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Per chi è obbligatoria la PEC dal 1° ottobre 2020?

A chi spetta l'obbligo di comunicare il proprio domicilio digitale dal 1° ottobre 2020 e quali sono le sanzioni previste.

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Redazione deQuo
27 Settembre 2020
PEC obbligatoria

Cos’è la PEC

PEC è l’acronimo di Posta Elettronica Certificata che dal 1° ottobre 2020 diventa obbligatorio per tutte le imprese italiane, ai sensi di quanto previsto dal decreto Semplificazioni. Si tratta di un indirizzo di posta elettronica che ha valore legale, certificato da firma elettronica e cifratura, e che rappresenta l’equivalente elettronico della raccomandata A/R. 

Si caratterizza per il fatto che il mittente riceve sempre la conferma dell’invio e la notifica di avvenuta consegna del messaggio e dei documenti inviati al destinatario. 

Vediamo di seguito come funzionerà l’obbligatorietà della PEC, a chi si rivolge e quali sono le sanzioni previste nel caso in cui non si dovesse rispettare il contenuto della nuova normativa. 

Per chi è obbligatoria la PEC

La PEC tra imprese e Pubblica Amministrazione era già obbligatoria dal 1° luglio 2013, mentre il nuovo obbligo previsto dal 1° ottobre 2020 riguarderà tutte le imprese

Nello specifico, sarà valido per le imprese iscritte al Registro delle imprese, le quali dovranno avere all’attivo il proprio domicilio digitale, che dovrà essere riconducibile in modo univoco all’azienda. 

PEC obbligatoria

Nell’articolo 37 del decreto Semplificazioni si legge infatti che “tutte le imprese, già costituite in forma societaria, comunichino al registro delle imprese il proprio domicilio digitale, se non hanno già provveduto a tale adempimento”. 

Le sanzioni previste

Per i nuovi iscritti è previsto un eventuale periodo di congelamento nel caso in cui non comunicassero il domicilio digitale, che dovrà essere integrato con l’invio di una nuova domanda di iscrizione. 

In tutti gli altri casi, invece, sono previste delle sanzioni, che possono corrispondere a multe fino a 2.000 euro

Riportando le parole di Unioncamere: “Possedere un indirizzo di posta elettronica certificata, che facilita i rapporti con la Pubblica amministrazione, era già un obbligo dal 2008 per le società e dal 2012 per le imprese individuali.

Ma se la mancata comunicazione prevedeva finora solo una sospensione temporanea per l’invio di pratiche telematiche al Registro imprese, ora invece può comportare una multa compresa tra i 206 e i 2.064 euro per le società, tra i 30 e i 1.548 euro per le imprese individuali”.

PEC obbligatoria

Le imprese che risulteranno prive di PEC riceveranno l’assegnazione d’ufficio di un domicilio digitale da parte della Camera di Commercio.

La comunicazione della PEC:

  • non prevede né il pagamento del bollo né i diritti di segreteria;
  • può essere effettuata sia dal titolare sia dal rappresentante legale dell’impresa, tramite il sito ipec-registroimprese.infocamere.it, oppure seguendo le istruzioni disponibili sul sito della Camera di commercio del proprio territorio.

PEC obbligatoria per gli automobilisti

Tra le novità che fanno parte della riforma del Codice della Strada rientra anche il possibile obbligo di PEC da parte degli automobilisti proprietari di una vettura. Si tratta di una proposta avanzata dal Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (Cnel). 

In questo modo, nel caso di multe e contravvenzioni, le autorità potranno inviare l’apposita comunicazione ai trasgressori direttamente tramite Posta Elettronica Certificata

La PEC obbligatoria per chi guida rappresenta un vantaggio nel caso di contravvenzione in quanto si riceverà il verbale direttamente nella propria casella di posta elettronica in modo non solo rapido, ma anche sicuro. 

I cittadini potrebbero in questo modo disporre dei tempi necessari per presentare eventuali ricorsi e opporsi eventualmente con la contestazione della multa. A questo proposito, bisogna comunque stare molto attenti in quanto il contenuto della mail si considera notificato anche se non è stato effettivamente letto

Qualora tale norma dovesse essere approvata, ci sarà una modifica dell’articolo 80 del Codice della strada, il quale disciplina la revisione dei veicoli. 

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