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Decreto Ristori: le nuove misure economiche in vigore dal 28 ottobre

Tutti i contributi economici previsti dal decreto Ristori e le relative scadenze, la proroga del reddito di emergenza e della cassa integrazione, lo stop dei licenziamenti fino a marzo 2021: ecco cosa sapere.

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Redazione deQuo
29 Ottobre 2020
decreto Ristori
  • Il dl n. 137, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre 2020 e noto come decreto Ristori, è stato introdotto per sostenere tutte le attività commerciali che sono state penalizzate dal decreto del 25 ottobre 2020. 
  • Sono due le misure principali che saranno erogate: i contributi a fondo perduto, sulla base del codice Ateco delle attività, e i bonus per i lavoratori dello spettacolo, del turismo e dello sport
  • Sono state inoltre confermate alcune delle misure già in vigore con precedenti decreti, come per esempio quella del reddito di emergenza
  • Le somme previste saranno versate in automatico dall’Agenzia delle Entrate a chi ha già usufruito degli indennizzi previsti dal decreto Rilancio.  

A chi spettano i contributi a fondo perduto

I contributi a fondo perduto del decreto Ristori si rivolgono alle partite IVA e alle imprese (anche a quelle con fatturato superiore ai 5 milioni di euro) che sono state danneggiate dalle restrizioni del DPCM del 25 ottobre 2020.

Chi ha già usufruito in precedenza di altri contributi economici, riceverà l’importo in automatico sul proprio conto corrente in quanto l’Agenzia delle Entrate è già in possesso dei suoi dati, mentre gli altri dovranno presentare una domanda per riceverlo. 

Il limite massimo del contributo a fondo perduto che potrà essere erogato alle partite IVA corrisponde a 150.000 euro. L’importo potrà variare dal 100% di quanto era stato previsto in precedenza fino al 400%, a seconda del codice Ateco dell’attività alla quale spetta. Gli importi saranno maggiorati rispetto alle perdite di aprile 2020

Nel testo del decreto Ristori si legge che: 

“Al fine di sostenere gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive introdotte dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri per contenere la diffusione dell’epidemia Covid-19, è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che, alla data del 25 ottobre 2020, hanno la partita IVA attiva e, ai sensi dell’articolo 35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633, dichiarano di svolgere come attività prevalente una di quelle riferite ai codici ATECO riportati nell’allegato 1 al presente decreto. Il contributo non spetta ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 25 ottobre 2020”.

Il bonus per i lavoratori dello spettacolo, del turismo e dello sport

Il decreto agosto aveva già previsto un’indennità del valore di 1.000 euro rivolta ad alcune categorie di lavoratori, ovvero:

  • lavoratori stagionali o lavoratori in somministrazione dei settori del turismo e degli stabilimenti termali;
  • lavoratori stagionali di settori diversi dal turismo e dagli stabilimenti termali;
  • lavoratori intermittenti;
  • lavoratori autonomi occasionali;
  • lavoratori incaricati di vendita a domicilio;
  • lavoratori dello spettacolo che hanno versato almeno 7 contributi giornalieri nel 2019 e con un reddito derivante che non supera i 35.000 euro;
  • lavoratori dello spettacolo che hanno versato almeno 30 contributi giornalieri nel 2019 e con un reddito derivante che non supera i 50.000 euro;
  • lavoratori a tempo determinato dei settori del turismo e degli stabilimenti termali.

Questi lavoratori avranno la possibilità di richiedere l’indennità Covid onnicomprensiva prevista dal decreto agosto entro e non oltre il 13 novembre 2020

decreto Ristori

Nel decreto Ristori è stato invece introdotto un nuovo bonus da 1.000 euro per i lavoratori appena elencati, per il quale la scadenza è stata fissata al 30 novembre 2020. In più, è stata prevista la proroga della cassa integrazione. Anche in questo caso, il contributo sarà ricevuto in automatico da tutti coloro i quali hanno già usufruito di bonus precedenti. 

Ai lavoratori del settore sportivo, invece, spetterà un’indennità del valore di 800 euro, maggiorata rispetto ai 600 euro che sono stati erogati dal decreto Cura Italia e dal decreto Rilancio. 

Proroga reddito di emergenza e cassa integrazione 

Il reddito di emergenza è stato prorogato per i mesi di novembre e di dicembre: si avrà la possibilità di presentare l’apposita domanda entro il 30 novembre 2020

Al contempo, è stata prorogata anche la cassa integrazione, per un totale di 18 settimane suddivise in due tappe:

  • con la prima si autorizzano 6 nuove settimane alle imprese che hanno già terminato il periodo massimo a loro disposizione;
  • con la legge di Bilancio 2021 sarà invece possibile sbloccare altre 12 settimane gratuite

In contemporanea è stato fissato un accordo sui licenziamenti, che resteranno bloccati fino alla fine di marzo 2021, periodo nel quale tutte le aziende potranno avere accesso alla cassa integrazione covid-19 gratuita. 

decreto Ristori

Contributi previdenziali e seconda rata IMU

I datori di lavoro che hanno sospeso o ridotto la loro attività per un periodo di massimo 4 mesi (fruibili entro il 31 maggio 2021) avranno diritto a un esonero del versamento dei contributi previdenziali:

  • del 50% da chi ha subito una riduzione del fatturato inferiore al 20%;
  • del 100% se la riduzione del fatturato è stata pari o superiore al 20%. 

In aggiunta, è stata cancellata la seconda rata IMU per chi ha un’attività commerciale ed è stato esteso il credito d’imposta sugli affitti per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, a patto che l’azienda in questione abbia subito un calo del fatturato di almeno il 50%

Fondi di sostegno 

Sono inoltre stati istituiti i seguenti fondi di sostegno per risollevare i settori maggiormente colpiti dell’emergenza coronavirus. 

FondoImporto
Agenzia di viaggio e tour operator400 milioni
Editoria, fiere e congressi100 milioni
Settore alberghiero e termale100 milioni 
Export e fiere internazionali400 milioni
Sport dilettantistico50 milioni
Agricoltura, pesca e acquacoltura100 milioni da erogare sotto forma di contributi a fondo perduto a chi ha subito un calo del fatturato superiore al 25%, emerso dal confronto tra novembre 2020 e novembre 2019
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