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Quali sono gli elementi costitutivi del reato di riciclaggio?

In cosa consiste il reato di riciclaggio? Qual è la pena prevista dal Codice penale? Quali i suoi elementi costitutivi? Analizziamo nel dettaglio questa tipologia di reato, mettendo anche in evidenza la differenza con l'autoriciclaggio.

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Redazione deQuo
29 Ottobre 2021
reato di riciclaggio

Il reato di riciclaggio è disciplinato dall’articolo 648-bis del Codice penale

Lo si può definire come l’insieme delle operazioni che fanno perdere le tracce della provenienza illecita di denaro, beni o altre utilità

In questa guida analizzeremo:

  • i suoi elementi costitutivi;
  • la pena e la procedibilità;
  • il concorso nel reato di riciclaggio;
  • la differenza con il reato di autoriciclaggio.

In cosa consiste il reato di riciclaggio

L’articolo 648-bis del Codice penale prevede che:

“Fuori dei casi di concorso nel reato, chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo; ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa, è punito con la reclusione da quattro a dodici anni e con la multa da euro 5.000 a euro 25.000.

La pena è aumentata quando il fatto è commesso nell’esercizio di un’attività professionale.

La pena è diminuita se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per il quale è stabilita la pena della reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.

Si applica l’ultimo comma dell’articolo 648”.

reato di riciclaggio

Elementi costitutivi del reato di riciclaggio

Il riciclaggio è un delitto plurioffensivo, in quanto non offende unicamente l’ambito patrimoniale, ma provoca anche danni all’economia e lesioni al mercato. In aggiunta:

  • falsa la libera concorrenza;
  • mina la stabilità e l’affidabilità degli intermediari finanziari. 

Il bene giuridico tutelato è sia l’amministrazione della giustizia, sia l’ordine pubblico e quello economico. Il soggetto attivo può essere chiunque.

Si tratta di:

  • un reato istantaneo di mera condotta e di pericolo concreto;
  • a forma libera;
  • che si configura anche nel caso in cui non si verifichi l’evento;
  • procedibile d’ufficio

Elemento soggettivo

L’elemento soggettivo del reato è il dolo generico in quanto chi commette un’operazione di riciclaggio lo fa in modo volontario e perfettamente consapevole. 

Tuttavia, si ritiene che il reato possa configurarsi anche come dolo eventuale: in tale ipotesi, è sufficiente una consapevolezza generica della provenienza delittuosa di un bene o di denaro. 

reato di riciclaggio

Elemento oggettivo

Affinché possa esserci il reato di riciclaggio, deve essere commesso un reato presupposto, che è composto da qualsiasi delitto non colposo. 

Il reato può avvenire tramite:

  1. la sostituzione o il trasferimento di denaro, beni o altre utilità che provengono da un delitto non colposo;
  2. operazioni che ostacolino l’identificazione della provenienza delittuosa

Concorso nel reato di riciclaggio

La normativa in vigore prevede che le persone che abbiano solamente commesso o concorso a commettere il reato presupposto da cui provengono il denaro, i beni o le altre utilità, non siano punibili

Differenza tra il reato di riciclaggio e di autoriciclaggio

Il reato di autoriciclaggio è stato introdotto dall’art. 3 comma 3 della legge 186/2014, con decorrenza dal 1° gennaio 2015. Trova disciplina giuridica nell’articolo 648 ter 1 c.p., nel quale viene stabilito che:

“Si applica la pena della reclusione da due a otto anni e della multa da euro 5.000 a euro 25.000 a chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

Si applica la pena della reclusione da uno a quattro anni e della multa da euro 2.500 a euro 12.500 se il denaro, i beni o le altre utilità provengono dalla commissione di un delitto non colposo punito con la reclusione inferiore nel massimo a cinque anni.

Si applicano comunque le pene previste dal primo comma se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da un delitto commesso con le condizioni o le finalità di cui all’articolo 7 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, e successive modificazioni.

Fuori dei casi di cui ai commi precedenti, non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale.

La pena è aumentata quando i fatti sono commessi nell’esercizio di un’attività bancaria o finanziaria o di altra attività professionale.

La pena è diminuita fino alla metà per chi si sia efficacemente adoperato per evitare che le condotte siano portate a conseguenze ulteriori o per assicurare le prove del reato e l’individuazione dei beni, del denaro e delle altre utilità provenienti dal delitto.

Si applica l’ultimo comma dell’articolo 648”.

Leggi anche: “Reato di ricettazione: cos’è“.

Reato di riciclaggio – Domande frequenti

Quali reati possono essere presupposto del reato di riciclaggio?

I reati presupposto del reato di riciclaggio, introdotto nel 1978, sono la rapina aggravata, estorsione aggravata, il sequestro di persona a scopo di estorsione.  

Chi può essere perseguito per riciclaggio di denaro?

Il reato di riciclaggio punisce chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato e dei casi previsti dagli articoli 648 e 648 bis, impiega in attività economiche o finanziarie denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto.

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