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Separazione consensuale dei coniugi: modello, documenti, effetti, obblighi

In cosa consiste la separazione consensuale, come avviene, quali sono le implicazioni per i figli e la divisione dei beni.

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Redazione deQuo
03 Marzo 2019
separazione consensuale coniugi

La separazione consensuale è una forma di separazione dei coniugi, a cui è possibile ricorrere quando i coniugi intendono separarsi di comune accordo. Anche nel caso di separazione consensuale, come la separazione giudiziale, il presupposto è la intollerabilità della convivenza tra i coniugi.

A differenza della separazione giudiziale, qui i coniugi si trovano d’accordo sulle condizioni della separazione, cioè sui diritti spettanti ad ognuno riguardo al patrimonio familiare, al mantenimento del coniuge e dei figli e all’affidamento dei figli, e per renderlo giuridicamente operante tra i loro rapporti predispongono un documento chiamato verbale di separazione consensuale, generalmente con l’aiuto di un avvocato.

Ricorso congiunto per la separazione consensuale dei coniugi

Per produrre effetti giuridici e, quindi per essere riconosciuto dall’ordinamento giuridico e poter regolare i rapporti tra i coniugi, l’accordo di separazione consensuale deve essere omologato con decreto dal Tribunale civile competente. A tal fine, bisogna presentare apposita domanda giudiziale al Tribunale competente con le forme del ricorso, secondo quanto dispongono gli articoli 706 e seguenti del codice di procedura civile.

Il ricorso apre un procedimento speciale, caratterizzato da speditezza e snellezza di forme, diretto ad ottenere la omologazione del verbale di separazione consensuale. Esso consta di due fasi:

  1. fase presidenziale;
  2. fase camerale.

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separazione consensuale

1) Ricorso per separazione consensuale: fase presidenziale

Il Presidente del tribunale, ricevuto il ricorso di separazione personale, entro cinque giorni fissa l’udienza di comparizione personale dei coniugi. A tale udienza i coniugi sono obbligati a comparire, anche senza l’assistenza necessaria di un avvocato.

All’udienza di comparazione personale dei coniugi il Presidente esperisce il rituale tentativo di conciliazione. Se il tentativo di conciliazione non va a buon fine (come accade il più delle volte, riducendosi nei fatti in una mera formalità) e i coniugi persistono nella volontà di separarsi viene redatto l’apposito verbale di udienza in cui viene dato atto della volontà delle parti di separarsi.

Alla stessa udienza il Presidente ascolta i due coniugi e, se richiesto dalle peculiarità del caso, può assumere i provvedimenti necessari ed urgenti che ritiene più opportuni, come il provvedimento sul mantenimento o sull’affidamento dei figli nella pendenza del procedimento.

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2) Fase camerale: l’omologazione della separazione consensuale

Dopo la fase presidenziale il collegio dei coniugi decide sull’omologazione del verbale di separazione consensuale in camera di consiglio. In questa occasione il collegio riunito verifica la legittimità dell’accordo di separazione, controllando la sua compatibilità con le norme di legge e con i principi di ordine pubblico.

Se la verifica ha esito positivo, dopo aver ottenuto il parere positivo del Pubblico Ministero, il collegio emette decreto di omologazione del verbale di separazione consensuale. Il decreto di omologazione della separazione consensuale viene notificato, previo visto del Pubblico Ministero, ai coniugi nella loro residenza dichiarata. Il decreto di omologa della separazione viene emesso al termine della fase camerale e chiude il procedimento di separazione consensuale.

Dall’udienza di comparizione personale dei coniugi davanti al Presidente del Tribunale inizia a decorrere l’importante termine legislativo di tre anni per il divorzio.

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Revisione dell’accordo di separazione consensuale

Il contenuto dell’accordo di separazione può essere modificato successivamente dalle parti anche dopo l’omologazione del Giudice competente. Ciò può avvenire quando sopravvengono delle nuove situazioni di fatto, ad esempio quando si ha la modifica di una delle condizioni economiche dei coniugi.

A tal fine, i coniugi congiuntamente o separatamente, possono presentare apposita domanda di revisione dell’accordo di separazione al Giudice della separazione, che prenderà gli opportuni provvedimenti di modifica o di revoca delle condizioni della separazione consensuale, riguardanti gli aspetti patrimoniali o l’affidamento dei figli.

Inoltre, è opportuno precisare che l’avvenuta omologazione della separazione consensuale tra i coniugi non impedisce un’ eventuale riconciliazione tra i coniugi stessi. In tal caso, l’avvenuta riconciliazione ha l’effetto di privare di effetti la separazione dei coniugi. La legge dà, così, assoluta preminenza alla volontà delle parti.

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Separazione consensuale dei coniugi: conviene?

Tale forma di separazione è sicuramente consigliabile perché presenta una certa rapidità e snellezza di forme rispetto alla separazione giudiziale. In primo luogo, essa risulta caratterizzata dall’assenza di conflittualità tra i coniugi, invero, il giudice adito non dovrà decidere sugli aspetti fondamentali della gestione del patrimonio familiare o della misura del mantenimento imponendo la sua decisione ai due coniugi in conflitto, ma si limiterà ad accettare il regolamento stipulato dalle parti per disciplinare i loro diritti.

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Separazione consensuale dei coniugi – Domande frequenti

Quali diritti si perdono con la separazione consensuale?

Tra i diritti che si perdono con la separazione, ci sono convivenza e uso della casa, mantenimento, eredità, pensione di reversibilità, TFR, assistenza morale e materiale, fedeltà-

Quanto costa una pratica di separazione consensuale?

La separazione consensuale dei coniugi ha un costo di 16 euro se viene fatta in Comune, senza avvocato.

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