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Detrazione per figli a carico e sussidio familiare: come si calcola l’importo

Quando spetta la detrazione per figli a carico, come si calcola e fino a che età è possibile richiederla.

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Redazione deQuo
13 Maggio 2020
detrazioni figli a carico

Cosa sono le detrazioni figli a carico

Le detrazioni per figli a carico costituiscono una delle agevolazioni fiscali che possono essere richieste dalle famiglie che hanno determinati requisiti di reddito. In particolare quello che bisogna considerare per il calcolo è il reddito complessivo, che è pari alla somma di tutti i redditi percepiti, fatta eccezione per il reddito dell’abitazione principale e delle relative pertinenze e i premi soggetti all’imposta sostitutiva del 10%.

Il reddito deve essere calcolato al lordo degli oneri deducibili e includendovi quello relativo ai fabbricati in locazione con cedolare secca. Quali sono gli altri elementi che contribuiscono all’ammontare delle detrazioni? E fino a che età i figli possono essere considerati a carico? Lo sono anche i maggiorenni o fino a 26 anni?

In questa guida sarà data risposta alle domande elencate a proposito delle detrazioni figli a carico 2020 e saranno fornite le informazioni su quando spetta la detrazione, come si calcola l’importo e come fare per richiederla.

Quando spetta la detrazione figli a carico

La norma generale prevede che la detrazioni IRPEF, il cui importo cambia in base al reddito complessivo, diminuisce all’aumentare del reddito e si azzera del tutto una volta superato il reddito annuale complessivo di 95.000 euro.

Per persona a carico si intende qualcuno che, al lordo degli oneri deducibili, abbia un reddito uguale o inferiore a 2.840,51 euro. Nel caso di figli con età inferiore a 24 anni, dal 1° gennaio 2019, tale limite è stato portato a 4.000 euro.

Nel reddito complessivo del figlio, devono essere considerati anche:

  1. i redditi di lavoro autonomo o d’impresa in regime forfettario
  2. le retribuzioni derivanti da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche, dalla Santa Sede e da Enti gestiti direttamente dalla stessa.
detrazioni per figlio a carico calcolo

La regola generale prevede dunque che:

  • chi rispetta i requisiti di reddito e ha un figlio a carico di età inferiore ai 3 anni, ha diritto a una detrazione di 1.220 euro;
  • chi ha, invece, un figlio di età pari o inferiore a 3 anni ha diritto a una detrazione di 950 euro.

Nel caso in cui in famiglia ci fossero più di 3 figli a carico, queste cifre dovrebbero essere aumentate di 200 euro per ciascun figlio, ragion per cui le detrazioni diventano rispettivamente di 1.150 e 1.420 euro.

Le detrazioni per i figli portatori di handicap

Per le famiglie con figli portatori di handicap, la detrazione è aumentata di 400 euro, ai sensi della legge n. 104 del 1992. Questo incremento è applicato nel caso di:

  1. minorazione fisica;
  2. minorazione psichica o sensoriale, che provoca difficoltà di apprendimento o lavorativa.

Di conseguenza, la detrazione diventerà di:

  • 1.620 euro, nel caso di figlio portatore di handicap che abbia meno di 3 anni;
  • 1.350 euro, nel caso di figlio portato di handicap che abbia più di 3 anni.

Come calcolare la detrazione per figli a carico

I valori indicati in precedenza costituiscono la base per individuare l’importo spettante a ogni singola famiglia. La detrazione IRPEF si calcola attraverso all’applicazione della seguente formula: detrazione teorica * [95.000 euro (reddito massimo) – reddito complessivo/ 95.000]. Facciamo qualche esempio concreto per comprendere come applicare la formula ad alcuni casi ipotetici.

Prendiamo in considerazione quattro casi:

  • quello di una famiglia con un figlio che abbia meno di 3 anni;
  • quello di una famiglia con un figlio che abbia più di tre anni;
  • quello di una famiglia con un figlio che abbia meno di 3 anni, ma che sia portatore di handicap;
  • quello di una famiglia con un figlio che abbia più di 3 anni, ma che sia portatore di handicap.

