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Smart Working semplificato: scadenza

Definizione di smart working semplificato: come funziona, la scadenza fissata e le eccezioni previste dalla normativa introdotta per fronteggiare l'emergenza sanitaria.

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Redazione deQuo
21 Gennaio 2021
smart working semplificato
  • Lo smart working semplificato è la misura introdotta dal Governo per permettere ai lavoratori senza accordo individuale di lavorare da casa
  • In questa guida sarà illustrato cosa prevede la normativa e fino a quando resterà in vigore

Smart working semplificato scadenza

La pandemia ha portato aziende che in precedenza non prevedevano l’opzione del lavoro da casa a riadattarsi: ai lavoratori di molti settori professionali, sia quelli impiegati nel pubblico (come nella Pubblica Amministrazione) sia nel privato è stato dunque concesso il cosiddetto “smart working semplificato”

Qual è il termine dopo il quale questa misura straordinaria non sarà più in vigore? Ci sarà un’eventuale proroga? Per quanto riguarda la fine dello smart working semplificato, la sua scadenza è stata fissata al 31 marzo 2021, che rappresenta il giorno in cui terminerà lo stato di emergenza nazionale

Dopo la proroga avvenuta con il decreto Milleproroghe, che ha fatto slittare il termine fissato in un primo momento, ovvero quello del 31 gennaio 2021, al 31 marzo 2021, è stato lo stesso ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a confermare tale data

smart working semplificato

Contenuto del decreto Milleproroghe

Il decreto Milleproroghe “proroga i termini previsti dalle disposizioni legislative specificatamente individuate nell’Allegato 1 al Decreto stesso fino alla data di cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e, comunque, non oltre il 31 marzo 2021 (art. 19). 

Tra queste si segnala, in particolare, la proroga al 31 marzo 2021 dell’utilizzo della procedura semplificata di smart working di cui all’art. 90, commi 3 e 4, del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazioni in L. 17 luglio 2020, n. 77.”

Eccezioni

La procedura semplificata per accedere allo smart working in deroga è stata introdotta durante l’emergenza da Covid-19 perché questa possibilità non era prevista dalla legge n. 81/2017

Lo smart working è stato previsto anche per i genitori con figli che svolgono la didattica a distanza, o che si trovino in quarantena. Per i dipendenti pubblici, la scadenza fissata resta quella del 31 gennaio 2021

Inoltre, la legge di conversione del decreto Agosto ha stabilito che i lavoratori che abbiano figli con una grave disabilità, potranno usufruire dello smart working fino al 30 giugno 2021. Per i lavoratori fragili è stata invece fissata una proroga fino al 28 febbraio 2021

smart working semplificato

Cosa cambia dal 1° aprile

Le FAQ del ministero hanno annunciato che dal 1° aprile 2021 potrebbe esserci una proroga del lavoro agile, al quale saranno però applicati alcuni cambiamenti. Nello specifico, a variare saranno le modalità di comunicazione dello smart working

Tra le FAQ si legge infatti che: “Oltre la data del 31 luglio 2020 (che oggi corrisponde al 31 marzo 2021), la comunicazione di cui all’articolo 23, comma 1 della Legge 22 maggio 2017, n. 81, sarà effettuata con i modelli predisposti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Modello per effettuare la comunicazione – Template per comunicare l’elenco dei lavoratori coinvolti) e l’accordo è detenuto dal datore di lavoro che dovrà esibirlo al Ministero, all’Inail e all’Ispettorato Nazionale del Lavoro per attività istituzionali di monitoraggio e vigilanza.”

La comunicazione dovrà essere trasmessa assieme all’accordo individuale per lo smart working dal 1° aprile 2021 (salvo modifiche introdotte in un secondo momento) e inviata agli organi di competenza. 

Cos’è il bonus smart working

Lavorare da casa è la soluzione alla quale di solito ricorrono i freelancer, che tengono conto delle spese che dovranno sostenere e quelle sulle quali risparmieranno, primo fra tutti il costo della benzina o di un eventuale abbonamento ai mezzi pubblici. 

Chi non è abituato a lavorare in smart working, invece, ha dovuto fare i conti con delle spese in più: non solo il costo di un abbonamento a Internet, ma soprattutto un’impennata dei consumi di luce e gas

Ipotizzando la possibilità che lo smart working semplificato venga esteso anche dopo la data del 31 marzo 2021, i sindacati si stanno muovendo affinché venga introdotto un bonus per lo smart working

Leggi anche: “Tutti i bonus della manovra“.

Perché molti lavoratori non amano lo smart working

Per molti lavoratori l’obbligo di lavorare da casa ha rappresentato:

  • da un lato l’impossibilità di utilizzare i buoni pasto, che valgono circa 160 euro al mese;
  • dall’altro l’impossibilità di non poter più fare gli straordinari e guadagnare qualcosa in più. 

Smart working ha significato per molti ricevere uno stipendio decurtato: per questo motivo sono stati diversi i lavoratori che hanno richiesto una certificazione speciale di buona salute, con la quale è stato possibile tornare in ufficio. 

Il bonus smart working, che è al momento soltanto un’ipotesi, costituirebbe un rimborso forfettario delle spese derivanti dal lavoro agile, il quale ha danneggiato molti lavoratori, ma di contro ha portato alla riduzione dei costi da parte di molte aziende.  

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