Accettazione eredità con beneficio di inventario: termini e procedura
Come funziona l'accettazione dell'eredità con beneficio d'inventario? Ecco quali sono le regole imposte dal Codice civile, i casi in cui è obbligatoria, la procedura da seguire, i costi e i termini e quando si perde ogni diritto.
La legge italiana prevede che l’eredità debba essere accettata: tra le modalità con le quali questo passaggio potrà verificarsi, esiste anche l’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario.
Cosa dice il Codice civile in merito? Chi fa l’inventario dei beni ereditari e come si redige l’inventario?
Vediamo di seguito tutto quello che c’è da sapere sull’accettazione di eredità con beneficio di inventario, la quale prevede dei costi, analizzando:
- di cosa si tratta;
- quando è obbligatoria;
- come fare l’inventario dell’eredità;
- quando si perde il beneficio.
Accettazione con beneficio di inventario: cos’è
L’accettazione con beneficio di inventario è una procedura attraverso la quale si accetta un’eredità, facendo in modo che il proprio patrimonio non sia confuso con quello del de cuius.
In genere, quando si accetta un’eredità, il proprio patrimonio diventa un unicum con quello del defunto. Nella pratica ciò significa che non si erediteranno solitamente i beni mobili e immobili, ma anche tutti gli eventuali debiti.
In altri termini, l’accettazione di eredità con beneficio di inventario rappresenta una tutela, a sostegno dell’erede, per evitare che i debiti del defunto abbiano ripercussioni sul proprio patrimonio.
Chi può accettare con beneficio di inventario?
Ci sono alcuni casi, stabiliti dalla legge, nei quali l’accettazione con beneficio di inventario è obbligatoria. Ai sensi degli articoli 471, 472 e 473 c.c., si tratta di quelli in cui sia a favore dei seguenti soggetti:
- minori e minori emancipati;
- interdetti;
- inabilitati;
- persone giuridiche;
- fondazioni;
- associazioni;
- enti non riconosciuti.
Nonostante sia obbligatoria, affinché sia valida deve prevede il compimento dell’atto necessario da parte di chi è responsabile di tali soggetti, ovvero i genitori nel caso di un minore, o il curatore o il giudice tutelare in quello degli interdetti.
Effetti
Gli effetti dell’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario sono disciplinati dall’articolo 490 del Codice civile, nel quale si legge che:
“L’effetto del beneficio d’inventario consiste nel tenere distinto il patrimonio del defunto da quello dell’erede.
Conseguentemente:
- l’erede conserva verso l’eredità tutti i diritti e tutti gli obblighi che aveva verso il defunto, tranne quelli che si sono estinti per effetto della morte;
- l’erede non è tenuto al pagamento dei debiti ereditari e dei legati oltre il valore dei beni a lui pervenuti;
- i creditori dell’eredità e i legatari hanno preferenza sul patrimonio ereditario di fronte ai creditori dell’erede. Essi però non sono dispensati dal domandare la separazione dei beni, secondo le disposizioni del capo seguente, se vogliono conservare questa preferenza anche nel caso che l’erede decada dal beneficio d’inventario o vi rinunzi”.
Come si fa
Il primo passaggio per compiere l’accettazione con beneficio d’inventario consiste nel presentare una dichiarazione al notaio o alla cancelleria del Tribunale della zona in cui è stata aperta la successione.
Quest’ultima dovrà essere iscritta sul Registro delle Successioni e, entro un mese di tempo, presso l’Ufficio dei Beni immobili competente.
Così facendo, l’erede avrà modo:
- sia di pagare i creditori;
- sia di soddisfare i legati.
Come funziona
Nella tabella che segue sono stati elencati gli step da seguire per completare l’accettazione con beneficio di inventario.
Si dovrà fissare un appuntamento dal notaio o presso la cancelleria del Tribunale |
Si dovranno presentare i seguenti documenti: – il certificato di morte – il certificato di residenza storico del defunto – la carta di identità e il codice fiscale sia dell’erede sia del defunto |
Nel caso di minori, inabilitati o interdetti, si dovrà avere l’autorizzazione del Giudice tutelare |
Si dovrà pagare una marca da bollo da 14,62 euro e versare 262 euro a favore del tribunale |
Nel caso in cui ci si dovesse rivolgere a un notaio, si dovrà aggiungere a tali costi anche la parcella del professionista |
L’inventario dei beni
La redazione dell’inventario dei beni può essere fatta:
- prima dell’accettazione;
- dopo l’accettazione.
L’inventario dovrà essere redatto dal notaio oppure dal Cancelliere del Tribunale entro 3 mesi dalla data in cui è stata aperta la successione o si è venuti a conoscenza di essere diventati eredi.
Dopo la redazione del documento, l’erede avrà 40 giorni di tempo per accettare l’eredità, in modo da diventare l’amministratore del patrimonio del defunto. Se non si rispetta tale termine, si perde ogni diritto sull’eredità.
La legge dà all’erede 10 anni di tempo per presentare la dichiarazione di accettazione con beneficio di inventario. Tuttavia, dopo aver presentato tale dichiarazione, l’erede avrà soltanto 3 mesi di tempo per la redazione dell’inventario.
Quando il beneficio d’inventario non è possibile
Oltre a quanto precisato nelle righe precedenti, ci sono altre ipotesi nelle quali si perde il diritto al beneficio d’inventario.
In particolare, si tratta dei casi in cui:
- siano stati venduti, senza autorizzazione, i beni del de cuius;
- siano state fornite indicazioni non veritiere per la redazione dell’inventario;
- siano state omesse delle voci;
- non siano stati rispettati tutti i passaggi della procedura.
Accettazione con beneficio d’inventario – Domande frequenti
L’accettazione dell’eredità con beneficio di inventario comporta una procedura ben precisa: clicca per scoprire in cosa consiste.
L’inventario dei beni dell’eredità in caso di accettazione con beneficio di inventario dovrà essere redatto al notaio o dal cancelliere del tribunale.