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Prestazioni per infortunio in ambito domestico: cosa sono e a chi spettano

Quali sono le tipologie di infortunati che possono avere accesso alle prestazioni INAIL in ambito domestico? Come vengono calcolate e come funziona la domanda? Ecco cosa sapere in merito.

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Redazione deQuo
09 Dicembre 2021
prestazioni inail ambito domestico

Le prestazioni per infortunio in ambito domestico rientrano tra le tipologie di indennizzi che vengono erogati dall’INAIL. Di cosa si tratta? Quali sono i soggetti che ne hanno diritto? Quali i requisiti di accesso che si dovranno rispettare?

Si tratta degli infortunati assicurati che svolgono lavoro domestico – gratuitamente e senza vincolo di subordinazione – nei confronti dei membri della propria famiglia e dell’ambiente in cui vivono, e i loro superstiti. 

Vediamo di seguito quali sono le caratteristiche delle varie prestazioni esistenti, chi sono i possibili beneficiari e come funziona la domanda. 

Prestazioni per infortunio in ambito domestico – Indice

Prestazioni per infortunio in ambito domestico: quali sono

La prestazione per infortunio in ambito domestico erogata dall’INAIL non è solo una: ne esistono infatti diverse tipologie e sono destinate a chi ha svolto lavoro in ambiente domestico, riportando un’inabilità permanente, dal 1° gennaio 2019. 

In particolare, si tratta:

  • della rendita diretta per inabilità permanente, valida nei casi in cui dall’infortunio sia derivata un’inabilità permanente pari o superiore al 16%;
  • della prestazione una tantum con importo pari a euro 300, erogata qualora l’inabilità permanente sia compresa tra il 6 e il 15%;
  • dell’assegno per assistenza personale continuativa ai titolari di rendita;
  • della rendita ai superstiti, dell’assegno funerario e del beneficio “una tantum” in caso di morte dell’assicurato.

Tali prestazioni economiche non sono soggette a tassazione IRPEF

A chi spettano

Le prestazioni per infortunio in ambito domestico prevedono il possesso di determinati requisiti. In particolare, ci dovrà essere:

  • quello anagrafico, ovvero si dovrà avere un’età compresa tra i 18 anni e (dal 1° gennaio 2019) i 67 anni;
  • quello lavorativo, ovvero si dovrà svolgere in via esclusiva, e senza vincolo di subordinazione, un lavoro domestico. 

In aggiunta non si dovrà svolgere nessun’altra attività per la quale sussista obbligo di iscrizione ad un altro ente o cassa previdenziale, oltre che essere in regola con il pagamento del premio (oppure, aver presentato l’autocertificazione di esonero qualora il pagamento del premio fosse a carico dello Stato, quindi in presenza dei presupposti dei limiti di reddito personale e familiare). 

Requisito fondamentale risulta, infine, l’aver riportato un infortunio in occasione di un lavoro svolto in ambito domestico dal quale sia derivata una condizione di inabilità permanente. A seconda della percentuale riportata nelle righe precedenti, si riceverà una prestazione differente. 

Leggi anche: “Cos’è l’indennità giornaliera permanente“.

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Importo

L’ammontare della prestazione viene calcolato partendo dalla retribuzione minima convenzionale stabilita per le rendite del settore industria

Viene rivalutato nel caso in cui la retribuzione media giornaliera del settore industria raggiunga un incremento che non sia minore del 10%.

Per gli infortuni che si sono verificati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2018, si potrà ricevere il risarcimento solo nel caso in cui l’invalidità permanente subita sia pari o superiore al 27%.

Domanda

La domanda per ricevere la rendita diretta si dovrà presentare solo in seguito alla guarigione clinica. Questa prestazione, a differenza di altre rendite dirette INAIL, non va incontro a revisione per modifica delle condizioni fisiche, ovvero nei casi di miglioramento o peggioramento.

L’infortunato assicurato o i suoi superstiti potranno presentare la domanda per avere accesso alla prestazione:

  • recandosi presso lo sportello della sede INAIL competente;
  • tramite posta ordinaria;
  • tramite PEC (posta elettronica certificata).

Avranno anche il diritto di richiedere il supporto di un patronato

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