Reato di usura: pene, prescrizione e procedibilità
Come funziona il reato di usura, qual è la differenza tra usura presunta e concreta e quali sono le pene previste dall'ordinamento giuridico italiano.
L’usura è un reato che esiste praticamente da sempre: nell’ordinamento giuridico italiano viene punito dall’articolo 644 del Codice penale, che regola anche le circostanze aggravanti.
I motivi per i quali si finsice nel circolo dell’usura possono essere tra i più disparati e spesso risulta molto difficile per le vittime riuscire a denunciare un usurario.
In questa guida sarà spiegato cosa si intende per usura, qual è la pena prevista dalla legge, oltre che la prescrizione del reato e la sua procedibilità.
Cos’è l’usura
L’usura è un reato che punisce chi si fa dare o promettere interessi o altri vantaggi usurari in corrispettivo di una prestazione di denaro o di un’altra utilità. Viene punito anche il soggetto mediatore, ovvero chi procurasoldi o altre utilità a qualcuno facendo dare o promettere un compenso usurario.
La legge disciplina quelli che sono i limiti oltre i quali gli interessi possono considerarsi sempre usurari.
La pena prevista
L’usura viene punita:
- con la reclusione da 2 a 10 anni;
- con la multa da euro 5.000 a euro 30.000.
Viene aumentata da un terzo alla metà nei casi in cui:
- il colpevole abbia agito nell’esercizio di un’attività professionale, bancaria o di intermediazione finanziaria mobiliare;
- il colpevole abbia richiesto in garanzia partecipazioni o quote societarie o aziendali o proprietà immobiliari;
- se il reato sia stato commesso in danno di chi si trova in stato di bisogno;
- se il reato sia stato commesso in danno di chi svolge attività imprenditoriale, professionale o artigianale;
- se il reato sia stato commesso da persona sottoposta con provvedimento definitivo alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale durante il periodo previsto di applicazione e fino a tre anni dal momento in cui è cessata l’esecuzione.
Qualora avvenga si venga condannati per usura, viene sempre ordinata la confisca dei beni che costituiscono il profitto dell’usuraio per una somma che corrisponde all’ammontare degli interessi o degli altri vantaggi usurari. La persone offesa ha inoltre il diritto alla restituzione e al risarcimento del danno subito.
Interessi usurai
Gli interessi, i vantaggi e i compensi ottenuti tramite la pratica dell’usura vengono considerati tali, quindi “usurari”, se sono sproporzionati rispetto alle prestazioni di denaro e altre utilità, oppure nel caso in cui chi li ha dati o promessi è in condizioni di difficoltà economica.
Il tasso di interesse usurario:
- tiene conto delle commissioni e delle remunerazioni a qualsiasi titolo, oltre che delle spese:
- non prende in considerazione le commissioni su imposte e tasse, che sono relative all’erogazione del credito.
Il limite oltre il quale gli interessi vengono considerati usurari corrisponde al tasso medio che risulta dall’ultima rilevazione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, aumentato di un quarto e al quale si aggiunge anche un margine di altri quattro punti percentuali. La differenza che intercorre tra il limite e il tasso medio non può superare gli 8 punti percentuali.
Differenza tra usura presunta e concreta
La legge distingue tra due diverse tipologie di usura: quella presunta e quella concreta. La prima si verifica quando si supera la soglia di usura, mentre l’usura concreta si configura nel momento in cui si abusa delle condizioni di difficoltà nelle quali riversa la vittima.
Alle condizioni economiche o finanziarie va aggiunta un’altra componente, che rappresenta un’aggravante: si tratta dello stato di bisogno in cui si trova il soggetto che subisce l’usura.
Elemento soggettivo
Il reato di usura rientra tra i delitti contro il patrimonio mediante frode. Si tratta di un reato a dolo generico nel quale è presente la volontà di concludere un contratto all’interno del quale siano presenti interessi o vantaggi usurari, che nell’usura concreta sono sproporzionati rispetto alle condizioni economico-finanziarie della vittima.
Nella pratica, il soggetto attivo presta denaro o altre utilità, come per esempio la cessione di beni o la prestazione di servizi di vario genere, facendosi dare o promettere degli interessi o dei vantaggi usurari. Gli interessi corrispondono a una somma di denaro aggiuntiva rispetto a quella prestata, mentre i vantaggi costituiscono qualsiasi altro compenso, che potrà avere anche natura non patrimoniale.
Prescrizione e consumazione
Considerato che l’usura non è un delitto istantaneo, ma a consumazione prolungata, la prescrizione decorre dalla data dell’ultima dazione degli interessi usurari convenuti, e non da quella in cui si è verificata la pattuizione usuraria.
In altri termini, la prescrizione viene calcolata dal giorno dell’ultima riscossione degli interessi e del capitale ed è pari a un periodo di 10 anni.
Il reato di usura si consuma nel momento in cui vengono corrisposti gli interessi legati al prestito di denaro o altre utilità effettuato. Concorre al reato anche colui che si occupi di recuperare il credito usurario e riesca effettivamente a ottenere quanto pattuito.
Nel caso in cui non vi si riuscisse, potrebbe comunque essere punito per:
- il reato di favoreggiamento;
- nel caso in cui vi fosse violenza o minaccia, per tentata estorsione.
Procedibilità
L’usura rientra tra i reati procedibili d’ufficio e può essere denunciato rivolgendosi alle Forze dell’Ordine. L’arresto in flagranza non è obbligatorio. Possono essere applicate misure cautelari personali, quali per esempio la custodia cautelare in carcere.
Reato di usura – Domande frequenti
L’usura viene commessa nel momento in cui si supera un limite negli interessi che si ricevono: scopri cosa dice la legge in merito.
Il tasso di interesse diventa usurario nel momento in cui viene superata una data soglia: ecco qual è il limite stabilito dalla legge.
Gli interessi diventano usurari quando superano i tassi medi praticati da banche e società finanziarie: ecco come si individuano i tassi usurari.