Vai al contenuto

Dichiarazione sostitutiva di atto notorio [Modello facsimile pdf]

Cos’è la dichiarazione sostitutiva di atto notorio, dove si fa, quali sono i suoi limiti e che differenza c’è con l’autocertificazione.

Immagine profilo autore
Paolo Cernigliaro
03 Marzo 2020
dichiarazione sostitutiva atto notorio

Un atto notorio è un qualsiasi atto di natura pubblica utilizzato per dimostrare fatti, stati o qualità personali. Si tratta di un documento scritto, noto anche il termine atto di notorietà, che deve essere firmato alla presenza di un pubblico ufficiale, ovvero di un notaio o di un cancelliere di un Tribunale, e di almeno due testimoni.

I fatti contenuti nell’atto sono notori, ovvero di pubblico dominio, oltre che essere veri, salvo i casi nei quali qualcuno faccia una querela di falso in merito alla provenienza delle dichiarazioni, e possono riguardare anche altre persone. L’atto notorio è inoltre pubblico, quindi ha valore di tipo legale in merito alla provenienza del dichiarante e su quanto dichiarato di fronte al funzionario pubblico, ma non fa prova legale sui contenuti delle dichiarazioni.

Ci sono dei casi un cui è possibile procedere con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio: di cosa si tratta? Quali sono i limiti previsti dalla Legge in merito al suo utilizzo? Analizziamo nel dettaglio cos’è la dichiarazione sostitutiva di atto notorio e qual è la differenza rispetto all’autocertificazione.

Dichiarazione sostitutiva di atto notorio: cos’è

Come suggerisce il nome, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio è un documento che sostituisce l’atto notorio vero e proprio, nel quale possono essere comprovati stati, atti e qualità personali che siano conosciuti direttamente dall’interessato che si occupa della sottoscrizione della dichiarazione stessa. Le dichiarazioni sostitutive hanno la stessa durata dell’atto notorio che tendono a sostituire.

La dichiarazione sostitutiva di atto notorio è disciplinata dal D.PR. 445/2000, che contiene il testo unico sulla documentazione amministrativa. L’articolo al quale fare riferimento è il numero 47. La dichiarazione può essere utilizzata nel caso in cui un soggetto debba instaurare un rapporto:

  • con le Pubbliche Amministrazioni;
  • con i gestori di Servizi Pubblici, come per esempio di fornitori di acqua o gas;
  • i privati.

In particolare, le dichiarazioni sostitutive che vengono presentate alla Pubblica Amministrazione o ai gestori di Servizi pubblici richiedono l’autentica della firma, mentre quelle presentate ai privati non la richiedono.

La dichiarazione sostitutiva di atto notorio non può essere utilizzata, invece, per regolare i rapporti con le autorità giudiziarie nell’esercizio delle loro funzioni.

Quali soggetti possono farla

Il requisito per poter fare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio consiste nell’essere cittadini italiani o cittadini dell’Unione Europea. Per quanto riguarda i cittadini extracomunitari, è possibile procedere con un’autocertificazione, ma devono essere rispettate due condizioni, ovvero:

  1. bisogna avere la residenza in Italia;
  2. possono essere dichiarati stati, fatti e qualità personali attestabili o certificabili da parte di soggetti, pubblici e privati, italiani.

In presenza dei requisiti sopra riportati un pubblico ufficiale o un funzionario dell’ufficio pubblico non può rifiutarsi di accogliere la dichiarazione sostitutiva o l’autocertificazione poiché andrebbe incontro alla violazione dei doveri d’ufficio.

dichiarazione sostitutiva di atto notorio cos'è

La responsabilità del cittadino

Il cittadino che dichiara qualcosa attraverso una dichiarazione sostitutiva di atto notorio deve riportare affermazioni veritiere: nel caso di controlli da parte delle autorità competenti sarà notificato in merito a un’eventuale incongruenza riscontrata.

In tale evenienza, sarà tenuto:

  1. a procedere con la regolarizzazione o il completamento di quanto dichiarato;
  2. in caso contrario, perderà tutti i benefici derivanti dalla dichiarazione e sarà prevista anche l’applicazione di sanzioni di tipo penale.

Dove si fa

La dichiarazione sostitutiva di atto notorio deve essere presentata ai soggetti ai quali ci si rivolge, ovvero alla Pubblica Amministrazione, a una società che si occupa di Servizi Pubblici o, eventualmente, a un privato rispettando i punti in elenco:

  • deve essere redatta su carta libera, con la relativa marca da bollo di 16 euro;
  • deve essere personalmente sottoscritta dall’interessato;
  • deve essere sottoscritta alla presenza di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico servizio.

