Il nome sul citofono è obbligatorio?
Cosa succede se l'inquilino di un appartamento in affitto non vuole mettere il suo nome sul citofono e sulla cassetta delle lettere? Sono previste delle sanzioni? Vediamo di seguito cosa dice la legge.
- Immaginate di trasferirvi in una casa in affitto: sia sul citofono sia sul campanello c’è il nome del proprietario dell’immobile.
- Siete un po’ pigri e non avete prestato particolare attenzione a mettere il vostro nome né sul citofono, né sulla cassetta della posta.
- La prima volta in cui il postino non ha trovato il vostro cognome, vi siete chiesti: è obbligatorio mettere il nome sulla cassetta della posta? E sul citofono? Vediamo come stanno effettivamente le cose.
Cos’è l’obbligo di reperibilità
Nel momento in cui si cambia casa, si dovrebbe trasferire anche la propria residenza: quest’ultima non dovrebbe infatti essere in un luogo in cui non si vive più, come la casa dei propri genitori.
La residenza, dunque, rende i cittadini reperibili e, di conseguenza, si traduce in un vero e proprio obbligo di reperibilità. In questo modo, sarà possibile inviare a ogni cittadino:
- atti giudiziari;
- multe;
- cartelle esattoriali;
- raccomandate.
Leggi anche: “Si può rifiutare una raccomandata?”
Nel caso in cui il postino non trovasse il proprio nome sul citofono, procederebbe con il deposito di eventuali atti in Comune o presso un ufficio postale. Ne consegue che chi non mette il nome sul citofono otterrà solo svantaggi.
Per esempio, nel caso in cui fosse in malattia e dovesse ricevere la visita del medico fiscale, se quest’ultimo non trovasse il nome sul citofono, considererebbe l’inquilino come non reperibile, portandolo a perdere il diritto al trattamento economico.
Il nome sul citofono è obbligatorio?
Analizzata la questione dal punto di vista pratico, non resta che farsi un’altra domanda: il nome sul citofono è obbligatorio per legge? Sicuramente, quello di poter avere il proprio nome sul citofono è un diritto per un’eventuale persona che viva in affitto.
Il proprietario dell’immobile e l’amministratore di condominio non potranno impedirlo e, nel caso in cui ciò dovesse accadere, l’inquilino potrebbe chiedere la risoluzione del contratto di affitto.
In merito all’obbligo di mettere il proprio nome sul citofono, considerato che nome e cognome rappresentano un dato personale, per la legge sulla privacy, non potrebbe essere costretto a mettere i suoi riferimenti sul citofono.
Nome sulla cassetta delle lettere: è obbligatorio?
Come funziona, invece, nel caso della cassetta delle lettere? Una prima domanda da porsi in merito riguarda la collocazione che le cassette dovranno avere all’interno dell’immobile: deve assolutamente trattarsi di un luogo accessibile al postino.
Nello specifico:
- nel caso di una casa bifamiliare o di una villa, la cassetta dovrà essere posizionata sulla pubblica via;
- nel caso, invece, di un condominio, potrà essere posta anche all’interno (solitamente, sono collocate nell’androne).
La legge italiana stabilisce che, a differenza del citofono, «Le cassette devono recare, ben visibile, l’indicazione del nome dell’intestatario e di chi ne fa uso». Il nome sulla cassetta delle lettere è, dunque, obbligatorio.
Cosa si rischia?
Nonostante l’obbligo in vigore:
- non sono previste sanzioni nel caso in cui il proprio nome sulla cassetta delle lettere fosse assente;
- l’amministratore di condominio non ha alcun obbligo di far rispettare la legge, quindi non può multare il condominio “senza nome”.
Nome sul citofono – Domande frequenti
Sul citofono e sulla cassetta delle lettere si può mettere solo il cognome: scopri quando è obbligatorio.
Tradizionalmente, nel caso di coniugi, si mette prima il cognome del marito sul citofono e poi quello della moglie.