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Le misure in vigore dal 7 al 15 gennaio: il decreto legge del 5 gennaio 2021

Quali sono le misure introdotte dal nuovo Decreto legge 1/2021 del 5 gennaio: dalla creazione della zona gialla rafforzata ai nuovi criteri per il calcolo dell'RT.

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Redazione deQuo
06 Gennaio 2021
decreto 5 gennaio
  • Il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio sarà coperto dal decreto 1/2021 introdotto dal Governo il 5 gennaio in attesa del DPCM del 16 gennaio. 
  • L’obiettivo è quello di contenere i contagi e valutare l’andamento della curva epidemiologica e stabilire quali saranno i provvedimenti da applicare dalla seconda metà di gennaio. 
  • Il coprifuoco nazionale, in vigore delle ore 22:00 alle ore 5:00 del giorno successivo, è stato confermato in tutto il Paese. 

Il decreto in vigore dal 7 al 15 gennaio

Il decreto 1/2021, che avrà validità tra il 7 e il 15 gennaio 2021, prevede il divieto di spostarsi tra le diverse Regioni o province autonome, salvo le solite eccezioni, ovvero:

  • gli spostamenti per motivi di lavoro, per necessità o per motivi di salute;
  • il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

Sarà possibile raggiungere le seconde case solo se si trovano nella stessa Regione o provincia autonoma della prima casa. 

Il nuovo decreto ha introdotto regole differenti per i giorni 7 e 8, 9 e 10, e per i restanti giorni compresi tra l’11 e il 15 gennaio 2021. Vediamo di seguito cosa si potrà o non si potrà fare in queste date. 

decreto 5 gennaio

Gli spostamenti

Tra il 7 e il 15 gennaio saranno possibili le visite nei limiti di due persone “ulteriori rispetto a quella già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale” e ai soggetti disabili o non autosufficienti conviventi. 

Gli spostamenti saranno consentiti una sola volta al giorno, dunque verso una sola abitazione privata, nella fascia oraria compresa tra le 5:00 e le 22:00, quando entra in vigore il coprifuoco. 

Resta la possibilità di spostarsi tra Comuni che abbiano meno di 5.000 abitanti, per una distanza che non superi i 30 chilometri. Lo spostamento non consente, però, di raggiungere i capoluoghi di provincia. 

7 e 8 gennaio: zona gialla “rafforzata”

Giovedì 7 e venerdì 8 gennaio in tutta Italia ci sarà una zona gialla rafforzata, durante la quale saranno applicate le misure restrittive che erano in vigore prima delle festività natalizie. 

Sarà dunque possibile spostarsi all’interno della propria Regione, indossando sempre la mascherina e rispettando il distanziamento sociale. I negozi e i centri commerciali saranno aperti fino alle ore 21:00. 

Bar e ristoranti potranno restare aperti con servizio al tavolo fino alle ore 18:00, mentre dalle 18:00 alle 22:00 sarà possibile la vendita di cibo da asporto, che non potrà essere consumato in prossimità del locale, o a domicilio. 

9 e 10 gennaio: zona arancione

Durante il weekend del 9 e 10 gennaio tutta Italia sarà, invece, zona arancione: i negozi resteranno aperti, così come i parrucchieri e i centri estetici, ma saranno chiusi i centri commerciali. 

Chiusura prevista anche per bar e ristoranti, che potranno svolgere soltanto attività di asporto o la consegna a domicilio. Sarà possibile spostarsi soltanto all’interno del proprio Comune, portando con sé l’autocertificazione. 

decreto 5 gennaio

Cosa succede dall’11 al 15 gennaio

Dall’11 gennaio sarà nuovamente prevista la suddivisione in fasce, la quale sarà determinata dal monitoraggio effettuato dall’Istituto superiore di Sanità l’8 gennaio: saranno applicati i nuovi parametri stabiliti dal Comitato tecnico scientifico per individuare quali Regioni potranno restare in zona gialla e in quali sarà necessario invece passare in zona arancione o rossa. 

Nello specifico, è stato stabilito che:

  • si entra in zona arancione quando l’indice di trasmissibilità (il famoso Rt) raggiunge 1, nel caso in cui “nel territorio si manifesta un’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti”;
  • si entra in zona rossa quando l’Rt raggiunge la soglia di 1,25, considerando anche la clausola dell’incidenza dei contagi. 

Sulla base dell’andamento della curva epidemiologica, il Governo potrebbe anche istituire una zona bianca in vigore dal 16 gennaio, con la quale sarebbe possibile aprire bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei. 

In questa ipotesi (che rappresenta lo scenario più roseo e che al momento appare alquanto improbabile), gli spostamenti sarebbero liberi e l’orario del coprifuoco potrebbe essere rinviato.

Resterebbero in vigore l’obbligo di indossare sempre la mascherina, il divieto di assembramento, il rispetto del distanziamento sociale e della altre norme igienico-sanitarie, come quella di disinfettare la mani prima di accedere a un locale aperto al pubblico. 

Quali Regioni rischiano la zona arancione o rossa

Dai dati del report relativo alla settimana tra il 21 e il 27 dicembre 2020, la situazione di alcune Regioni era la seguente:

  • l’Rt di Calabria (1,09), Liguria (1,07) e Veneto (1,07) era superiore all’1 nel valore inferiore: di conseguenza dovrebbe scattare la zona arancione;
  • la zona arancione potrebbe scattare anche in Basilicata (1,09), Lombardia (1) e Puglia (1);
  • sfioravano la soglia di Rt 1 anche Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Lazio, ma i dati del report della settimana compresa fra il 28 dicembre 2020 e il 3 gennaio 2021 potrebbero far cambiare del tutto le ipotesi che sono state delineate. 
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