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Cosa vuol dire reati perseguibili d’ufficio?

Quali sono i reati procedibili d'ufficio e qual è la differenza con quelli a querela di parte.

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Redazione deQuo
16 Giugno 2020
procedibilità d'ufficio reati

Il significato di reato perseguibile d’ufficio

L’espressione reato perseguibile d’ufficio si riferisce a tutti quei reati per i quali in Italia lo Stato tutela la vittima a prescindere dalla sua volontà, procedendo in modo diretto contro il responsabile del reato stesso.

In altri termini, anche se la vittima non sporge querela o non ha intenzione di far condannare il colpevole di una lesione, lo Stato interviene in suo sostegno. I reati perseguibili d’ufficio si contrappongono ai reati perseguibili a querela di parte.

Nel corso degli ultimi anni il quadro normativo ha trasformato in reati perseguibili a querela di parte alcuni reati che erano in precedenza procedibili d’ufficio. Analizziamo quali sono stati i cambiamenti più significativi, con un focus su quelli che sono gli attuali reati per i quali è possibile procedere senza una querela.

Quali sono i reati perseguibili d’ufficio

I reati perseguibili d’ufficio sono in genere reati di maggiore gravità, per i quali nel momento in cui un Pubblico Ministero venga a conoscenza di un’ipotesi di reato, deve iscriverla nel Registro Generale Notizia di Reato della Procura e avviare le indagini. L’azione che viene avviata d’ufficio è irrevocabile: non la si può dunque interrompere come avviene invece nel caso di remissione della querela.

reati procedibili d'ufficio

Di seguito sarà presentato l’elenco dei principali reati perseguibili d’ufficio disciplinati nell’ordinamento giuridico italiano all’interno del Codice Penale:

  • abuso di mezzi di correzione o di disciplina – articolo 571;
  • maltrattamenti in famiglia – articolo 572;
  • omicidio – articolo 575
  • lesione personale – articoli 582 e 583;
  • pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili – articolo 583-bis;
  • prostituzione minorile – articolo 600-bis;
  • sequestro di persona – articolo 605;
  • violenza sessuale commessa nei confronti di un minore di 18 anni – articolo 609 quater;
  • violenza commessa dal genitore, anche adottivo, o dal di lui convivente, dal tutore o da persone alla quale il minore è stato affidato per motivi di cura, educazione, istruzione, vigilanza, custodia;
  • violenza commessa da un pubblico ufficiale o da incaricato di un pubblico servizio nell’esercizio delle proprie funzioni;
  • violenza connessa ad altro delitto perseguibile d’ufficio;
  • atti sessuali compiuti su persona che non ha ancora compiuto i 10 anni;
  • violenza sessuale di gruppo – articolo 609 – bis;
  • violenza privata – articolo 610;
  • minaccia aggravata – articolo 612;
  • stalking commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità, oppure nel caso in cui vi sia stato l’ammonimento da parte del questore – articolo 612 – bis;
  • incapacità procurata mediante violenza – articolo 613;
  • estorsione – articolo 629.

I nuovi reati procedibili a querela

Il decreto legislativo n. 36/2018, con oggetto “Disposizioni di modifica della disciplina del regime di procedibilità per taluni reati in attuazione della delega di cui all’articolo 1, commi 16, lettere a) e b), e 17, della legge 23 giugno 2017, n. 103“, ha trasformato alcuni reati procedibili d’ufficio in reati a querela.

