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Querela: cos’è e cosa succede al querelato di parte

A chi rivolgersi per sporgere querela e cosa deve essere contenuto nell'atto da presentare: cosa si rischia con una querela e quale differenza c'è rispetto alla denuncia.

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Redazione deQuo
27 Agosto 2020
querela

Sulla base delle definizione del dizionario giuridico, la querela è una “dichiarazione di volontà con cui la persona offesa da un delitto richiede all’autorità giudiziaria di procedere contro chi ha commesso il fatto, perciò sostanziandosi in una condizione di procedibilità, dalla quale la legge fa dipendere la perseguibilità di determinati fatti criminosi”. 

La querela esprime dunque la volontà di voler perseguire penalmente il colpevole di un reato: può essere esercitata dal soggetto passivo, ovvero da chi ha subito un reato, il quale può agire personalmente oppure, ai sensi dell’articolo 366 c.p.p., tramite un procuratore speciale. 

Il diritto sarà invece esercitato dal genitore o dal tutore nel caso di minori di 14 anni o di soggetti con infermità mentale. Analizziamo di seguito in cosa consiste in pratica la querela e quali sono le conseguenze che ne derivano. 

Querela: cosa deve contenere

La querela potrà essere presentata per motivi differenti: per esempio potrà essere per calunnia o per diffamazione, ma si può fare ricorso alla querela per tutti i reati che non sono procedibili d’ufficio.

La querela è costituita da due elementi fondamentali:

  1. la notizia di reato;
  2. la volontà di procedere penalmente affinché il reo possa essere punito. 

Il querelante dovrà per prima cosa descrivere il fatto del reato, aggiungendo eventuali dettagli sull’autore o sulle prove in suo possesso, che possono consistere anche nella presenza di testimoni. 

Per quanto riguarda il secondo elemento, la volontà che si proceda penalmente contro l’autore del delitto dovrà risultare in modo inequivocabile dall’atto: come confermato dalla stessa Corte di Cassazione, non sarà necessario ricorrere a formule specifiche, ma sarà sufficiente anche una semplice dichiarazione quale “denuncio ad ogni effetto di legge”. 

L’atto di querela dovrà essere sottoscritto dal querelante: la firma dovrà essere autenticata se la dichiarazione viene consegnata personalmente: in caso di mancata autenticazione della sottoscrizione, non sarà possibile procedere con un’azione penale

Leggi anche Come fare querela per calunnia

querela

Come sporgere una querela

La dichiarazione di querela dovrà essere presentata:

  • a un ufficiale di Polizia giudiziaria;
  • a un Pubblico Ministero;
  • a un console, nel caso in cui ci si trovi all’estero. 

Per quanto riguarda il mezzo, sono contemplate sia la forma orale si la forma scritta, per la quale sono disponibili modelli e facisimile online. Qualora venga presentata personalmente, l’autorità che la riceve dovrà:

  • apporre la data e il luogo in cui è avvenuta la presentazione;
  • identificare il soggetto proponente;
  • trasmettere gli atti all’ufficio del Pubblico Ministero. 

L’atto potrà essere trasmesso anche:

Leggi anche Querela per diffamazione: come funziona

Querela: termini

Un elemento molto importante da tenere in considerazione quando si parla di querela è il termine: ai sensi dell’articolo 124 c.p. la querela dovrà essere sporta entro 3 mesi di tempo dal giorno in cui la persona offesa ha avuto notizia del reato subito

Il termine potrà essere:

  • raddoppiato a 6 mesi nel caso in cui il fatto riguardi un reato contro la libertà sessuale;
  • differito qualora la vittima abbia bisogno di effettuare degli accertamenti per determinare che quanto subito sia effettivamente un reato perseguibile penalmente;
  • estinto con la morte della persona offesa, ai sensi dell’articolo 126 c.p. 

Leggi anche Querela per minaccia

querela

Querele: conseguenze

Cosa succede in seguito alla presentazione della querela? La conseguenza principale consiste nell’inizio delle indagini che avranno l’obiettivo di verificare il fatto del reato e di procedere eventualmente contro l’accusato. 

Le indagini permetteranno di determinare:

  • la fondatezza della notizia di reato: in questo caso si procederà con il rinvio a giudizio;
  • la non fondatezza del reato: in questa ipotesi, invece, il procedimento sarà archiviato. 

Remissione di querela e rinuncia

Il soggetto che ha sporto querela può anche cambiare idea e decidere di ritirarla tramite:

  1. remissione;
  2. rinuncia.

La remissione della querela consiste in una dichiarazione da parte della persona offesa di non voler più perseguire penalmente la persona accusata in precedenza: potrà essere presentata al procuratore speciale, all’autorità procedente o a un ufficiale di polizia giudiziaria. 

La remissione è:

  • un istituto irrevocabile;
  • deve avvenire necessariamente prima della condanna;
  • non può essere soggetta a termini o condizioni;
  • non è valida per i reati sessuali

Quando viene accettata dal soggetto querelato, determina la cessazione dell’azione penale e l’estinzione del reato

La rinuncia, invece, consiste nella manifestazione da parte della vittima della volontà di non voler agire penalemente contro il colpevole. Anche la rinuncia è un atto irrevocabile che:

  • si può manifestare espressamente o tacitamente;
  • si estende a tutti i soggetti responsabili del reato. 

Leggi anche Cos’è la querela di falso

Querela – Domande frequenti

Che differenza c’è tra una denuncia e una querela?

Mentre la querela può essere presentata solo dalla persona offesa, la denuncia può essere presentata da chiunque sia a conoscenza del reato.

Quando si può querelare una persona?

Una persona può essere querelata entro 3 mesi di tempo dal momento in cui si è venuti a conoscenza del reato.

Come si fa a querelare una persona?

La querela consiste nel manifestare la voolontà di voler perseguire penalmente l’autore di un reato.

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