Calcolo fattura Avvocato
Come si calcola la parcella dovuta all'avvocato o allo studio legale? Vediamo da cosa è composta la fattura al professionista (incluso un esempio pratico).
Calcolo fattura avvocato: come funziona? Come ogni professionista che eroghi un servizio, l’avvocato è tenuto a rilasciare fattura: al suo interno è presente la parcella che spetta al professionista per le sue attività giudiziali o stragiudiziali che è stabilita dalle tabelle dei parametri forensi allegate al DM 55/2014.
Nel momento in cui si procede con il calcolo della parcella dall’avvocato, bisogna tenere in considerazione il tipo di giurisdizione in cui opera, per il quale è necessario distinguere tra:
- giurisdizione civile ordinaria;
- giurisdizione del lavoro;
- giurisdizione volontaria;
- giurisdizione penale;
- giurisdizione amministrativa.
Alla materia della giurisdizione, deve essere aggiunto il grado di ufficio giudiziario, lo scaglione di valore e, se prevista, la diversa fase di giudizio alla quale, secondo decreto ministeriale, si lega un compenso medio differente per il professionista.
Ci sono poi altri parametri che rientrano nel calcolo della fattura di un avvocato, quali per esempio i rimborsi forfettario, le anticipazioni, l’IVA, le spese di trasferta, la cassa forense e la ritenuta d’acconto. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste ogni singola voce necessaria al calcolo della fattura avvocato.
- Calcolo fattura avvocato: i compensi
- Il rimborso forfettario di spese
- Le anticipazioni
- Calcolo fattura avvocato: ulteriori spese imponibili
- Il Contributo Integrativo Previdenza Avvocati (C.I.P.A.)
- L’Imposta del valore aggiunto (I.V.A.)
- Facsimile fattura avvocato: cosa inserire
- La ritenuta d’acconto
- Modello fattura avvocato: un esempio di calcolo
- Fattura avvocati scorporo importi: cos’è la fattura inversa
- Quando si deve emettere la fattura?
Calcolo fattura avvocato: i compensi
I compensi corrispondono alla somma che spetta all’avvocato ovvero all’unica cifra che intasca e che utilizza per pagare:
- le spese dello studio;
- eventuali dipendenti;
- l’IRAP;
- l’assicurazione;
- i contributi alla cassa previdenza.
Il rimborso forfettario di spese
In base a quanto stabilito dalla Legge Forense del 31 dicembre 2012, n. 247, “oltre al compenso per la prestazione professionale, all’avvocato è dovuta, sia dal cliente in caso di determinazione contrattuale, sia in sede di liquidazione giudiziale, oltre al rimborso delle spese effettivamente sostenute e di tutti gli oneri e contributi eventualmente anticipati nell’interesse del cliente, una somma per il rimborso delle spese forfettarie”.
Tale rimborso corrisponde al 15% della somma che spetta a titolo di compenso, come stabilito dall’art. 2 del Decreto Ministeriale n. 55/2014. Tali rimborsi spese sono assoggettati a contributo Cassa Forense e IVA.
Le anticipazioni
Con il termine anticipazioni si intendono tutte quelle spese che l’avvocato ha sostenuto a nome e per conto del proprio cliente e che devono essere riportate in fattura, e documentate.
In genere si tratta di:
- spese per imposte di bollo e di registro;
- pagamento del Contributo Unificato;
- imposte di iscrizione e trascrizione;
- spese delle notifiche;
- diritti di cancelleria per copie semplici o autentiche di provvedimento giudiziali;
- diritti di Ufficiali Giudiziari per le esecuzioni.
Le anticipazioni sono escluse dalla base imponibile IVA: per questo motivo vengono inserite come penultima voce della fattura, di solito, prima del totale complessivo. Queste cifre vanno dunque sommate al totale, ma non necessitano di calcoli aggiuntivi.
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Calcolo fattura avvocato: ulteriori spese imponibili
Altre spese aggiuntive che l’avvocato può inserire in fattura, ma che non vengono considerate ufficialmente delle anticipazioni, sono quelle sostenute per l’assolvimento del suo incarico, ovvero:
- i costi di cancelleria per stampe o fotocopie;
- i costi di scritturazione o quelli postali;
- le spese di trasporto o di trasferta.
Tali spese, non essendo anticipazioni, sono soggette all’IVA e al contributo Cassa forense e devono essere indicate in fattura separatamente rispetto alle anticipazioni.
Il Contributo Integrativo Previdenza Avvocati (C.I.P.A.)
Il 4% dei contributi previdenziali che vengono pagati dagli avvocati sul reddito netto professionale è a carico dei loro clienti. Il 4% viene calcolato sui compensi e sulle spese imponibili ed è a sua volta imponibile IVA. L’avvocato non incassa questi soldi, nel senso che è tenuto poi a versarli integralmente alla Cassa previdenziale.
L’Imposta del valore aggiunto (I.V.A.)
L’IVA prevista in regime ordinario, che si applica a tutte le voci fatta esclusione per le anticipazioni, è pari al 22%: nel caso di cambiamenti, il tasso che deve essere applicato è quello in vigore nel momento dell’effettivo pagamento.
Facsimile fattura avvocato: cosa inserire
Se sei un avvocato alle prese con la tua prima fattura, ricorda che gli elementi che dovrai inserire al suo interno sono quelli riportati in precedenza.
Per quanto riguarda il calcolo della fattura avvocato, consiste nella somma di tutte le voci elencate finora, che in sintesi sono:
- la parcella dell’avvocato, ovvero il suo compenso effettivo;
- il rimborso forfettario di spese;
- le anticipazioni;
- le spese accessorie imponibili;
- il Contributo Integrativo Previdenza Avvocati (al 4%);
- l’IVA al 22% (tranne che per le anticipazioni) per chi è in regime ordinario.
