Busta paga falsa: come riconoscerla
Capita spesso che per ottenere un nuovo posto di lavoro o accaparrarsi una casa in affitto o in vendita, si presenti una busta paga falsa. Ecco quali sono i rischi legali nei quali si può incorrere.
La busta paga è il documento con il quale il datore di lavoro comunica ai propri dipendenti la retribuzione erogata e che contiene il dettaglio di tutte le trattenute previste per legge.
Solitamente, la busta paga viene richiesta dalla banche per la concessione di mutui e finanziamenti, così come dai proprietari di case in affitto.
In altri casi, può essere richiesta durante un colloquio di lavoro per conoscere qual è la RAL di partenza del lavoratore.
Cosa si rischia nei casi in cui si presenta una busta paga falsa, per fingere di avere maggiore potere creditizio? Si tratta di un reato? Vediamo di seguito quali sono le possibili conseguenze legali.
Obblighi del datore di lavoro
La busta paga – chiamata anche cedolino paga – viene ricevuta ogni mese dai lavoratori dipendenti. Si tratta di un documento estremamente importante che si lega al ruolo del datore di lavoro quale sostituto di imposta.
Nella pratica, mentre i lavoratori autonomi pagano le imposte sul reddito percepito e i contributi previdenziali in autonomia, presso l’ente di previdenza al quale sono iscritti, per il lavoratore dipendente questi adempimenti sono a carico del datore di lavoro.
Quest’ultimo trattiene, dunque, dallo stipendio di ogni dipendente le imposte da pagare al fisco e i contributi INPS, che vengono erogati per conto del lavoratore. Tali operazioni vengono espressamente indicate su ogni busta paga.
Com’è fatta la busta paga
Per riconoscere una busta paga falsa, è bene analizzare quali siano le informazioni che devono essere contenute al suo interno. Oltre alle somme in entrata e in uscita, ci sono infatti anche i dati relativi al rapporto di lavoro del dipendente.
In particolare, vengono indicati:
- il nome della società o del datore di lavoro;
- la data di assunzione, il contratto collettivo di lavoro applicato e il livello di inquadramento;
- il TFR accumulato;
- le ferie e i permessi retribuiti residui;
- il reddito;
- eventuali pignoramenti o la cessione del quinto dello stipendio.
Perché la busta paga è utile
Sono diverse le motivazioni per le quali la busta paga è un documento essenziale. Da un lato permette al lavoratore di tutelarsi contro eventuali magagne da parte del datore di lavoro.
Si potrà quindi verificare di aver ricevuto esattamente quanto previsto dal proprio contratto di lavoro e che non siano stati commessi errori nelle trattenute dello stipendio.
Al contempo, la busta paga è un documento con il quale si può dimostrare il fatto di ricevere ogni mese un importo fisso, quindi di avere una situazione reddituale e lavorativa stabile, che viene generalmente richiesta per la concessione di un prestito da parte di un istituto di credito.
Per questo motivo, capita non di rado che un soggetto che ha perso il lavoro e sta cercando una nuova occupazione o, per esempio, una casa in affitto, produca una busta paga falsa al fine di dimostrare una solidità economica che in realtà non esiste più. Come si fa a riconoscere se una busta paga è falsa?
Come riconoscerla
La busta paga consiste in un documento in pdf che può essere facilmente riprodotto oppure falsificato, tramite la manomissione di un vecchio cedolino sul quale vengono modificate le date.
Ci sono diversi metodi attraverso i quali chi ha richiesto la busta paga, quindi un datore di lavoro, una banca o il proprietario di un immobile in affitto, possono sfruttare per capire se una busta paga sia vera oppure no.
In particolare:
- oltre alla busta paga, è possibile richiedere l’estratto contributivo INPS, che permette di sapere se una data persona sia effettivamente un lavoratore subordinato e se i suoi contributi siano in regola;
- è possibile fare anche richiesta dell’estratto conto del conto corrente bancario, in modo tale da poter verificare la ricezione dello stipendio mensile;
- chi è bravo a fare i calcoli o dispone di un buon commercialista, potrebbe anche conteggiare contributi e imposte presenti sulla busta paga al fine di verificare che siano quelli effettivamente dovuti dal lavoratore.
In assenza di corrispondenza tra gli elementi indicati e quelli riportati in busta paga o della ritrosia da parte del lavoratore a fornire i documenti aggiuntivi richiesti, è molto probabile che ci si trovi di fronte a una busta paga falsa.