Pignoramento pensione: come funziona
Quali sono i casi nei quali la pensione non può essere in alcun modo pignorata e qual i limiti che devono essere rispettati a seconda delle differenti situazioni.
Nel momento in cui un soggetto ha contratto dei debiti e non è riuscito a saldarli, i creditori possono pignorare il suo conto corrente.
Il pignoramento può riguardare anche la pensione, tuttavia la legge prevede un minimo vitale che deve essere rispettato dai creditori.
In questa guida analizzeremo le differenti tipologie di pignoramento della pensione e quali sono i casi nei quali non è possibile.
Limiti pignoramento pensione INPS
Il pignoramento della pensione potrà avvenire secondo due modalità differenti: la prima è quella in cui si verifica prima ancora della sua erogazione e viene notificato non solo al debitore, ma anche all’INPS.
In questo modo, la pensione sarà erogata direttamente senza la parte trattenuta a causa del pignoramento in corso. Come si può ben immaginare, non si potrà pignorare tutta la pensione.
Si dovrà infatti garantire quello che prende il nome di “minimo vitale”: se la pensione è inferiore a tale importo non potrà essere pignorata. Il valore minimo vitale per la pensione relativo al 2021 è pari a 1,5 volte l’assegno sociale, che corrisponde a 460,28 euro: è quindi pari a 690,42 euro.
La parte della pensione che supera il minimo vitale può essere pignorata fino a un quinto (20%). In presenza di due o più creditori si potranno pignorare fino a due quinti della pensione (40%), ma le categorie di crediti dovranno essere diverse tra loro.
Limiti pignoramento pensione accreditata sul conto corrente
Come funziona, invece, il pignoramento della pensione in banca? In questa seconda ipotesi, l’atto di pignoramento viene notificato al debitore e all’istituto di credito in cui si riceve l’assegno pensionistico.
Il pignoramento della pensione in banca potrà avvenire nel rispetto di alcuni limiti. Nello specifico, le somme presenti sul conto corrente potranno essere pignorate soltanto nella parte che supera il triplo dell’assegno sociale, quindi la cifra di 1.380,84 euro.
Chi ha meno di questo importo, non si vedrà pignorare la propria pensione in banca, mentre nel caso in cui i propri depositi fossero superiori, si potrebbe pignorare soltanto la parte in eccesso, fino al massimo di un quinto (o un mezzo qualora i pignoramenti abbiano natura diversa).
Nell’ipotesi in cui sul conto corrente vengano accreditati redditi di altra natura rispetto alla pensione, come può essere, per esempio, un canone d’affitto, il pignoramento potrà essere esteso all’intero deposito bancario e non alla sola pensione.
Pignoramento da parte dell’Agenzia delle Entrate
Qualora il creditore fosse l’Agenzia Entrate Riscossione, sarebbero previsti i limiti riportati nella tabella che segue.
Ammontare pensione | Limitazione pignoramento |
Fino a 2.500 euro | Fino a 1/10 |
Tra 2.501 euro e 5.000 euro | Fino a 1/7 |
Superiore a 5.000 euro | Fino a 1/5 |
Quali pensioni non si possono pignorare
Mentre la pensione di invalidità o inabilità si può pignorare nel rispetto dei limiti indicati nei paragrafi precedenti, non sono pignorabili:
- la pensione di invalidità civile, che fa parte dei sussidi di tipo assistenziale finalizzati a garantire il minimo vitale;
- l’assegno di accompagnamento;
- la pensione sociale.
Pignoramento pensione – Domande frequenti
I pignoramenti che si possono fare sulla pensione dipendono dalle tipologie di crediti contratti dal debitore, che dovranno avere natura differente.
La quota pignorabile della pensione dipende dal momento in cui si verifica il pignoramento: ecco cosa cambia nella pratica.
Il pignoramento della pensione segue regole diverse a seconda che avvenga prima della sua erogazione o dopo che sia stata accreditata sul conto corrente.