Pensione opzione donna 2023: proroga, requisiti e ultimissime notizie
Tra reazioni accese e proteste, ecco chi sono le lavoratrici che possono avere accesso alla pensione anticipata tramite opzione donna nel 2023: i requisiti anagrafici e contributivi e la simulazione di calcolo della pensione in anticipo.
Opzione donna è una forma di pensione anticipata alla quale possono avere accesso le lavoratrici in possesso di determinati requisiti: è riservata non solo alle lavoratrici dipendenti ma anche alle autonome, ma il Governo ha introdotto importanti novità in merito.
Si basa sul sistema di calcolo contributivo della pensione ed è stata rinnovata dall’articolo 16 del DL 4/2019. Opzione donna è stata introdotta per la prima volta dall’articolo 1, comma 9 della legge 243/04 e permette di andare in pensione anticipatamente rispetto alle regole ordinarie.
Queste ultime prevedono il possesso di almeno 41 anni e 10 mesi di contributi, nel caso della pensione anticipata nella quale non viene considerato il requisito dell’età, oppure a 67 anni, con almeno 20 di contributi, se si parla invece di pensione di vecchiaia.
Quali sono i requisiti per fare richiesta di pensione anticipata con opzione donna nel 2023? Come si effettua una simulazione del calcolo della pensione per capire a quanto ammonta? Nei prossimi paragrafi saranno spiegati il funzionamento del trattamento pensionistico opzione donna, a chi spetta, qual è la sua decorrenza, cosa cambierà e come fare domanda.
Opzione donna pensione: requisiti
Chi può andare in pensione con opzione donna? Finora, erano previsti i seguenti requisiti:
- lavoratrici dipendenti: 35 anni di contributi e aver raggiunto i 58 anni di età;
- lavoratrici autonome: 35 anni di contributi e un’età pari o superiore a 59 anni.
Per conseguire la pensione, alla lavoratrici dipendenti si richiede la cessazione del rapporto di lavoro, mentre le lavoratrici autonome possono continuare a svolgere la propria attività, pur facendo domanda di pensionamento anticipato. La pensione viene erogata tramite le regole di calcolo del sistema contributivo, ai sensi del decreto legislativo 180/1997.
Non è possibile utilizzare il cumulo dei periodi assicurativi per raggiungere il requisito contributivo richiesto, mentre si può ricorrere al riscatto degli anni di laurea.
Opzione donna 2023: nuove regole
Mentre resta in vigore il requisito contributivo, che sarà sempre pari a 35 anni, cambiano le regole relative all’età. Intanto, viene azzerata la differenza anagrafica tra lavoratrici autonome e dipendenti, ma viene inserito un criterio differente: l’eventuale presenza di figli.
Nella pratica, in pieno possesso dei 35 anni di contributi versati:
- le lavoratici con almeno 2 figli potranno andare in pensione a 58 anni;
- le lavoratrici con 1 figlio, a 59 anni.
Per quanto riguarda, invece, le lavoratrici senza figli, l’accesso ad opzione donna è stato ancor più ristretto. Potranno fare domanda soltanto le lavoratrici:
- invalide dal 74%;
- caregiver;
- licenziate da imprese in crisi.
Pensione Opzione donna: finestra mobile
Tipologia di lavoratrice | Lavoratrice con 2 figli | Lavoratrice con 1 figlio | Dipendente senza figli | Autonoma senza figli |
Anni di contributi | 35 anni | 35 anni | 35 anni | 35 anni |
Ultima data utile per la maturazione dei contributi | 31 dicembre 2022 | 31 dicembre 2022 | 31 dicembre 2022 | 31 dicembre 2022 |
Età | 58 anni | 59 anni | 60 anni | 60 anni |
Finestra mobile per la liquidazione del trattamento | 12 mesi se dipendente 18 mesi se autonoma | 12 mesi se dipendente 18 mesi se autonoma | 12 mesi | 18 mesi |
Pensione opzione donna: domanda
Ci sono diverse procedure da poter seguire per avere accesso a opzione donna:
- la prima è online, direttamente sul sito dell’INPS;
- la seconda è tramite il numero del Contact Center, ovvero l’803.164 da rete fissa, oppure il numero 06 164164 da cellulare;
- la terza consiste nel rivolgersi a un ente di patronato o un intermediario INPS.