In particolare, i reati che sono stati colpiti da tale modifica sono quelli che si caratterizzano per il valore privato dell’offesa o per il suo modesto valore offensivo, quindi si tratta di reati che vengono considerati di minore gravità. Vi rientrano, per esempio, i reati contro la persona che sono puniti con la sola pena pecuniaria o detentiva, non superiore ai 4 anni.

reati procedibili a querela di parte

Tra i nuovi reati procedibili a querela di parte dal 2018 ci sono:

  • il reato di minaccia, che è procedibile d’ufficio soltanto nel caso della minaccia aggravata, ovvero quella commessa con armi, da persona travisata o da più persone riunite, o con scritto anonimo, o in modo simbolico, o valendosi della forza intimidatrice derivante da segrete associazioni;
  • la violazione di domicilio commessa da un pubblico ufficiale, disciplinata dall’articolo 615 del Codice Penale;
  • la falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche – articolo 617-ter;
  • la falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche – articolo 617-sexies;
  • la violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza commesse da persona addetta al servizio delle poste, dei telegrafi o dei telefoni – articolo 619;
  • la rivelazione del contenuto di corrispondenza, commessa da persona addetta al servizio delle poste, dei telegrafi o dei telefoni – articolo 620;
  • i reati di truffa (articolo 640) e di frode informativa (articolo 640-ter) che saranno procedibili d’ufficio solo nel caso in cui il danno patrimoniale provocato alla persona offesa sia abbastanza grave.

La procedibilità d’ufficio viene comunque mantenuta in tutti i casi nei quali la persona offesa sia incapace per infermità o per età, qualora si manifestino le circostanze aggravanti indicate nell’articolo 339 del Codice Penale o in presenza di reati contro il patrimonio con danni di una certa entità.

Come funziona la denuncia del reato perseguibile d’ufficio

La denuncia è un atto che può essere presentato da qualsiasi cittadino, a prescindere che sia o meno la vittima di un reato, alla Procura della Repubblica nel momento in cui viene a conoscenza di un fatto illecito relativo a un reato perseguibile d’ufficio.

L’atto di denuncia:

  1. non prevede un termine di decadenza;
  2. può essere presentato per iscritto o in forma orale;
  3. deve contenere gli elementi che costituiscono il reato e il momento in cui se ne è venuti a conoscenza;
  4. deve contenere le generalità della persona che si ritiene essere il responsabile del reato;
  5. deve contenere le generalità di tutti coloro che potrebbero essere utili durante il processo perché a conoscenza di fatti relativi al reato, ovvero i testimoni.

Quando la denuncia è obbligatoria

La denuncia è un atto facoltativo, anche se la legge prevede delle eccezioni nelle quali la presentazione della denuncia è obbligatoria, ovvero:

  • qualora abbiano avuto notizia di un delitto contro la personalità dello stato per il quale la legge stabilisce l’ergastolo;
  • qualora abbiano ricevuto cose provenienti da delitto;
  • qualora abbiano notizia di materie esplodenti situate nel luogo da lui abitato;
  • qualora abbiano subito un furto di armi o esplosivi;
  • qualora abbiano conoscenza di un delitto di sequestro di persona a fini di estorsione.

Nel caso in cui, in simili circostanze, non si presentasse denuncia si potrebbe essere denunciati per reato di omessa denuncia.

I reati procedibili d’ufficio devono essere denunciati obbligatoriamente:

  1. dai pubblici ufficiali e dagli incaricati di pubblico servizio qualora abbiano avuto notizia del reato nell’esercizio delle proprie funzioni o a causa di esse;
  2. dagli ufficiali e dagli agenti di polizia giudiziaria, anche al di fuori del servizio svolto.

L’obbligo di denuncia non è invece valido per il difensore e i suoi ausiliari.

Reati perseguibili d’ufficio – Domande frequenti

Quali sono i reati a querela di parte?

Si tratta di quei reati per i quali è possibile avviare un’azione giudiziaria soltanto in seguito a una querela da parte della vittima che ha subito una lesione.

Cosa vuol dire procedibilità d’ufficio?

La procedibilità d’ufficio è l’atto che permette di avviare un’azione giudiziaria in presenza di reati molto gravi indipendentemente dalla volontà della vittima di sporgere querela.

Che differenza c’è fra una denuncia e una querela?

La differenza fondamentale consiste nel fatto che la denuncia può essere presentata da chiunque sia venuto a conoscenza di un reato, mentre la querela soltanto dalla persona che lo ha subito.

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