Supponiamo che le famiglie abbiano tutte un reddito complessivo pari a 35.000 euro. L’importo della detrazione sarà rispettivamente pari a:

  • 1.120*[(95 mila – 35 mila)/95 mila] = 707,36 euro al mese;
  • 950*[(95 mila – 35 mila)/95 mila] = 600 euro euro al mese;
  • 1.620*[(95 mila – 35 mila)/95 mila] = 1.023,16 euro al mese;
  • 1.350*[(95 mila – 35 mila)/95 mila] = 852,63 euro euro al mese.

Calcolo detrazioni per figli superiori a 3

Se ci sono più figli, l’importo di 95.000 euro va incrementato di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo, quindi:

  1. nel caso di due figli, il reddito massimo totale sarà di 110.000 euro;
  2. nel caso di tre figli, di 125.000 euro;
  3. nel caso di 4 figli, di 140.000 euro e così via.
detrazioni per figli a carico cosa sono

Ecco qualche esempio di calcolo relativo alle detrazioni nel caso in cui si abbiano più di tre figli a carico:

  • quattro figli a carico che abbiano meno di 3 anni: 1.420*[(140 mila – 35 mila)/140 mila] = 1.065 euro al mese;
  • quattro figli a carico che abbiano più di 3 anni: 1.150*[(140 mila – 35 mila)/140 mila] = 862,50 euro al mese;
  • cinque figli a carico che abbiano meno di 3 anni: 1.420*[(155 mila – 35 mila)/155 mila] = 1.099, 35 euro al mese;
  • cinque figli a carico che abbiano più di 3 anni: 1.150*[(155 mila – 35 mila)/155 mila] = 890,32 euro al mese.

Se in famiglia si hanno almeno quattro figli, è prevista una detrazione aggiuntiva di ulteriori 1.200 euro in un anno.

La ripartizione della detrazione fra i genitori

La detrazione per figli a carico dovrà essere ripartita al 50% fra i genitori non separati e in presenza di genitori separati dipenderà dalle modalità di affidamento: in caso di accordo tra le parti, si può attribuire l’intera detrazione al soggetto che detenga il reddito più alto fra i due.

In questa ipotesi, nel caso di incapienza da parte di chi ha il reddito più basso, l’altro coniuge potrebbe godere delle detrazioni per intero. L’incapienza si verifica quando l’importo complessivo delle detrazioni è maggiore all’imposta lorda: in questo caso, non è possibile richiedere il rimborso della parte in più o utilizzarla per sostenere altri tributi.

In caso di morte di uno dei due coniugi, la detrazione spetterà per intero al coniuge vivente o che ha riconosciuto il figlio.

Come richiedere la detrazione per figli a carico

Dopo aver analizzato quali sono i limiti di reddito, i requisiti di età e la formula per il calcolo delle detrazioni per figli a carico, è bene capire come presentare la richiesta per ottenerla, in quanto le detrazioni non si ricevono in modo automatico.

Si possono richiedere inviando la documentazione apposita al datore di lavoro o al sostituto d’imposta in fase di dichiarazione dei redditi. Bisognerà indicare i seguenti dati:

  • nome e cognome;
  • codice fiscale;
  • l’indicazione circa la ripartizione, che può essere al 50% fra i coniugi o a carico del solo richiedente;
  • la presenza di una disabilità in famiglia;
  • la data a partire dalla quale il figlio deve essere considerato a carico.

Il modulo da utilizzare è il modello D23, che dovrà essere compilato in ogni sua parte, datato e firmato dal soggetto richiedente e inviato all’azienda per la quale si lavora nel caso di lavoratori dipendenti. Nel caso di eventuali variazioni relative al reddito familiare, in particolare quello del figlio a carico, deve essere inviata comunicazione immediata tramite lo stesso modulo, in quanto si potrebbe non avere più diritto alle detrazioni spettanti.

Detrazione per figli a carico – Domande frequenti

Che significa detrazione figli?

La detrazione consiste in una riduzione dell’IRPEF, che può essere calcolata con l’utilizzo di una formula fissa, il cui risultato dipende dal reddito e dalla tipologia di figli a carico.

Chi paga le detrazioni per figli a carico?

Le detrazioni spettano al 50% ai entrambi genitori, salvo accordi particolari legati a situazioni di separazione, anche non legalmente riconosciuta.

Come si calcolano le detrazioni per figli a carico?

Attraverso l’applicazione di una formula nella quale deve essere inserito il reddito complessivo della famiglia e degli importi di base che cambiano in base al numero e all’età dei figli a carico.

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