Sostituto procuratore: chi è e la differenza con il Pubblico Ministero
Cosa si intende per sostituto procuratore della Repubblica? Quali sono le sue funzioni e cosa bisogna essere per poter esercitare questo importante ruolo dal punto di vista dell'azione penale.
Il procuratore della Repubblica è un magistrato italiano – con la qualifica di magistrato di cassazione – che viene messo a capo della Procura della Repubblica.
Ai sensi del d.lgs. 20 febbraio 2006, ci sono alcuni magistrati che vengono delegati per occuparsi di specifici affari: questi ultimi prendono il nome di sostituti procuratori e procuratori aggiunti.
Nelle prossime righe analizzeremo più nel dettaglio la figura del sostituto procuratore della Repubblica, di cosa si occupa, che poteri ha e quali sono le differenze con il pubblico ministero.
Quali poteri ha il procuratore della Repubblica?
Prima di spiegare nel dettaglio in cosa consistono i compiti del sostituto procuratore, facciamo un passo indietro e ricordiamo di cosa si occupa la Procura della Repubblica.
Nel nostro Paese, in ogni tribunale ordinario, esiste un ufficio denominato proprio Procura della Repubblica: la sua funzione è quella di esercitare l’azione penale, dando il via alle indagini preliminari nel momento in cui qualcuno denuncia i fatti rappresentativi di un possibile reato.
I magistrati che promuovono e dirigono le indagini, ovvero i procuratori della Repubblica, sono a capo degli uffici della Procura e, nel momento in cui inizia il processo penale, diventano i magistrati del pubblico ministero.
Chi è il sostituto procuratore
I sostituti procuratori sono magistrati che svolgono le funzioni della pubblica accusa assegnate loro dal procuratore della Repubblica.
Possono dunque occuparsi, in totale autonomia, rispettando le eventuali direttive imposte dal procuratore, di:
- esercitare l’azione penale, portando avanti le indagini sui procedimenti penali;
- sostenere l’accusa in giudizio;
- garantire il turno di reperibilità e per i casi di urgenza.
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Differenza tra sostituto procuratore e procuratore aggiunto
Anche il procuratore aggiunto è un magistrato. Rispetto al sostituto procuratore, ha la funzione di affiancare il procuratore della Repubblica nelle procure dei tribunali che hanno una certa importanza (si pensi a Milano, Roma e Napoli).
Nelle procure più grandi, il compito del procuratore aggiunto è quello di coordinare le attività di più sostituti procuratori.
Deve essere sempre un magistrato della cassazione e:
- ce ne deve essere almeno uno nelle procure in cui è presente la direzione distrettuale antimafia;
- la norma vuole che ce ne sia 1 ogni 10 sostituti procuratori;
- in sua assenza, viene rimpiazzato dalla figura del sostituto procuratore aggiunto.
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Che fa un sostituto procuratore?
Il sostituto procuratore può essere un magistrato di tribunale o un uditore giudiziario dopo un anno di tirocinio. Per intraprendere questa strada, sarà dunque prima di tutto necessario essere laureati in giurisprudenza e aver conseguito l’iter per diventare magistrato. Sarà poi necessario superare un concorso pubblico.
Come anticipato nelle righe precedenti, il sostituto procuratore può sostituire il procuratore:
- nella fase di svolgimento delle indagini preliminari;
- nel corso dell’udienza, esercitando l’azione penale.
Che differenza c’è tra pubblico ministero e sostituto procuratore?
Nell’ipotesi appena citata, il sostituto procuratore svolge il ruolo di pubblico ministero se interviene nel corso di un’udienza, svolgendo la funzione del magistrato che rappresenta e sostiene la pubblica accusa, in combutta con l’avvocato difensore.
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Sostituto procuratore – Domande frequenti
I dati ufficiali in Italia mostrano che un magistrato ordinario ha uno stipendio lordo annuo di 31.940,23 euro, mentre il procuratore della Repubblica guadagna 78.474,39 euro lordi annui.
Il procuratore è un magistrato che lavora presso l’ufficio della Procura della Repubblica, occupandosi di esercitare l’azione penale.