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Prelazione agraria: cos’è e come funziona

Come funziona la prelazione agraria sulla base della normativa in vigore, chi sono i soggetti che possono beneficiare di tale diritto e quali sono invece i casi nei quali non è valido, come per esempio quello riguardante i coltivatori di terreni confinanti.

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Redazione deQuo
17 Giugno 2021
prelazione agraria

La legge n. 590/65 prevede, al suo articolo 8, l’ipotesi di trasferimento a titolo oneroso o in enfiteusi, di terreni che vengono concessi in affitto a dei coltivatori diretti.

Il fondo può essere acquistato anche da chi lo gestisce come mezzadro, colono o compartecipante: in tutti questi casi si esercita quello che prende il nome di diritto di prelazione agraria

Vediamo di capire più nel dettaglio come funziona, chi sono i suoi beneficiari e quali requisiti devono essere rispettati. 

Cos’è il diritto di prelazione

Il diritto di prelazione da parte del coltivatore diretto di un fondo (o di chi ne usufruisce come mezzadro, colono o compartecipante) può essere esercitato solo nel caso in cui:

  • il fondo venga coltivato da almeno due anni;
  • chi lo coltiva non abbia venduto altri fondi rustici con un imponibile fondiario, maggiore di 1.000 lire, nei 2 anni precedenti;
  • il fondo sul quale si vuole esercitare la prelazione non sia maggiore del triplo della superficie che corrisponde alla capacità lavorativa della propria famiglia
prelazione agraria

Quando il diritto di prelazione non è valido

Il diritto di prelazione agraria non potrà essere esercitato nel caso in cui l’affittuario non abbia intenzione di rinnovare l’affitto e se il rapporto non è più attivo a causa di un grave inadempimento o per il recesso da parte del conduttore

Non si potrà esercitare tale diritto neanche nei casi di:

  • permuta;
  • vendita forzata;
  • liquidazione coatta;
  • fallimento;
  • espropriazione per pubblica utilità;
  • nei casi in cui i terreni dovranno essere utilizzati per attività edilizie, industriali o turistiche sulla base dei piani regolatori. 

Prelazione agraria coltivatori confinanti

L’articolo 7 della legge n. 87/71 ha esteso il diritto di prelazione anche al coltivatore diretto di terreni confinanti, a condizione che il terreno in vendita non spetti di diritto all’affittuario coltivatore diretto

Quindi il diritto di prelazione del confinante è escluso nel momento in cui vi siano dei coltivatori diretti, anche nei casi in cui questi ultimi non abbiano intenzione di esercitare il proprio diritto di prelazione. 

Ne deriva dunque che:

  1. il diritto di prelazione del coltivatore confinante non è una prelazione di secondo grado;
  2. che tale diritto scaturisce solo qualora non esista un coltivatore diretto

Funzione della prelazione agraria

Il diritto di prelazione agraria permette alla persona che coltiva un determinato terreno di diventarne anche il proprietario. Per questo motivo la prelazione del coltivatore diretto che sceglie di vendere il fondo a soggetti terzi subito dopo aver acquistato il fondo, senza fornire validi motivi, viene considerata nulla

La normativa in vigore prevede che il diritto di prelazione agraria si debba esercitare entro 30 giorni di tempo dalla notifica della proposta di alienazione, che sarà inviata tramite lettera raccomandata dal proprietario, assieme al preliminare di compravendita, in cui sarà indicato il prezzo di vendita del fondo. 

Il pagamento dovrà essere effettuato entro 3 mesi, la cui scadenza decorre dal 30° giorno dalla ricezione della notifica. Questo termine sarà sospeso e poi riattivato nel caso in cui fosse stata richiesta la concessione di un mutuo per procedere con l’acquisto del terreno. 

prelazione agraria

Riscatto del fondo

Il terreno potrà essere riscattato dal coltivatore diretto che ha diritto di prelazione se:

  • il suo proprietario non invia la notifica prevista dalla legge;
  • il prezzo di vendita è maggiore rispetto a quello che è stato inserito nel contratto di compravendita. 

Il riscatto rappresenta un diritto potestativo, con il quale il coltivatore diretto potrà subentrare nel contratto di vendita con effetti retroattivi. 

In presenza di più affittuari del fondo, il diritto di prelazione potrà essere esercitato da tutti i soggetti in modo congiunto. Viene considerato rinunciatario colui che non comunica agli altri aventi diritto la sua intenzione di esercitare il suo diritto di prelazione entro 15 giorni dalla notifica. 

Prelazione agraria – Domande frequenti

Chi ha diritto di prelazione su un terreno agricolo?

Per esercitare il diritto di prelazione su un terreno agricolo si dovrà essere in possesso di alcuni requisiti: clicca per sapere di cosa si tratta.

Quando non spetta il diritto di prelazione agraria?

Ci sono alcuni casi nei quali il diritto di prelazione agraria viene meno: ecco quando si verifica questa condizione.

Chi non è coltivatore diretto ha diritto di prelazione?

Il diritto di prelazione agraria può essere esercitato anche dai coltivatori diretti dei terreni confinanti, ma deve essere presente una determinata condizione.

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Redazione deQuo
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