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Bonus caldaia: come funziona, tra scadenza e proroga al 2023

Come funziona il bonus caldaia e quali sono le modalità attraverso le quali si può accedere a questa agevolazione fiscale, tra scadenza, documenti necessari, sconto immediato in fattura.

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Redazione deQuo
27 Dicembre 2022
bonus caldaia 2020

Il bonus caldaia è un’agevolazione fiscale che permette di accedere a una detrazione del 50% o del 65% a seconda della tipologia di lavoro effettuato: il benefico si ottiene inviando apposita domanda e stando ben attenti al fatto che il pagamento avvenga tramite bonifico o carta elettronica, e non in contanti, in quanto deve essere tracciabile. 

Possono richiederlo non solo i proprietari di immobili, ma anche tutti coloro i quali hanno un diritto reale immobiliare sugli stessi. Non sono richiesti, inoltre, limiti relativi all’ISEE del richiedente.

Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche del bonus caldaia, quando possono essere applicate le tre percentuali di detrazioni previste, come fare richiesta e quali sono i documenti da presentare, oltre che eventuali novità introdotte dal rinnovo. 

Bonus caldaia e detrazioni fiscali

Il bonus caldaia permette di ricevere un incentivo per la sostituzione della vecchia caldaia con una di nuova generazione, ovvero con una caldaia a condensazione di classe energetica A o superiore. Lo sgravio fiscale viene inoltre applicato all’acquisto di valvole termostatiche da collegare ai caloriferi. 

Le agevolazioni fiscali tra le quali scegliere, che saranno erogate dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di 10 rate annuali di pari importo, sono:

  • quella destinata a chi ha intenzione di ristrutturare casa e che fa parte del bonus ristrutturazioni;
  • quella con la quale si mira a raggiungere un certo risparmio energetico, che rientra invece nel cosiddetto ecobonus
bonus caldaia 2020

Le detrazioni fiscali cambiano a seconda dell’intervento che si intende realizzare nella propria abitazione. In particolare, sono pari al:

  1. 50%, se si installa una nuova caldaia a condensazione di classe A in sostituzione a quella vecchia;
  2. 65%, se l’obiettivo è quello di installare una caldaia a condensazione di efficienza almeno pari alla classe A e di un sistema di termoregolazione di classe V, VI o VII, oppure un impianto ibrido composto da un sistema integrato tra pompa di calore e caldaia a condensazione.

LEGGI ANCHE Sismabonus 2023: come funziona

Chi ha diritto al bonus caldaia?

Il bonus caldaia può essere richiesto dal:

  • proprietario dell’immobile o dal nudo proprietario;
  • titolare di un diritto reale di godimento sull’immobile, come l’usufrutto;
  • affittuario o comodatario.

I soggetti in elenco lo potranno richiedere a patto che:

  1. l’immobile sia accatastato o stia per essere accatastato;
  2. sia già presente un impianto di riscaldamento;
  3. si sia in regola con il pagamento dei tributi sulla proprietà. 

La parte più importante consiste nel conservare i documenti che vengono rilasciati dal tecnico che ha effettuato l’intervento e di pagare con mezzi tracciabili. In particolare:

  • i titolari di reddito di impresa potranno pagare solo tramite bonifico parlante;
  • i non titolari di reddito d’impresa potranno pagare sia tramite bonifico bancario sia postale. 

L’agevolazione è stata prorogata per tutto il 2023: l’importo massimo detraibile per singolo immobile nel caso di utilizzo dell’ecobonus è pari a 30.000 euro

LEGGI ANCHE Che differenza c’è tra detrazione e deduzione

bonus caldaia 2022

Come si richiede

Per richiedere il bonus caldaia si dovranno fornire le seguenti informazioni:

  • il codice fiscale di chi usufruirà della detrazione;
  • la causale di versamento;
  • la partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del pagamento;
  • i dati della ricevuta di pagamento. 

Per ottenere le detrazioni previste dovrà essere inviata la comunicazione dell’installazione della nuova caldaia all’ENEA entro 90 giorni di tempo, assieme alla scheda informativa dei lavori rilasciata dal tecnico abilitato e all’attestazione della classe energetica. 

Si potrà usufruire del bonus anche tramite:

  1. cessione del credito;
  2. sconto diretto in fattura.

Leggi anche: “Come funziona il bonus mobili 2022“.

Bonus caldaia e superbonus 110%

La sostituzione della vecchia caldaia con un nuovo impianto è possibile anche tramite la detrazione costituita dal superbonus 110%, in quanto tale intervento rientra nei cosiddetti lavori trainanti, che dal 2023 cambia, permettendo di detrarre fino al 90%.

Il superbonus potrà essere utilizzato a patto che l’intervento di sostituzione della caldaia comporti:

  • il miglioramento di almeno due classi energetiche;
  • oppure, il raggiungimento della classe energetica più alta

Tale miglioramento deve essere dimostrato tramite le attestazioni di prestazione energetica (A.P.E.), sulla base di quanto contenuto nel decreto congiunto di Mise, MEF, MIT e del Ministro dell’Ambiente pubblicato il 6 agosto 2020.

A questo proposito leggi “Cos’è il superbonus 110%“.

Le detrazioni elencate potranno essere utilizzate anche per l’acquisto di una stufa a pellet, ovvero un sistema di riscaldamento che utilizza materiali combustibili di tipo ecologico.

La stufa dovrà però rispettare alcuni requisiti necessari, cioè:

  • il rendimento utile alla potenza nominale dovrà essere pari ad almeno l’85%;
  • dovrà rispettare il limite di emissioni fissato dal DL 152/2006;
  • dovrà rispettare i limiti di trasmittanza termica previsti dal DL 192 del 2005 per abitazioni ubicate nelle zone climatiche C, D, E, F.

LEGGI ANCHE Quali bonus nel 2023?

Bonus caldaia – Domande frequenti

Come usufruire del bonus caldaia?

Il bonus caldaia è un’agevolazione fiscale che può essere richiesta nel caso di sostituzione di una vecchia caldaia con un nuovo impianto: scopri come funziona.

Come funziona il bonus caldaia 2023?

Il bonus caldaia permette di avere accesso a detrazioni fiscali del 50% o al 65%: ecco cosa fare per richiederlo.

Quando scade il bonus 65% per le caldaie?

Nel caso di richiesta dell’ecobonus, si avrà tempo per sostituire la propria caldaia fino al 31 dicembre 2023, salvo eventuali proroghe anche al 2024.

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