In alternativa, si può anche utilizzare un modulo predisposto dalle varie amministrazioni. Bisogna ricordare che la firma deve essere sempre autenticata, tranne che nei rapporti tra privati.

Coloro che, per un impedimento temporaneo, si trovino nelle condizioni di non potersi presentare davanti al pubblico ufficiale possono delegare il coniuge, i figli o, in alternativa, un parente fino al terzo grado.

differenza dichiarazione sostitutiva di atto notorio e autocertificazione

Come si invia

È possibile inviare la dichiarazione sostitutiva di atto notorio:

  • tramite raccomandata A/R;
  • via fax;
  • telematicamente, attraverso l’uso della firma digitale;
  • in tutti questi casi deve essere allegata la fotocopia del documento di identità del suo sottoscrittore.

Abbiamo visto che i cittadini extracomunitari possono produrre soltanto autocertificazioni e non dichiarazioni sostitutive di atto notorio. Qual è la differenza esistente tra le due tipologie di documento, nonostante all’apparenza potrebbero sembrare esattamente la stessa cosa?

La differenza con l’autocertificazione

L’autocertificazione è un documento redatto su carta semplice, o su un modulo preimpostato, per il quale sono previste le stesse modalità di invio della dichiarazione sostitutiva di atto notorio. L’autocertificazione può essere infatti inviata:

  • tramite raccomandata A/R;
  • via fax;
  • telematicamente, attraverso l’uso della firma digitale.

Anche l’autocertificazione serve a dichiarare in prima persona atti, fatti o qualità personali, prendendosene la responsabilità, ma esiste una differenza fondamentale:

  • la dichiarazione sostitutiva può dichiarare fatti, stati o qualità personali che non sono contenuti in pubblici elenchi e registri;
  • al contrario l’autocertificazione serve a dichiarare proprio i fatti, gli stati e le qualità personali contenuti in pubblici elenchi e registri;
  • in altri termini, nella dichiarazione sostituiva di atto notorio, possono essere dichiarati tutti i casi nei quali non è possibile fare un’autocertificazione.

Un’altra differenza importantissima tra l’autocertificazione e la dichiarazione sostitutiva consiste nel fatto che la seconda deve essere sottoscritta davanti a un funzionario pubblico.

Quando è possibile fare un’autocertificazione

Abbiamo detto che l’autocertificazione può fare riferimento soltanto a fatti, qualità o stati personali che sono contenuti all’interno di registri pubblici o di elenchi.

Nello specifico, l’autocertificazione può essere utilizzata per dichiarare:

  • i dati anagrafici, quindi la data e il luogo di nascita, la residenza, la cittadinanza, lo stato di famiglia, il godimento dei diritti civili e politici, lo stato di maternità o paternità, se si è liberi, coniugati o vedovi;
  • la nascita del figlio, il decesso del coniuge, dell’ascendente o del discendente;
  • l’appartenenza a ordini professionali, l’iscrizione in albi, in elenchi tenuti da pubbliche amministrazioni;
  • il titolo di studio, gli esami sostenuti, la qualifica professionale posseduta, il titolo di specializzazione, di abilitazione, di formazione, di aggiornamento e di qualificazione tecnica;
  • il possesso e numero del codice fiscale, della partita IVA e di qualsiasi dato presente nell’archivio dell’anagrafe tributaria;
  • lo stato di disoccupazione;
  • la qualità di pensionato e categoria di pensione;
  • la qualità di studente;
  • la qualità di legale rappresentante di persone fisiche o giuridiche, di tutore, di curatore e simili;
  • la situazione reddituale, fiscale ed economica;
  • l’assolvimento di specifici obblighi contributivi con l’indicazione dell’ammontare corrisposto;
  • l’iscrizione presso associazioni o formazioni sociali di qualsiasi tipo;
  • ogni situazione riguardante l’adempimento degli obblighi militari, ivi comprese quelle attestate nel foglio matricolare dello stato di servizio.

La si può anche utilizzare per dichiarare:

  • di non aver riportato condanne penali e di non essere destinatario di provvedimenti che riguardano l’applicazione di misure di prevenzione, di decisioni civili e di provvedimenti amministrativi iscritti nel casellario giudiziale ai sensi della vigente normativa;
  • di non essere a conoscenza di essere sottoposto a procedimenti penali;
  • la qualità di vivenza a carico;
  • tutti i dati a diretta conoscenza dell’interessato contenuti nei registri dello stato civile;
  • di non trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e di non aver presentato domanda di concordato.

I limiti

Ci sono dei casi limite che non possono essere oggetto né nella dichiarazione sostitutiva di atto notorio né dell’autocertificazione. Si tratta in particolare di:

  1. certificati di origine e di conformità CE;
  2. certificati di marchi e brevetti;
  3. certificati sanitari e veterinari.

