Azione revocatoria: come difendersi
Come funziona l'azione revocatoria e in quali casi può essere esercitata dai creditori? Ecco quali sono i termini di prescrizione e i presupposti previsti e come fare a difendersi.
Potrebbe capitare, nei casi in cui si abbia un immobile con mutuo che rischi il pignoramento, di procedere con la vendita o la donazione della casa in questione.
Non sempre si tratta della migliore soluzione alla quale ricorrere in quanto il creditore potrebbe agire con un’azione revocatoria.
In una situazione simile, non basterà contestare il credito per bloccare l’azione revocatoria, dilungando così i tempi previsti nella speranza della prescrizione.
Quali sono, allora, le possibilità per difendersi dall’azione revocatoria? Per comprenderle, partiamo dall’analisi dei seguenti elementi:
- in cosa consiste e quale è la sua funzione;
- qual è il termine di prescrizione;
- quali sono i presupposti.
Concluderemo la nostra analisi illustrando come si può evitare l’azione revocatoria.
Cos’è l’azione revocatoria e come si esercita
Nel momento in cui una persona ha contratto un debito, potrebbe iniziare a disperdere il proprio patrimonio con una serie di atti di vendita e di donazione, al fine di evitare il pignoramento.
Lo strumento messo a disposizione dalla legge per evitare che ciò si verifichi è l’azione revocatoria, la quale serve proprio a rendere inefficace uno o più atti di cessione dei beni.
Quali sono le conseguenze dell’azione revocatoria?
Come si può ben intuire dalla righe precedenti, con l’azione revocatoria il giudice rende inefficace l’atto di cessione di un bene che è stato eseguito dal soggetto debitore.
Una volta che il bene in questione sarà rientrato nel patrimonio del debitore, il creditore avrà la possibilità di far valere i propri diritti, tranne nel caso in cui il debitore non ottemperi ai propri debiti in modo spontaneo.
Prescrizione
Il termine di prescrizione previsto per l’azione revocatoria è pari a 5 anni, i quali decorrono dal momento in cui l’atto è stato compiuto. Generalmente, questo momento corrisponde alla data del rogito.
Una volta trascorsi 5 anni di tempo non sarà più possibile revocare qualsiasi atto del debitore, anche nell’ipotesi in cui rappresenti un danno per il creditore.
Presupposti
Il creditore che voglia esercitare l’azione revocatoria, dovrà dimostrare l’esistenza di alcuni presupposti.
In particolare, si tratta:
- dell’esistenza di un credito accertato da un giudice o derivante da un altro titolo esecutivo, come per esempio una cambiale o un mutuo firmato davanti al notaio;
- dell’insufficienza del patrimonio del debitore, che cerca di frodare il creditore cedendo alcuni dei suoi beni a soggetti terzi;
- del caso in cui il compratore dei beni del debitore sia consapevole che quest’ultimo abbia dei problemi con i creditori.
Quest’ultimo punto non è per niente semplice da dimostrare: i giudici ricorrono, quindi, solitamente a degli indizi che prendono il nome di presunzioni.
Come difendersi dall’azione revocatoria
Uno dei metodi più semplici per difendersi dall’azione revocatoria consiste nel verificare che siano già trascorsi i termini di prescrizione previsti dalla legge.
In alternativa, ci si potrà difendere dall’azione revocatoria su una donazione dimostrando di avere altri beni sui quali il creditore potrà agire con un pignoramento, come per esempio un terreno o un altro immobile.
I beni oggetto del credito, infatti, non dovranno coincidere in modo perfetto, anche se i creditori cercheranno di dimostrare che gli altri beni non abbiano lo stesso valore di mercato di quelli che sono stati “bloccati” dalla revocatoria.
Nel caso di vendita, invece, difendersi sarà ancora più semplice in quanto sarà molto difficile che il creditore riesca a dimostrare che l’acquirente fosse al corrente dei debiti contratti dal venditore.
Azione revocatoria – Domande frequenti
Il termine di prescrizione dell’azione revocatoria è pari a 5 anni.
L’azione revocatoria potrà essere esercitata soltanto in presenza di alcuni presupposti: clicca per conoscere di quali si tratta.