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Residenza e domicilio: differenze anagrafiche e fiscali

Scopriamo i concetti di residenza e domicilio, quali sono le differenze e le implicazioni fiscali. Cos'è invece la dimora?

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Redazione deQuo
04 Settembre 2019
residenza domicilio differenza

Se ti chiedessero qual è la differenza tra residenza e domicilio, saresti in grado di rispondere? Spesso si tende a fare confusione tra i due termini, usandoli come sinonimi, o non si conosce minimamente il fatto che siano due concetti differenti, anche se ci sono casi nei quali la residenza e il domicilio coincidono.

Saperli distinguere è fondamentale sia nella vita di tutti i giorni, perché nella maggior parte dei contratti che si sottoscrivono viene richiesto di indicarli entrambi (se diversi), sia perché sono estremamente importanti dal punto di vista fiscale.

Prima di passare alle differenze che esistono tra la residenza e il domicilio è bene introdurre un altro concetto utile per indagare meglio l’argomento che è quello di dimora. Per dimora, dal punto di vista giuridico, si intende il luogo nel quale una persona si stabilisce per un certo periodo di tempo e può essere:

  • fissa;
  • transitoria: per parlare di dimora la permanenza deve durare almeno qualche giorno.

In base a quanto detto, il proprio ufficio non può essere considerato una dimora, mentre lo è una casa che viene presa in affitto durante le vacanze. Il concetto di dimora è importante in quanto è connesso a quello di residenza. Cos’è allora la residenza?

Residenza: cos’è?

La residenza è il luogo in cui un individuo ha dimora abituale, e non occasionale, quindi il posto in cui vive in modo stabile e duraturo (in base a quanto contenuto nell’articolo 43 del Codice Civile). Dimora e residenza sono la stessa cosa qualora ci si riferisse alla propria abitazione. Sono, invece, due concetti differenti quando si parla della casa presa in affitto per le vacanze.

La residenza è di solito l’abitazione principale di una persona: non è rilevante che vi si abiti sempre, in modo continuativo, perché si potrebbe passare del tempo anche da qualche altra parte, ma si parla di residenza proprio perché vi si stabilisce in modo duraturo nel tempo.

La residenza è legata al concetto di abitualità:

  • se mi trasferisco in un’altra città per un periodo di tempo limitato, non sono costretto a cambiare la mia residenza;
  • se, invece, il trasferimento in un’altra sede dovesse essere prolungato, sarà necessario dover cambiare la propria residenza, rivolgendosi all’anagrafe del Comune nel quale si andrà ad abitare.

Abbiamo già evidenziato che residenza e domicilio sono termini diversi: cos’è, dunque, il domicilio?

domicilio significato

Domicilio: cos’è?

Il domicilio indica il luogo nel quale un soggetto si occupa dei propri affari o dei propri interessi:

  1. per esempio, nel caso di uno studente, il domicilio corrisponde alla casa presa in affitto nella città in cui si studia. In questo caso, lo studente potrà avere un domicilio senza residenza, ovvero prendere in affitto una stanza o un appartamento senza dover essere obbligato al trasferimento della residenza nel luogo in cui studia;
  2. per un lavoratore, il domicilio è il luogo nel quale si svolge la sua attività professionale.

Residenza e domicilio non devono essere necessariamente distinti: ci sono casi nei quali i due concetti si sovrappongono. Esiste poi anche la possibilità di eleggere un domicilio speciale per lo svolgimento di affari ben precisi, che viene utilizzato unicamente per lo svolgimento di quella determinata attività:

  • è il caso di un processo durante il quale viene di solito eletto domicilio lo studio del legale;
  • lo studio rappresenta, a sua volta, il domicilio dell’avvocato, poiché è il luogo in cui quest’ultimo svolge la propria attività lavorativa.

Un altro caso che si può verificare è quello in cui una coppia sposata abbia la stessa residenza, ma due domicili differenti, poiché ognuno di loro svolge la propria vita professionale in un luogo diverso.

Residenza e domicilio: perché la differenza è così importante

Probabilmente chi non ha mai avuto nel corso della propria vita un domicilio diverso rispetto al luogo di residenza, non riesce a comprendere quali siano i motivi per i quali è estremamente importante distingue tra i due concetti.

La differenza tra residenza e domicilio può avere ripercussioni nella vita di tutti i giorni:

  1. nel caso in cui il proprio domicilio fosse il luogo nel quale si svolge la propria attività professionale, per esempio, tutte le comunicazioni riguardanti il lavoro saranno inviate all’indirizzo di domicilio e non a quello di residenza;
  2. quando si partecipa a un concorso pubblico o si paga una bolletta e vengono indicati sia il domicilio sia la residenza, è sempre al domicilio che si ricevono tutte le comunicazioni in merito.
residenza e domicilio differenze

Residenza e domicilio: le differenze

La residenza, ovvero il luogo in cui si trascorre la propria vita privata, deve essere dichiarata al proprio Comune di appartenenza, chiedendo l’iscrizione al registro dell’anagrafe: pochi giorni dopo, il personale della Polizia Locale verrà a controllare che le dichiarazioni fornite non siano mendaci.

