Cambio esame di stato avvocati: le proposte di legge
Quali sono le proposte di legge che mirano a introdurre una riforma dell'Esame di Stato per l'abilitazione all'esercizio della professione forense.
- La riforma dell’esame dell’avvocato era stata proposta con la legge n.247 del 2012, la quale, in seguito a rinvii continui, è stata rimandata al 2022.
- Attualmente l’esame prevede lo svolgimento di 3 prove scritte e di una prova orale: si tratta di una procedura più lunga rispetto a quella che è prevista per gli aspiranti avvocati nel resto d’Europa.
- Vediamo di seguito quali potrebbero essere i cambiamenti dell’esame avvocato analizzando diverse proposte di riforma.
Come cambia l’esame di avvocato
In primo luogo, si potrebbe accedere all’esame per diventare avvocato soltanto al termine di un tirocinio della durata di 18 mesi. Quest’ultimo:
- dovrebbe essere svolto in modo continuativo;
- potrebbe iniziare anche nel corso dell’ultimo anno di Università, nell’ipotesi in cui si sia in regola con gli esami.
Qualora il tirocinio si interrompesse per più di 6 mesi, senza un giustificato motivo, si verrebbe cancellati dal registro dei praticanti.
Una delle ipotesi di riforma dell’esame avvocato porterebbe all’introduzione:
- di una sola prova scritta;
- della cancellazione della prova orale.
Ci sarebbero due sessioni d’esame nel corso dello stesso anno.
La prova d’esame
La prova scritta valuterebbe le conoscenze del candidato a proposito di:
- ordinamento e deontologia forense;
- diritto civile;
- diritto penale;
- diritto processuale civile;
- diritto processuale penale:
- diritto costituzionale;
- diritto dell’Unione europea.
Sarebbero inoltre verificate le sue capacità di applicazione delle conoscenze teoriche e di risoluzione delle questioni legate alla deontologia professionale.
La prova sarebbe costituita da un test con domande a risposta multipla, ognuna delle quali sarebbe composta da cinque opzioni e una sola risposta esatta. Si dovrebbero risolvere 90 quesiti nell’arco di 180 minuti. Le domande sarebbero estratte da un archivio di 5.000 quesiti.
Il giudizio
La prova sarebbe valutata con l’attribuzione di un punteggio:
- di +1 per ogni risposta esatta;
- di 0 per ogni risposta non data;
- di -0,25 per ogni risposta sbagliata.
La prova sarebbe considerata superata al raggiungimento di un punteggio di almeno 70 punti.
Riforma esame avvocato: la proposta di legge Di Sarno
La proposta di legge firmata Di Sarno prevede l’introduzione di un compenso per i tirocinanti che dovrebbe variare in relazione alla quantità e alla qualità del lavoro che è stato svolto presso lo studio scelto per il praticantato.
Tale compenso dovrà essere almeno uguale al minimo degli importi che saranno stabiliti ogni anno da un apposito decreto del Ministro della Giustizia.
Il tirocinio non potrà essere svolto presso lo studio di un avvocato che:
- sia stato radiato o sospeso dall’albo;
- sia interdetto dall’esercizio della professione o dall’attività professionale;
- sia coinvolto in un procedimento disciplinare;
- si sia comportato in modo scorretto nei confronti di lavoratori dipendenti, collaboratori, tirocinanti e praticanti.
Il tirocinio sarebbe vietato anche presso i professionisti che siano membri o candidati al Consiglio dell’Ordine Circondariale forense, al CNF o al Consiglio Distrettuale di Disciplina forense.
Le prove dell’esame di Stato
L’esame di Stato sarebbe costituito da un prova scritta nella quale il candidato dovrebbe produrre:
- un parere in diritto civile, penale o amministrativo;
- un atto nelle tre materie sopra indicate o in diritto costituzionale.
L’esame orale avrebbe una durata di 60 minuti e si baserebbe sulle materie seguenti:
- ordinamento e deontologia forensi;
- diritto processuale civile o processuale penale;
- una materia, a scelta, tra diritto civile, penale, amministrativo e costituzionale;
- una materia, a scelta, tra diritto tributario, dell’esecuzione civile, privato comparato, internazionale privato, dell’Unione europea, della giurisdizione internazionale, commerciale, dei mercati finanziari, dei consumatori, del lavoro, della contrattazione collettiva, della previdenza sociale, dell’esecuzione penale, penale del lavoro, penale dell’ambiente, penale dell’economia, penale degli enti, ordinamento giudiziario e penitenziario, dell’ambiente, dei contratti pubblici, dei trasporti, dei servizi pubblici, dei beni culturali, diritto e regolazione pubblica dell’economia, normativa sul diritto d’autore, ecclesiastico, protezione dei dati personali.
Tale proposta dovrebbe prevedere due sessioni dell’Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione forense nel corso dello stesso anno, a distanza di 180 giorni l’una dall’altra.
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La proposta di legge Miceli
Il deputato Miceli ha proposto modifiche differenti per l’accesso alla professione Forense, con variazioni che inciderebbero sia sull’esame di Stato sia sul praticantato professionale.
Tale proposta consisterebbe in una sola prova scritta, la quale si baserebbe in un atto giudiziario da redigere con il supporto dei codici commentati:
- che dimostri le conoscenze dell’aspirante avvocato in diritto sostanziale e processuale;
- che verta su una materia scelta tra diritto privato, penale e amministrativo.
L’esame orale, invece, consisterebbe nella spiegazione della prova scritta, al fine di dimostrare la propria conoscenza in:
- ordinamento e deontologia forensi;
- diritto processuale civile;
- diritto processuale penale;
- altre tre materie a scelta tra diritto civile, penale, costituzionale, amministrativo, del lavoro, commerciale, dell’Unione europea, internazionale privato, tributario, ecclesiastico, ordinamento giudiziario e penitenziario.
Anche in questo caso sarebbero previste due sessioni semestrali nel corso dello stesso anno solare, a distanza di 180 giorni l’una dall’altra. La prova scritta potrà essere svolta tramite programmi informatici di videoscrittura.
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