Trust: cosa sono, quando sono validi e perché si fanno
Per cosa vengono utilizzati i trust, come sono regolati nel nostro ordinamento giuridici, quali conseguenze hanno e quando sono validi.
- Il trust è un istituto giuridico del sistema di common law, facente parte della giurisdizione di equity.
- Il suo significato letterale è fiducia, ma in questo ambito può essere tradotto come affido o fondo fiduciario.
- Cos’è di preciso? A cosa serve? Nella pratica il trust regola un gran numero di rapporti giuridici di natura patrimoniale, anche relativi alle successioni, al diritto societario e fiscale, alle pensioni.
Che cosa è il trust?
Il trust, dunque, è uno strumento giuridico con il quale si possono strutturare delle posizioni giuridiche basate su legami fiduciari, per raggiungere un determinato scopo, oppure a favore di uno o più beneficiari. Lo si può costruire in modo differente a seconda delle proprie necessità: non esiste infatti un unico modello di trust.
I soggetti di un trust, che prendono il nome di posizioni giuridiche, sono tre:
- il disponente, ovvero chi istituisce o promuove il trust;
- l’amministratore/gestore (trustee), ovvero la persona alla quale il disponente intesta dei beni mobili o immobili e il cui compito è proprio quello di gestirli in base alle regole stabilite dal disponente;
- il beneficiario, che può essere espresso o implicito.
Le posizioni giuridiche e i soggetti di un trust possono anche non coincidere, nel senso che più soggetti possono avere la stessa posizione oppure lo stesso soggetto può ricoprire due posizioni giuridiche.
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Perché si fa il trust?
Il modello di trust deve essere elaborato dal disponente nel rispetto delle leggi. Un trust valido ha degli effetti, che possono anche coincidere con lo scopo.
Si tratta di:
- separazione e protezione del patrimonio;
- intestazione all’amministratore,
- gestione fiduciaria vincolata e responsabilità dei beni.
Essendo un fondo fiduciario, il trust consiste nel trasferimento di beni in un fondo vincolato dal legame esistente tra il disponente (settlor in inglese) e il trustee (che potrà essere sia una persona fisica sia una persona giuridica, come un fondo pensione). Non viene trasferità la proprietà, ma l’intestazione dei beni.
Al trasferimento dell’intestazione segue l’amministrazione diligente dei beni a favore di un beneficiario.
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Trust: utilizzi
Come anticipato nelle righe precedenti, un trust può avere una molteplicità di utilizzi, ma tra quelli più frequenti si possono ricordare:
- la protezione dei beni immobili, attraverso la segregazione del patrimonio (può per esempio servire a separare il patrimonio personale da quello aziendale);
- la tutela del patrimonio in caso di successione;
- la riservatezza;
- la tutela dei minori e dei soggetti diversamente abili;
- la beneficenza.
Gli stessi fondi comuni d’investimento e i piani di investimento pensionistici (PIP) derivano dal trust fund anglosassone.
Come funziona il trust in Italia?
Nonostante il trust non faccia parte del sistema giuridico italiano, ne trova comunque legittimazione, in particolare dopo che l’Italia è entrata a far parte della Convenzione dell’Aja del 1° luglio 1985.
La normativa italiana prevede che chi istituisce il trust debba scegliere la legge di uno degli Stati in cui viene disciplinato: la condizione da rispettare è che tale legge non sia in conflitto con quella nazionale.
Oggi, ci sono così numerose sentenza in Italia che riconoscono gli effetti del trust. Il problema reale resta di tipo fiscale, preso per la prima volta in considerazione dalla legge finanziaria 2007 e da alcune circolari dell’Agenzia delle Entrate.
Nella tabella di seguito, è stato invece riassunto lo schema di funzionamento di un trust, con i tre soggetti coinvolti.
Posizioni giuridiche del trust | Funzioni e compiti |
Disponente |
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Fiduciario (trustee) |
Il fiduciario non può sbarazzarsi del bene, né servirsene per usi personali. Alla sua morte o qualora decidesse di rinunciare alla carica o dimettersi, potrebbe essere sostituito |
Beneficiario |
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Cos’è un trust familiare?
Il termine familiare indica un trust che viene istituito all’interno della cerchia di familiari e parenti del disponente e può avere come oggetto qualsiasi tipologia di bene. Il trust finanziario, invece, è quello in cui i beni trasferiti sono rappresentati da strumenti finanziari di diverso tipo.
In genere, il trust familiare viene utilizzato per la gestione e la protezione del patrimonio familiare da eventuali future aggressioni da parte dei genitori, ma anche per:
- dare assistenza ai membri più deboli della famiglia;
- prevenire l’insorgere di dispute;
- pianificare una successione.
Differenza tra trust e mandato fiduciario
Dato che il trust non fa parte del sistema giuridico italiano si cerca da sempre di individuarne un equivalente, rappresentato per molti dal mandato fiduciario.
Ci sono, in realtà, differenze assai evidenti. Nel mandato fiduciario, infatti, il fiduciario ha una proprietà dei beni che è soltanto formale.
Nella pratica, l’istituto del trust presenta più analogie con il fedecommesso, disposizione testamentaria attraverso la quale il testatore istituisce un erede, che non con il mandato fiduciario.
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Trust – Domande frequenti
Un trust è un istituto giuridico anglosassone che può essere utilizzato per motivazioni differenti, in genere legate alla gestione e alla protezione patrimoniale.
Un trust è valido solo se ha una finalità, in quanto non lo si può istituire per proteggere il proprio patrimonio al solo fine di ottenere la separazione patrimoniale.
Un trust viene definito interposto quando il patrimonio è a disposizione del disponente e non del trustee.