Possono avere accesso al trattamento pensionistico anticipato anche le lavoratrici che hanno maturato i requisiti sopra elencati entro il 31 dicembre 2022, ma presentino la domanda in un secondo momento, anche dopo la data di apertura della finestra mobile.
Calcolo pensione opzione donna INPS 2023: quanto si perde
Trattandosi di una forma di pensione anticipata, opzione donna sarà caratterizzata da alcune decurtazioni rispetto a quello che sarebbe l’importo della propria pensione nel caso di pensione di vecchiaia o di pensione anticipata ordinaria.
A grandi linee, l’importo dell’assegno è inferiore del 20-30% rispetto al sistema misto, in quanto si applicano le sole regole del sistema contributivo.
Il calcolo della pensione con opzione donna è variabile poiché l’abbassamento dell’importo che sarà liquidato è legato a fattori differenti quali:
- l’età della lavoratrice;
- le sue caratteristiche di carriera e il livello manageriale raggiunto;
- l’importo dello stipendio raggiunto al momento della presentazione della domanda di pensionamento;
- l’anzianità contributiva.
Volendo fare un esempio relativo al calcolo dell’importo della pensione con opzione donna bisogna fare riferimento alla retribuzione della lavoratrice e al modo in cui si è evoluta negli anni:
- una persona che ha raggiunto livelli di retribuzione molto elevati fin dai primi anni di iscrizione all’INPS, non dovrebbe subire un abbassamento troppo significativo della propria pensione;
- al contrario, chi ha versato la maggior parte dei contributi entro il 31 dicembre 1995 e che avrebbe dunque ricevuto una pensione elevata nel caso di calcolo con il sistema retributivo, vedrà una riduzione dell’assegno pensionistico più consistente.
Come avere accesso alla pensione anticipata: guida INPS
L’INPS ha deciso di stilare una guida interattiva nella quale vengono elencati i passaggi che si dovrebbero seguire per verificare di essere in possesso dei requisiti, anagrafici e retributivi, necessari per accedere alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata.
La guida è formata da 8 step fondamentali, che sono i seguenti:
- verificare sia i requisiti anagrafici sia quelli retributivi previsti dalla legge per fare domanda di pensione di vecchiaia o di pensione anticipata;
- verificare quali sono i contributi presenti nel proprio estratto conto contributivo;
- controllare quali sono i requisiti previsti per le altre forme di pensionamento disponibili in Italia: da opzione donna a quota 103, e così via;
- utilizzare un simulatore per capire quale sarà la data nella quale si potranno raggiungere i requisiti previsti per poter andare in pensione;
- informarsi sull’esistenza di alternative che permettano di aumentare l’anzianità contributiva;
- vagliare le eventuali misure di accompagnamento alla pensione;
- controllare a quale prestazione previdenziale a carico dell’INPS si potrà avere accesso in caso di cessazione del rapporto di lavoro;
- inviare la domanda di pensionamento.
Pensione anticipata: come funziona in Italia
Nel caso in cui non si possedessero i requisiti per avere accesso alla pensione di vecchiaia, ci sono altre tipologie di pensione anticipata esistenti in Italia. Tra queste, si annoverano:
- la pensione Quota 103;
- l’Ape sociale;
- la pensione anticipata per malattia;
- la pensione anticipata per invalidità.
Per conoscere la data in cui si potranno ottenere i requisiti per andare in pensione e disporre di una simulazione del calcolo dell’assegno pensionistico, anche nel caso di opzione donna, è possibile utilizzare il simulatore disponibile sul sito dell’INPS, chiamato La mia pensione futura.
Il tool è molto efficiente e permette anche di simulare scenari differenti: in alternativa è comunque possibile prendere un appuntamento presso la sede INPS più vicina a casa propria o chiamare il numero del Contact Server INPS per ricevere maggiori informazioni.
Opzione donna – Domande frequenti
Opzione donna 2023 ha subito una serie di modifiche, al punto che molti lo hanno ribattezzato Opzione mamma: scopri cosa cambia.
Soltanto le lavoratrici autonome che riescono ad andare in pensione con Opzione donna potranno continuare a svolgere la propria attività professionale.
La pensione anticipata è il trattamento pensionistico che permette di andare in pensione prima rispetto ai requisiti tipici della pensione di vecchiaia.