Bonus pubblicità 2022: proroga, requisiti e come fare domanda
Come funziona il bonus pubblicità, prorogato anche per il 2022, come si richiede e chi sono i soggetti ammessi alla ricezione del credito d'imposta previsto.
- Il bonus pubblicità è stato confermato anche per il 2022 dalla Legge di Bilancio dello scorso anno, la quale ha prorogato l’impostazione introdotta dal decreto Rilancio.
- In particolare, nel provvedimento emanato l’8 aprile del 2022, dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria, è stato inserito l’elenco dei soggetti ammessi a ricevere il credito riconosciuto da bonus pubblicità.
- Sarà possibile fruire del beneficio a partire dal quinto giorno lavorativo a quello successivo alla pubblicazione del provvedimento, tramite compensazione con modello F24, da effettuare sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
- Vediamo di seguito quali sono i requisiti di accesso per il 2022, cosa comprende il bonus pubblicità e quando si può utilizzare, oltre che la procedura da seguire per farne richiesta.
Bonus pubblicità e credito d’imposta
In seguito all’introduzione del decreto legge n. 50 del 24 aprile 2017, in particolare all’articolo 57-bis, è in vigore un credito d’imposta a favore di imprese, lavoratori autonomi e enti non commerciali per gli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulla stampa quotidiana e periodica (compresa quella online) e sulle emittenti televisive e radiofoniche, noto come bonus pubblicità.
In un primo momento, la norma prevedeva che i soggetti i cui investimenti pubblicitari avrebbero superato di almeno l’1% gli investimenti effettuati l’anno prima sugli stessi mezzi di informazione:
- avrebbero avuto accesso a un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale di tali investimenti;
- tale credito avrebbe potuto sfiorare il 90% per le microimprese, le piccole e medie imprese e le start up innovative.
Il decreto Rilancio ha modificato le regole relative al cosiddetto bonus pubblicità stabilendo che il credito d’imposta venga concesso al 50% rispetto agli investimenti effettuati. Questi ultimi non dovranno rispettare il requisito minimo dell’aumento dell’1% rispetto all’anno precedente.
Come funziona il bonus pubblicità 2022
Il decreto Rilancio aveva introdotto una novità relativa al bonus pubblicità, che è stata confermata anche non solo per il 2021, ma anche per il 2022.
Nello specifico, nel 2020 era stato stabilito che “il credito d’imposta sia concesso nella misura unica del 50 per cento del valore degli investimenti effettuati, sempre nel rispetto dei limiti dei regolamenti dell’Unione europea in materia di aiuti ‘de minimis’ “.
Inoltre, il bonus pubblicità 2020 era stato esteso anche agli investimenti sulle emittenti televisive nazionali o locali, analogiche o digitali, che non sono partecipate dallo Stato.
Proroga bonus pubblicità 2022
La legge di Bilancio 2021 ha replicato per il 2021 e il 2022 le misure in deroga previste dal decreto Rilancio in relazione al bonus pubblicità, rifinanziando così 50 milioni di euro per il 2021 e altri 50 per il 2022.
La differenza introdotta per il bonus pubblicità 2021-2022 riguarda il fatto che l’agevolazione sarà erogata soltanto per gli investimenti pubblicitari effettuati su giornali quotidiani e periodici (anche in versione online), mentre non sarà prevista per quelli riguardanti le emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali.
Il bonus pubblicità non è soggetto a tassazione Irap né calcolato ai fini reddituali e può essere richiesto anche dai contribuenti che si trovano nel regime forfettario.
Cosa comprende il bonus pubblicità?
Il bonus pubblicità 2022 viene applicato in percentuali differenti a seconda dell’investimento effettuato entro il 30 giugno 2022, a patto che l’ordine sia stato accettato dal venditore e sia stato versato almeno il 20% del costo totale.
Come funziona il credito d’imposta sulla pubblicità? Nel caso dei beni ordinari è pari al:
- 10% per gli investimenti in beni materiali fino a 2 milioni di euro;
- 10% per gli investimenti in beni immateriali fino a 1 milione di euro;
- 15% per gli investimenti destinati allo smart working;
- 6% per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2022.
Per quanto riguarda i beni materiali 4.0, il bonus corrisponde al:
- 40% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- 20% per gli investimenti che superano i 2,5 milioni di euro, fino a un massimo di 10 milioni di euro;
- 10% per gli investimenti che superano i 10 milioni di euro, fino a un massimo di 20 milioni di euro.
Come si presenta la richiesta del credito d’imposta?
Il credito d’imposta potrà essere utilizzato unicamente in compensazione, tramite modello F24, da presentare telematicamente tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda il relativo importo che ciascun beneficiario potrà ricevere, è disciplinato da un provvedimento del Dipartimento per l’informazione e l’editoria, ovvero dall’articolo 5, comma 3, del D.P.C.M. n. 90 del 2018.
Si dovrà indicare il codice tributo 6900, “Credito d’imposta – Investimenti pubblicitari incrementali stampa quotidiana e periodica anche on-line, emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali”, inserendolo nella sezione Erario, tra le somme della colonna importi a credito compensati.
Per i soggetti che rientrino nella fruizione di un credito superiore ai 150.000 euro, sono previste delle regole particolari. Questi ultimi potranno presentare il modello F24 a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla comunicazione individuale di abilitazione, inviata dopo la consultazione della Banca Dati Nazionale Antimafia – tranne nel caso in cui abbiano dichiarato di essere iscritti agli elenchi dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa.
Bonus pubblicità 2022: requisiti
Tra i requisiti per accedere al credito d’imposta previsto dal bonus pubblicità, rientra il non avere superato i limiti fissati dalla normativa europea sugli aiuti “de minimis” concessi da uno Stato membro a un’impresa unica, i quali non devono essere maggiori di 200.000 euro riferiti a 3 esercizi finanziari (art. 3, comma 2 regolamento UE n. 1407/2013).
Nell’ipotesi in cui l’Agenzia delle Entrate non potesse registrare il contributo al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato a causa del superamento di tale cifra, allora il bonus sarebbe revocato – e recuperato nel caso in cui l’agevolazione fosse già stata utilizzata.
Il credito d’imposta potrà inoltre essere revocato anche nel caso in cui:
- siano assenti altri requisiti richiesti, per esempio dopo i controlli dell’Agenzia delle Entrate;
- la documentazione presentata contenesse dati falsi.
Bonus pubblicità – Domande frequenti
Il credito d’imposta pubblicità riguarda gli investimenti pubblicitari incrementali effettuati sulle emittenti radiofoniche e televisive locali, analogiche o digitali, iscritte presso il Registro degli operatori di comunicazione.
La domanda per ricevere il credito d’imposta pubblicità va presentata tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, attraverso la sezione dell’area riservata “Servizi per”, alla voce “Comunicare”.
Sarà necessario presentare all’Agenzia delle Entrate una comunicazione in cui vengono indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale si vorrebbe usufruire.