Vai al contenuto

Autocertificazione falsa non è reato

La violazione delle norme contenute nei vari DPCM è stata punita in modo differente a seconda dei casi, ma alcuni giudici penali si sono opposti all’applicazione del reato di falso ideologico nel caso di autocertificazione falsa.

Immagine profilo autore
Redazione deQuo
18 Marzo 2021
autocertificazione falsa
  • Nel corso dell’ultimo anno, al fine di fronteggiare l’emergenza coronavirus è stata emanata tutta una serie di DPCM, strumenti che costituiscono fonti secondarie del diritto
  • Ciò significa che, nella pratica, non potrebbero limitare la libertà personale dei singoli
  • Di fronte a questa constatazione, il Gip del Tribunale di Reggio Emilia ha affermato che chi mente sull’autocertificazione non sta commettendo un reato di falso ideologico
  • Come stanno effettivamente le cose? Analizziamo la complessità della questione. 

Le sanzioni amministrative applicate

La violazione delle norme che nell’ultimo anno sono state inserite all’interno di DPCM e decreti legge è stata spesso punita con delle sanzioni di tipo amministrativo.

In particolare, sono state applicate delle multe per il mancato rispetto del divieto di circolazione:

  • di importo compreso tra i 400 e i 1.000 euro;
  • scontate al 30% se pagate entro 5 giorni: per questo frequentemente sono state pagate multe di 280 euro. 
autocertificazione falsa

Il reato di falsa attestazione

Nel caso di violazioni di maggiore gravità, può scattare una denuncia d’ufficio, oppure si può configurare un reato, come per esempio quello di falsa attestazione a pubblico ufficiale, disciplinato dall’articolo 483 c.p. 

Tale reato non si configura in tutti i casi nei quali non si dice il vero: per questo motivo molte volte i giudici hanno assolto le persone che hanno dichiarato il falso nell’autocertificazione. Nella pratica, la falsità deve riguardare fatti già compiuti e non mere intenzioni

Le intenzioni non vengono incluse nel concetto di falsa attestazione in quanto è sempre possibile cambiare idea: posso dichiarare di uscire per andare a fare una passeggiata, ma magari poi finisco con il fare la spesa. La situazione è ben diversa se si dichiara di andare a fare la spesa, ma in realtà ci si sta recando a casa di amici quando è vietato farlo. 

Leggi anche: “Dichiarazione di falsa residenza: cosa si rischia“.

autocertificazione falsa

La sentenza del Gip di Reggio Emilia

Il 27 gennaio 2021 il Gip di Reggio Emilia ha assolto due imputati sulla base del fatto che il divieto di spostamenti contenuto nel DPCM in vigore in quel momento fosse in contrasto con la Costituzione

Nell’articolo 13 della Costituzione è previsto che la libertà personale possa essere limitata soltanto da una decisione:

  1. presa da un giudice;
  2. stabilita dalla legge

I DPCM e i decreti legge non costituiscono dei divieti assoluti alla libertà personale: si tratta di provvedimenti emergenziali emanati al fine di tutelare la salute pubblica. La questione resta tuttora aperta in quanto la Corte Costituzionale non si è ancora espressa in merito. 

La sentenza n. 54/2021 del Tribunale di Reggio Emilia ha comunque stabilito che non commette reato di falso ideologico chi dichiara il falso in zona rossa sull’autocertificazione in quanto i DPCM sono fonti secondarie del diritto e non possono limitare la libertà personale. Il giudice ha dunque disapprovato le misure del DPCM in quanto illegittime per violazione della legge. 

autocertificazione falsa

La compilazione dell’autocertificazione

Le misure contenute nei vari DPCM, in realtà, non limitano la libertà personale, ma quella di circolazione all’interno delle cosiddette zone rosse. Viene sempre concessa ai cittadini la possibilità di muoversi:

Il Gip di Reggio Emilia ha evidenziato che il fatto di dover compilare e sottoscrivere un’autocertificazione per motivare i propri spostamenti sia in contrasto con i principi in vigore in uno Stato di diritto. 

La conclusione del giudice è stata pertanto la seguente: “siccome, nella specie, è costituzionalmente illegittima, e va dunque disapplicata, la norma giuridica contenuta nel DPCM che imponeva la compilazione e sottoscrizione dell’autocertificazione, il falso ideologico contenuto in tale atto è, necessariamente, innocuo; dunque, la richiesta di decreto penale non può trovare accoglimento”. 

