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Abbandono di minori o incapaci: quando è reato

Il Codice penale punisce i soggetti che commettono il reato di abbandono nei confronti di minori o incapaci: ecco quali sono le caratteristiche del reato e cosa cambia in sede civile.

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Redazione deQuo
22 Giugno 2021
reato di abbandono

I genitori si occupano dell’educazione dei propri figli, prendendo scelte che dovrebbero servire a renderli autonomi, come quella di lasciarli in casa da soli

Questo esempio ci porta a chiederci quali siano i casi in cui si possa parlare di abbandono di persone minori e incapaci e quando l’abbandono si configuri in un reato.

Vediamo di seguito quali sono i presupposti affinché si verifichi il reato di abbandono e quali sono le conseguenze che ne derivano. 

Cosa significa abbandono

Al fine di comprendere al meglio la configurazione del reato di abbandono, è bene chiarire cosa si intenda con tale termine. Nella pratica, ci si riferisce a quei comportamenti che siano in contrasto con il dovere di cura o di custodia

L’abbandono può consistere quindi:

  1. in un’azione, come quella di lasciare un neonato da solo per ore;
  2. in un’omissione;
  3. nell’interruzione dell’assistenza e della cura

L’abbandono potrà essere totale oppure parziale: un esempio di abbandono parziale è rappresentato dall’inadeguatezza di una struttura assistenziale in cui, nonostante i responsabili dell’assistenza siano consapevoli della presenza di cure carenti per i ricoverati, non facciano nulla per risolvere il problema.

reato di abbandono

Chi può commettere il reato di abbandono

I soggetti che possono incorrere nel reato di abbandono sono coloro i quali, per la loro posizione giuridica, devono occuparsi della cura e della custodia di un minore o di una persona incapace

Facendo alcuni esempi, il rapporto tra un minore e un adulto:

Nel caso di un soggetto incapace, la relazione potrà basarsi su convenzioni di natura pubblica o privata, o su regolamenti di servizi che si mirano alla tutela della persona umana: si pensi agli infermieri che operano nelle case di cura. 

Articolo 591 Codice penale

L’articolo 591 c.p., rubricato “abbandono di persone minori o incapaci”, tutela la vita e l’incolumità di tutte quelle persone che non siano capaci di provvedere a sé stesse, o per l’età o a causa di altre motivazioni, come un’infermità. 

In particolare, l’articolo recita che:

“Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici, ovvero una persona incapace, per malattia di mente o di corpo, per vecchiaia, o per altra causa, di provvedere a se stessa, e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

Alla stessa pena soggiace chi abbandona all’estero un cittadino italiano minore degli anni diciotto, a lui affidato nel territorio dello Stato per ragioni di lavoro.

La pena è della reclusione da uno a sei anni se dal fatto deriva una lesione personale, ed è da tre a otto anni se ne deriva la morte.

Le pene sono aumentate se il fatto è commesso dal genitore, dal figlio, dal tutore o dal coniuge, ovvero dall’adottante o dall’adottato”.

Il reato di abbandono può configurarsi, dunque, anche in assenza di una lesione personale, che rappresenta una circostanza aggravante. L’abbandono scatta in tutti quei casi in cui il proprio comportamento metta a repentaglio la vita o l’incolumità di un minore o un incapace: si pensi ai neonati che vengono dimenticati in macchina dai genitori. 

reato di abbandono

Caratteristiche del reato di abbandono

Il reato di abbandono rientra tra quelli che prendono il nome di reati di pericolo. I soggetti attivi sono:

  • tutti coloro i quali sono gravati da un obbligo implicito nei confronti di un minore;
  • tutti coloro i quali sono gravati da un obbligo formale nei confronti di un soggetto incapace

L’elemento soggettivo del reato è il dolo generico, poiché il soggetto che lo commette è consapevole di avere dei doveri di cura e di custodia, ma sceglie di abbandonare volontariamente il minore o l’incapace, conscio del pericolo al quale lo espone

La volontà di abbandono – quindi l’elemento psicologico del reato non si esclude neanche nei casi in cui l’adulto ritenga che il minore sia perfettamente in grado di badare a sé stesso, quindi nell’ipotesi in cui stia agendo in buona fede

Il reato di abbandono, inoltre, può verificarsi anche qualora l’abbandono sia momentaneo tutte quelle volte in cui ne derivi una condizione di pericolo per il soggetto debole. 

Quando non si configura il reato

Il reato di abbandono non sussiste nei casi in cui il minore o l’incapace non vengano esposti a una situazione di pericolo, anche solo potenziale. 

In questo senso, la persona che ha l’obbligo di cura o custodia nei confronti di un minore o di un incapace dovrà essere in grado di dimostrare di essere stato ottemperante ai suoi doveri

Stato di abbandono di un minore in sede civile

Una volta chiarito cos’è il reato di abbandono e quando si configura, è bene ribadire la differenza con lo stato di abbandono di un minore in sede civile, dal quale deriva la dichiarazione di adottabilità.

In questo caso, lo stato di abbandono del minore consiste della mancanza di assistenza morale e materiale da parte dei genitori, o dei parenti, che hanno il compito di provvedervi. 

La norma civile, in pratica, non esamina la presenza di situazioni di pericolo, ma il benessere morale e materiale di un soggetto minore nella sua totalità. Si analizza, dunque, una situazione familiare nella quale lo sviluppo psico-fisico armonico del bambino è fortemente compromesso. 

A questo proposito leggi anche: “Qual è il ruolo dei servizi sociali”. 

Abbandono di minore o incapace – Domande frequenti

Quando scatta la denuncia per abbandono di minore?

La denuncia per abbandono di minore scatta nei casi contemplati dall’articolo 591 del Codice penale: scopri quali sono.

Cosa si intende per abbandono di incapace?

L’abbandono di incapace consiste nell’esporre volontariamente un soggetto incapace a una situazione di pericolo: ecco qual è la pena prevista dal Codice penale.

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