È nel Comune di residenza che si sceglie il medico di famiglia, si è iscritti alla lista elettorale (i fuorisede non possono infatti votare nel Comune in cui hanno il domicilio se diverso dalla residenza), si richiedono certificati anagrafici, ci si rivolge in caso di matrimonio o di questioni giudiziarie.

Qualsiasi cambio della propria residenza deve essere comunicato al Comune:

  • entro 45 giorni dalla richiesta di cambio, il Comune avrà il dovere di effettuare una verifica;
  • nel caso di dichiarazioni non veritiere, si dovrà pagare una sanzione variabile tra i 25,82 euro e i 129,11 euro.

Il domicilio, invece, deve essere eletto esclusivamente per iscritto, in base a quanto stabilito dal 2° comma dell’articolo 47 del Codice Civile. Nel domicilio, di solito, si apre una successione in caso di morte, oppure una tutela.

Differenza tra residenza e domicilio ai fini fiscali

La differenza esistente fra i termini residenza e domicilio è davvero rilevante dal punto di vista fiscale, soprattutto quando si ha a che fare con il tema della casa, nello specifico con le imposte da pagare e le cosiddette agevolazioni prima casa.

La differenza tra residenza e domicilio quando si parla della prima casa e delle agevolazioni di tipo fiscale risulta indispensabile per le imposte IMU e TASI, che sono l’Imposta Municipale Unica e il Tributo per i Servizi Indivisibili, che non si applicano alla prima casa.

In particolare, è bene sapere che:

  1. le agevolazioni sulla prima casa spettano sono se si ha la residenza nel Comune in cui è stata acquistata la casa;
  2. si hanno a disposizione 18 mesi di tempo per effettuare il cambio di residenza.

Ne consegue che la prima casa è l’abitazione nella quale un soggetto deve avere la residenza, ma si può parlare di abitazione principale del soggetto solo nel caso in cui siano presenti al contempo le seguenti tre condizioni:

  • l’immobile sia di proprietà del soggetto, quindi non è una casa in affitto;
  • il soggetto abbia spostato la propria residenza anagrafica presso l’immobile;
  • l’immobile sia la dimora abituale del soggetto.

Quanto appena esposto è contenuto nell’articolo 13, comma 2 del Decreto Legge 201/2011 (il cosiddetto Decreto Monti) nel quale è stabilito che: “per abitazione principale s’intende l’immobile iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare nel quale il possessore ed il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente”.

Per legge l’IMU e la TASI non vengono applicate all’abitazione principale: per questo motivo è possibile comprendere quanto il concetto di residenza sia importantissimo e preliminare alla possibilità di poter parlare a tutti gli effetti di abitazione principale.

La residenza può inoltre avere un peso considerevole per l’ottenimento di altri sconti e agevolazioni fiscali, quali per esempio:

  • la detrazione delle spese di agenzia;
  • le detrazioni degli interessi nel caso in cui si abbia intenzione di fare un mutuo.

Residenza e domicilio – Domande frequenti

Residenza e domicilio sono la stessa cosa?

Nonostante nella vita di tutti i giorni si è soliti fare confusione tra i due termini, residenza e domicilio non sono la stessa cosa: sono disciplinati entrambi dall’articolo 43 del Codice Civile, ma mentre la residenza indica il luogo in cui si ha dimora abituale, il domicilio è la sede dei propri interessi. Residenza e domicilio possono comunque coincidere.

Cosa si intende per luogo di residenza?

In base a quanto stabilito dall’articolo 43 del Codice Civile, “la residenza è nel luogo in cui la persona ha dimora abituale”. La residenza deve essere dichiarata al Comune nel quale si vive e registrata presso gli uffici dell’anagrafe.

Qual è la differenza tra residenza e domicilio?

La residenza è il luogo in cui si ha dimora abituale e si svolge la propria vita privata, mentre il domicilio è quello in cui hanno sede gli affari e gli interessi di una persona.

Qual è l’indirizzo di domicilio?

L’indirizzo di domicilio corrisponde a quello nel quale si svolgono gli interessi o gli affari di un individuo. Può essere di tipo generale, ovvero coincidere con la sede lavorativa, o con la città nella quale si studia nel caso di uno studente universitario, oppure speciale: è il caso dell’indirizzo del proprio legale qualora si fosse coinvolti in una causa giudiziale.

Che cos’è la dimora?

A differenza del domicilio e della residenza, la dimora è il luogo in cui la persona si trova attualmente, che spesso può coincidere con la residenza.

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