Dichiarazione sostitutiva di atto notorio – Domande frequenti

Quando si utilizza la dichiarazione sostitutiva di atto notorio?

La dichiarazione sostitutiva di atto notorio si utilizza nei casi in cui un soggetto deve instaurare un rapporto con le Pubbliche Amministrazioni, i gestori di Servizi Pubblici e i privati. Nei primi due casi deve sempre essere fornita di firma autenticata da parte del suo sottoscrittore.

Chi può fare ricorso alla dichiarazione sostitutiva di atto notorio?

Tutti i cittadini italiani e i cittadini dell’Unione europea possono fare ricorso alla dichiarazione sostitutiva di atto notorio. I cittadini stranieri possono redigere un’autocertificazione nel caso di possesso della residenza italiana e per i fatti, gli stati e le qualità personali che possono essere attestati o certificati da parte di soggetti pubblici e privati italiani.

Qual è la differenza tra dichiarazione sostitutiva di atto notorio e autocertificazione?

A differenza della dichiarazione sostitutiva di atto notorio, l’autocertificazione può fare riferimento solo a un atto, un fatto o una qualità personale che conosce, che riguarda sé stesso oppure soggetti terzi, ma che deve essere certificabile da una Pubblica Amministrazione, in quanto contenuta in elenchi e registri pubblici.

Immagine profilo autore
Paolo Cernigliaro
Specializzato in ambito di diritto internazionale, si occupa prevalentemente di questioni societarie, passaggio generazionale delle imprese nonché controversie in materia di diritto tributario, ereditario ed amministrativo. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit, sed do eiusmod tempor incididunt ut labore et dolore magna aliqua. Ut enim ad minim veniam, quis nostrud exercitation ullamco laboris nisi ut aliquip ex ea commodo consequat.
Cerca
Effettua una ricerca all'interno del nostro blog, tra centinaia di articoli, guide e notizie
Ti serve il parere di un Avvocato sull'argomento?
Prova subito il nostro servizio di consulenza online. Più di 3000 avvocati pronti a rispondere alle tue richieste. Invia la tua richiesta.
Richiedi Consulenza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter settimanale per ricevere informazioni e notizie dal mondo legal.

Decorazione
Hai altre domande sull'argomento?
Se hai qualche dubbio da risolvere, chiedi una consulenza online a uno dei nostri Avvocati
Richiedi Consulenza

Altro su Contratti

Approfondimenti, novità e guide su Contratti

Leggi tutti
servitu di passaggio
29 Agosto 2022
Le servitù di passaggio sono diritti di godimento sulla cosa altrui. Rientrano nella categoria della servitù prediali, la cui definizione si trova nel codice civile.  Queste ultime rappresentano il peso imposto su un fondo per l’utilità di un altro fondo appartenente ad un diverso proprietario. Una servitù presuppone l’esistenza di…
servitù prediale
26 Agosto 2022
La servitù prediale è un diritto reale di godimento della cosa altrui, disciplinato dall’articolo 1027 del Codice civile.  Tale articolo la definisce nel seguente modo: La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per l'utilità di un altro fondo appartenente a diverso proprietario.  Il presupposto per la costituzione della…
dimissioni per giusta causa
01 Luglio 2022
Le dimissioni per giusta causa rappresentano uno strumento del quale il lavoratore può avvalersi per far valere i propri diritti: esistono, infatti, alcune circostanze nelle quali è prevista la possibilità di risolvere immediatamente il rapporto di lavoro, senza dover dare un preavviso al proprio datore di lavoro. Se ti ritrovi…
accordi verbali
08 Ottobre 2021
Nel corso della propria vita, ci potranno essere diverse occasioni in cui si potranno stringere degli accordi verbali.  Potrebbe trattarsi di un accordo verbale di lavoro, di compravendita, ovvero relativo all’acquisto di un immobili, tra partner economici, e così via.  Gli accordi non scritti sono validi e vincolanti? Cosa dice…
multiproprietà
27 Luglio 2021
Il contratto di multiproprietà nasce sotto la spinta di esigenze di tipo turistico come un contratto atipico. Esso è stato disciplinato per la prima volta dal d. lgs. n. 427/98 e, più di recente, dal d. lgs. n. 79/2011. Le normative sono trasfuse nella disciplina contenuta negli articoli 69 e ss.…
diritto di recesso
01 Luglio 2021
Il diritto di recesso, noto anche come diritto di ripensamento, consiste nella facoltà da parte di un consumatore di rinunciare all’acquisto di un bene o di un servizio concluso a distanza, o fuori dai locali di un esercizio commerciale. Il diritto di recesso è contenuto all’interno del Codice del consumo…