Bonus chef 2022: come funziona e come richiederlo
Cos'è il bonus chef, come funziona e chi sono i cuochi che potranno richiederlo? Cosa sapere sulla nuova agevolazione introdotta dalla Manovra 2021 la proroga del decreto Milleproroghe.
- Il bonus chef è una della nuove misure che sono state introdotte con la legge di Bilancio 2021 e che sono state confermate nel 2022 dal decreto Milleproroghe.
- Si tratta di un credito d’imposta per sostenere una delle attività che ha risentito maggiormente della crisi epidemiologica, ovvero quella svolta dai cuochi professionisti.
- Vediamo di seguito in cosa consiste nello specifico, su quali spese potrà essere applicato e quali sono i requisiti che gli chef dovranno possedere per richiederlo.
Come funziona il bonus chef 2022
Il bonus chef è un credito d’imposta del 40% che potrà essere richiesto dagli chef che siano:
- lavoratori dipendenti;
- lavoratori autonomi con partita IVA, a prescindere dal fatto che alla propria attività sia associato il codice ATECO 5.2.2.1.0.
Il bonus può corrispondere a una cifra massima di 6.000 euro: è necessario lavorare presso alberghi e ristoranti per poterne fare richiesta, che potrà essere effettuata in compensazione tramite modello F24. La misura è stata estesa fino al 31 dicembre 2022 dal Decreto Milleproroghe.
Attualmente non è ancora possibile richiedere il bonus chef 2022 in quanto non è ancora stato emanato il relativo decreto attuativo.
Bonus chef 2022: spese ammissibili
Tra le spese che permettono di accedere al credito d’imposta previsto dal bonus chef, ci sono:
- quelle relative all’acquisto di macchinari di classe energetica elevata, necessari alla conservazione, lavorazione, trasformazione e cottura degli alimenti;
- quelle relative all’acquisto di strumenti e attrezzature di tipo professionale;
- i costi di eventuali corsi di formazione e aggiornamento.
Il bonus chef coprirà le spese sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021: l’importo sarà escluso sia da IRPEF sia da IRAP e non sarà conteggiato per la determinazione del rapporto di deducibilità.
Il beneficio potrà eventualmente essere ceduto a soggetti terzi, tra i quali rientrano gli istituti di credito e gli intermediari finanziari. A questo proposito leggi: “Come funziona la cessione dei crediti d’imposta“.
In merito alla procedura da rispettare per richiedere il bonus si attende l’emanazione del relativo decreto da parte del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Bonus 2022: quali sono?
Oltre al bonus chef e al bonus ristorazione, sono previsti anche altri investimenti per sostenere il settore agroalimentare e il made in Italy: per esempio, è stato esteso a tutto il triennio 2021-2023 il sostegno alle imprese agricole e agroalimentari, sia a quelle costituite in forma di cooperativa o riunite in consorzi, sia a quelle che fanno parte delle cosiddette “strade del vino”.
In questo caso, sarà riconosciuto un credito d’imposta sulla spese relative alla realizzazione e all’espansione di infrastrutture informatiche miranti a rafforzare il commercio elettronico. L’obiettivo è anche quello di potenziare la vendita a distanza di clienti che risiedono all’estero.
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La Manovra 2021 ha stabilito quali siano i varia crediti d’imposta validi per tutti gli altri settori e attività economiche. Si annovera, in particolare, il rinnovo degli investimenti per il Sud, ovvero:
- il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali per sostenere le attività produttive di Regioni quali Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, che sarà valido fino al 31 dicembre 2022;
- il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo a sostegno delle imprese attive presenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che sarà valido sempre fino al 31 dicembre 2022.
Bonus acqua potabile
La legge di Bilancio 2021 ha previsto anche un credito d’imposta del 50% – il cosiddetto bonus acqua potabile o bonus idrico – sulle spese sostenute per:
- l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua potabile, nonché di sistemi di mineralizzazione, raffreddamento e aggiunta di anidride carbonica alimentare E 290;
- migliorare la qualità delle acque erogate dagli acquedotti e destinate al consumo umano.
Per le persone fisiche che possiedono un’attività economica sono previsti fino a 1.000 euro per ogni unità immobiliare, mentre per gli altri soggetti sono riconosciuti fino a 5.000 euro per ogni immobile adibito ad attività commerciale o istituzionale.