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Accordi verbali: la validità legale è la stessa degli accordi scritti?

Quando si parla di accordi verbali si è portati a pensare che non abbiamo la stessa validità giuridica degli accordi scritti. In realtà non è affatto così: scopriamo insieme cosa prevede la normativa italiana.

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Redazione deQuo
08 Ottobre 2021
accordi verbali

Nel corso della propria vita, ci potranno essere diverse occasioni in cui si potranno stringere degli accordi verbali

Potrebbe trattarsi di un accordo verbale di lavoro, di compravendita, ovvero relativo all’acquisto di un immobili, tra partner economici, e così via. 

Gli accordi non scritti sono validi e vincolanti? Cosa dice il Codice civile a questo proposito? Vediamo di seguito qual è la normativa in vigore e come si può far valere un patto stretto a voce

Accordi verbali e disciplina giuridica: qual è il loro valore?

La legge italiana stabilisce quali sono i casi nei quali un accordo tra due parti dovrà avere necessariamente una forma scritta

Non ci sono, invece, riferimenti diretti sull’accordo verbale in quanto, in tutte le ipotesi non vincolate, le parti che concludono un accordo hanno la possibilità di scegliere la forma che preferiscono

Da ciò si evince che i patti verbali hanno la stessa validità dei patti scritti e dal punto di vista giuridico possono essere utilizzati per difendersi in Tribunale nell’ipotesi in cui si dovesse essere coinvolti in una controversia. 

Nonostante ciò, il motivo per il quale si tende solitamente a prediligere la forma scritta consiste nel fatto di riuscire a dare maggiore certezza all’accordo. A meno che non si contesti la propria firma, infatti, un accordo scritto e tutto il suo contenuto diventa praticamente inattaccabile. 

accordi verbali

In quali casi un accordo verbale non ha valore?

Posta la premessa iniziale, ci si può chiedere se esistano casi nei quali gli accordi verbali non abbiano alcun valore. Il primo consiste in tutte quelle situazioni per le quali vige l’obbligo legale della forma scritta

Si tratta, per esempio:

  • della compravendita notarile, che necessita di un atto da parte del notaio;
  • del contratto preliminare di vendita;
  • della locazione ad uso abitativo;
  • di contratti quali il mutuo, il conto corrente, il conto deposito e qualsiasi altra tipologia di atto siglato con una banca. 

Oltre ai contratti formali, che prevedono necessariamente la forma scritta, un contratto verbale non ha alcun valore quando ha come oggetto una donazione importante – mentre le donazioni che hanno uno scarso valore economico possono molto semplicemente consistere nella consegna del bene. 

Non si può fare con un accordo verbale neanche la promessa di una donazione futura: non si tratterebbe, infatti, di un impegno vincolante, anche perché la donazione non può sottostare ad alcuna imposizione. 

Un accordo verbale, infine, non è valido quando si caratterizza per gli elementi tipici del contratto, ovvero la causa e l’oggetto

Inadempimento di un accordo verbale: quali sono le conseguenze?

Cosa succede nel caso in cui non si dovesse rispettare un accordo verbale? Come accade per un accordo scritto, ci si potrà rivolgere al giudice per:

  1. ottenere la risoluzione del contratto ed eventuali restituzioni, oltre che il risarcimento per il danno subito;
  2. procedere con l’adempimento forzato dell’accordo stipulato e l’eventuale risarcimento per il ritardo. 

Dato che si tratta di un accordo verbale, la parte più difficile per riuscire ad avere quanto pattuito riguarda l’onere della prova. Nonostante si abbia la possibilità di utilizzare dei testimoni, il Codice civile vieta questo genere di prova per i contratti che hanno un valore superiore a 2,58 euro

accordi verbali

Come dimostrare il contenuto di un accordo verbale

Abbiamo visto che il limite principale della forma orale, nel momento in cui si pattuisce un accordo con qualcuno, non è relativo alla sua liceità, quanto alla difficoltà di dimostrarne l’esistenza nel caso in cui una delle parti non dovesse rispettare quanto fissato a voce. 

Risulta dunque difficile, ma non impossibile, riuscire a dimostrare al giudice quali fossero gli accordi iniziali tra due o più soggetti. Come si dimostra, dunque, un contratto verbale? 

Nella pratica, per fare in modo che si possa fornire l’onere della prova, il giudice può emettere dei testimoni anche per i contratti con importi superiori a 2,58 euro nei casi in cui sia ragionevole pensare che l’accordo sia avvenuto in forma orale in relazione al rapporto tra le parti, o alla natura stessa del contratto. 

Comportamento tre le parti e altri documenti

Un accordo orale potrà essere dimostrato anche con il comportamento delle parti, dal quale si potrebbe ipotizzare l’esistenza di un accordo verbale.

Per esempio, in questi casi potrebbero essere utili i pagamenti di un anticipo o di una caparra, l’emissione di una fattura (la quale rappresenta una prova scritta con la quale si potrebbe ottenere un decreto ingiuntivo), l’inizio di una serie di lavori. 

Un’ulteriore prova a sostegno del mancato rispetto di un accordo verbale potrebbe essere la presenza di altri documenti, quali uno scambio di email, un preventivo, una nota d’ordine, e così via. 

Accordi verbali – Domande frequenti

Che cos’è il contratto verbale?

Il contratto o accordo verbale è un patto tra due o più soggetti che viene fissato a voce: ha la stessa validità legale di un accordo scritto. 

Come provare l’esistenza di un contratto?

La validità di un contratto che non viene formalizzato con lo scritto può essere provata dalla presenza di testimoni o di altri documenti: scopri cosa fare in questi casi

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