La ritenuta d’acconto
Nella fattura di un avvocato potrebbe essere inserita anche la voce ritenuta d’acconto: in pratica si tratta di un obbligo da parte di un cliente dotato di partita IVA, che viene assunto come sostituto d’imposta.
In altri termini:
- il professionista in questione non paga il totale della fattura all’avvocato, ma trattiene il 20% dell’imponibile calcolato sui compensi e sulle spese generali e lo versa come acconto delle tasse dell’avvocato entro il 15 del mese successivo;
- il professionista dovrà in seguito dare all’avvocato un’attestazione di quanto fatto, che sarà utilizzata dall’avvocato per la detrazione fiscale quando effettuerà i versamenti.
La voce Ritenuta d’acconto nel calcolo della fattura dell’avvocato comporta un totale al netto della ritenuta.
Modello fattura avvocato: un esempio di calcolo
Facciamo un esempio di calcolo fattura avvocato per dare un’idea, rivolta sia a un cliente sia un professionista alle prima armi, di come funziona nella pratica. Supponiamo che la somma totale che il cliente deve all’avvocato tra compensi, rimborso forfettario e rimborsi di altre spese imponibili, sia di 1.000 euro, mentre le anticipazioni siano pari a 80 euro.
In tabella è stato riportato il risultato del calcolo:
Compensi, rimborso forfettario e altre spese imponibili | 1.000 euro |
C.I.P.A. | 40 euro |
Imponibile | 1.040 euro |
IVA al 22% | 228,80 euro |
Rimborso anticipazioni non imponibili | 80 euro |
Totale Fattura | 1.348,80 euro |
Nel caso in cui il cliente fosse titolare di partita IVA, il calcolo della fattura avvocato diventerebbe il seguente:
Compensi, rimborso forfettario e altre spese imponibili | 1.000 euro |
C.I.P.A. | 40 euro |
Imponibile | 1.040 euro |
IVA al 22% | 228,80 euro |
Rimborso anticipazioni non imponibili | 80 euro |
Ritenuta d’acconto del 20% | – 250 euro |
Totale Fattura | 1.098,80 euro |
Nel caso in cui si fosse in regime di tipo forfettario, invece, nel calcolo fattura avvocato non deve essere inserita la voce relativa all’IVA.
Fattura avvocati scorporo importi: cos’è la fattura inversa
La fattura a scorporo, detta anche fattura inversa, permette di ricavare il valore netto della cifra che si dovrebbe ricevere dal cliente. Con la fattura a scorporo, in pratica, partendo dal valore netto da incassare si ricavano:
- il compenso netto;
- il valore delle spese generali 15% sul compenso;
- la casa previdenziale al 4%;
- l’IVA al 22%;
- l’eventuale ritenuta d’acconto, se prevista.
Quando si deve emettere la fattura?
Considerato che si tratta di una prestazione di servizi, la fattura deve essere emessa nel momento in cui si verifica il pagamento. La fattura può essere posposta per un periodo massimo di 60 giorni se la somma della fattura viene inserita sul registro delle somme in deposito:
- ciò può accadere quando non si è ancora sicuri della cifra esatta delle spese accessorie e delle anticipazioni e non è ancora possibile ricavare l’imponibile;
- entro 60 giorni di tempo tali cifre devono essere chiare e inserite in fattura.
Cos’è il preavviso di parcella?
L’avvocato che non può emettere subito fattura, deve rilasciare al cliente una ricevuta. Di solito quando un avvocato richiede un pagamento non emette la fattura ma un preavviso di parcella, chiamato anche “nota pro-forma”, nel quale sono contenuti i conteggi relativi all’IVA e alla ritenuta d’acconto.
Si differenzia dalla fattura vera e propria che, al contrario, prevede sempre la presenza di una numerazione progressiva. Se manca tale numerazione, non si può neanche parlare di fattura. Spesso sul preavviso di parcella viene riportata, a scanso di equivoci, la dicitura “La presente nota non costituisce fattura”.
La fattura viene emessa per legge nel momento del pagamento: nel caso di bonifico bancario, per esempio, quando si riceve l’accredito sul proprio conto corrente.
La fattura dell’avvocato può essere detratta?
Si tratta di una domanda di grande interesse per i professionisti che lavorano in Partita IVA e in regime ordinario. Nel caso di professionisti per i quali la prestazione dell’avvocato è fonte di reddito e di lavoro autonomo, allora è possibile detrarre sia l’IVA sia il costo della fattura. Per un privato, invece, non sono previsti in alcun modo meccanismi che consentono di detrarre dalle tasse le spese di tipo legale.
Calcolo fattura avvocato – Domande frequenti
La fattura di un avvocato è costituita dalle voci seguenti: il compenso, il rimborso forfettario di spese (pari al 15%), le anticipazioni (non imponibili), le spese accessorie imponibili, il Contributo Integrativo Previdenza Avvocati (al 4%);,l’IVA (al 22% solo nel caso in cui si fosse in regime ordinario).
Si tratta di un metodo di calcolo fattura avvocato attraverso il quale, partendo dal netto delle spese, si trovano tutte le altre voci da inserire in fattura.
No, l’IVA non viene applicata sulle anticipazioni, mentre deve essere calcolata su eventuali altre spese accessorie che l’avvocato ha sostenuto nel corso del suo incarico.
No, a differenza della fattura non contiene la numerazione progressiva. È un documento che viene rilasciato prima della fattura vera e propria che, per legge, deve essere emessa nel momento in cui si riceve il pagamento.