti pubblici. 

Ai soggetti che non siano in grado di deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore o che abbiano necessità di assistenza continua nel compiere gesti quotidiani potrà essere concesso l’assegno mensile per assistenza personale e continuativa

Anche in questo caso la domanda per ricevere la pensione di inabilità va inviata alla sede INPS competente e nel caso di rigetto sarà possibile presentare ricorso al Comitato Provinciale INPS entro 90 giorni. 

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