Reati che si possono commettere in pandemia

Una delle violazioni di maggiore gravità che si può commettere durante l’emergenza coronavirus consiste nella violazione della quarantena, per la quale (ai sensi del decreto legge 19/2020, articolo 7) si rischia:

  • la reclusione da 3 a 18 mesi;
  • un’ammenda da 500 a 5.000 euro. 

Tuttavia, potrebbe configurarsi anche il reato di epidemia colposa o dolosa. Il primo è un delitto di evento a forma vincolata, che si perfeziona quando si esce di casa pur sapendo di avere il covid. L’epidemia dolosa si configura quando non si ha la certezza di non avere il covid, ma si accetta comunque il rischio di poter contagiare gli altri. 

In altri casi ancora, potrebbe configurarsi il reato di lesioni personali colpose, disciplinato dall’articolo 590 c.p., in quanto parte della giurisprudenza equipara il contagio da covid alla malattia. All’estero, il comportamento scorretto da parte dei positivi al covid è stato fatto rientrare anche tra il reato di lesioni dolose e quello di omicidio doloso.

Immagine profilo autore
Redazione deQuo
Cerca
Effettua una ricerca all'interno del nostro blog, tra centinaia di articoli, guide e notizie
Ti serve il parere di un Avvocato sull'argomento?
Prova subito il nostro servizio di consulenza online. Più di 3000 avvocati pronti a rispondere alle tue richieste. Invia la tua richiesta.
Richiedi Consulenza

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter settimanale per ricevere informazioni e notizie dal mondo legal.

Decorazione
Hai altre domande sull'argomento?
Se hai qualche dubbio da risolvere, chiedi una consulenza online a uno dei nostri Avvocati
Richiedi Consulenza

Altro su Diritto Penale

Approfondimenti, novità e guide su Diritto Penale

Leggi tutti
reati contro pubblica amministrazione
22 Dicembre 2022
Il Codice penale italiano disciplina diversi reati contro la Pubblica amministrazione o commessi da funzionari pubblici, come per esempio l’oltraggio a pubblico ufficiale o il reato di peculato.  Nelle prossime righe, analizzeremo due diverse tipologie di reato che rientrano in questa macrocategoria, ovvero: l'usurpazione di funzioni pubbliche; il rifiuto e…
corruzione
11 Dicembre 2022
Il reato di corruzione è disciplinato dall’articolo 318 e successivi del Codice penale. Si tratta di un reato che può essere commesso dal pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni o da un incarico di pubblico servizio.   Rientra tra i reati commessi contro la Pubblica Amministrazione, tra i quali si…
Oltraggio a pubblico ufficiale
05 Dicembre 2022
Il reato di oltraggio a pubblico ufficiale trova disciplina giuridica all’articolo 341-bis del Codice penale.  Tale delitto non è stato depenalizzato, quindi trasformato in illecito, ma ha subito alcune modifiche con la conversione in legge del D.L. n. 53/2019 (Decreto Sicurezza Bis). A cambiare rispetto a prima è stato l’inserimento…
misure cautelari reali
29 Novembre 2022
Le misure cautelari si dividono in misure cautelari personali e in misure cautelari reali.  Queste ultime hanno una funzione ben precisa e sono costituite da due tipi di sequestro penale, ovvero il sequestro conservativo e il sequestro preventivo.  Vediamo di seguito cosa sono di preciso le misure cautelari reali e…
riforma cartabia
21 Novembre 2022
L’entrata in vigore della riforma Cartabia del processo penale è stata rinviata con il decreto legge 31 ottobre 2022, n. 162, denominato “Misure urgenti in materia di divieto di concessione dei benefici penitenziari nei confronti dei detenuti o internati che non collaborano con la giustizia, nonché in materia di entrata…
reato di peculato
19 Novembre 2022
I delitti contro la Pubblica Amministrazione rappresentano una tipologia di reati che possono essere compiuti da un privato cittadino contro la Pubblica Amministrazione, oppure da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio nell’esercizio delle sue funzioni.  Il peculato rientra fra i delitti contro la Pubblica Amministrazione…