Mantenimento figli dopo il divorzio
Come funziona il mantenimento dei figli dopo il divorzio: dall'assegno di mantenimento alla collocazione, ecco quali sono tutti i diritti che dovranno essere tutelati e fino a quando.
La legge prevede una serie di tutele per ammortizzare gli effetti che si avranno indubbiamente sui propri figli in caso di divorzio.
L’obiettivo è quello di garantire gli stessi diritti che si avevano in precedenza, che vanno dallo studio all’educazione fino alla possibilità di interagire con entrambi i genitori.
Nel comma 1 dell’art. 30 della Costituzione viene stabilito che “É dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio”.
Prendiamo dunque in esame come funziona il mantenimento dei figli dopo il divorzio e quali sono i diritti che dovranno essere rispettati.
Il diritto al mantenimento
Quando due persone con figli si separano, dovranno prima di qualsiasi altra cosa garantire il diritto al mantenimento, ovvero fare in modo che i figli abbiano accesso allo stesso tenore di vita che c’era prima della fine del matrimonio.
Tale obbligo ricade sia sul padre sia sulla madre e varia in relazione alle capacità economiche di ognuno. Nella pratica:
- il genitore che continuerà a vivere con i figli dovrà provvedere alle spese quotidiane;
- l’altro genitore dovrà, invece, versare ogni mese un assegno di mantenimento, il cui importo dovrà essere stabilito dal giudice;
- il genitore che non rispetta l’obbligo di mantenimento dei figli dopo il divorzio potrà essere denunciato.
L’assegno viene ricevuto sul conto del genitore con il quale i figli convivono, ma nel momento in cui i figli diventano maggiorenni, potranno ricevere direttamente la somma che spetta loro per legge, anche se nella pratica dovranno fare in modo di rendersi indipendenti.
Dovranno dunque scegliere se continuare a studiare o se trovare un lavoro, altrimenti perderanno in automatico l’assegno di mantenimento. Secondo la giurisprudenza, a 35 anni l’assegno di mantenimento cessa in automatico poiché se il figlio è ancora disoccupato è solo a causa della sua pigrizia.
Il diritto alla casa
Fino al momento in cui non siano indipendenti dal punto di vista economico, i figli avranno il diritto di restare a casa del genitore presso il quale sono stati collocati dal giudice.
La collocazione viene stabilita dal tribunale, che terrà comunque sempre conto della volontà del figlio: a partire dai 12 anni la sua opinione dovrà essere sempre ascoltata.
Il genitore non collocatario potrà comunque richiedere la revisione della decisione del giudice:
- se è il figlio a richiederla;
- nei casi di inadeguatezza da parte dell’altro genitore.
Le visite ai figli
Il genitore non collocatario, inoltre, mantiene sempre il diritto (e il dovere) di incontrare i propri figli: se non si riesce a trovare un accordo con l’ex coniuge, sarà direttamente il giudice a fissare un calendario.
Chi non rispetta gli incontri previsti, potrà avere delle conseguenze sia dal punto di vista penale sia civile: potrebbe, per esempio, dover risarcire i danni procurati dal suo disinteresse.
Di contro, l’ex coniuge non potrà opporsi in alcun modo agli incontri dei figli con il genitore non collocatario. Se lo fa, rischia di essere condannato dal tribunale e, nei casi di maggiore gravità, di perdere l’affidamento. Tra i diritti dei figli, rientra anche quello di poter vedere i nonni e di mantenere solidi legami con loro.
Altri diritti da garantire ai figli
Nonostante il divorzio, gli ex coniugi hanno l’obbligo di garantire ai propri figli il diritto agli studi: la nuova situazione familiare non dovrà, di fatti, avere incidenze negative sulla loro formazione.
Di conseguenza, i figli avranno anche il diritto di poter proseguire con l’educazione universitaria, la quale dovrà essere sostenuta dai genitori.
I figli, inoltre, non dovranno essere tutelati soltanto dalla ricezione di vitto e alloggio e dal diritto allo studio: dovranno infatti essere garantiti anche il gioco, lo sport, il tempo libero, la vita sociale, che nella pratica si traducono con l’acquisto di smartphone, PC, abbonamenti a mezzi pubblici, piscina, palestre, vacanze studio e viaggi.
Mantenimento figli dopo il divorzio – Domande frequenti
L’importo dell’assegno di mantenimento da versare dopo il divorzio viene stabilito dal giudice.
Dopo i 18 anni, i figli potranno continuare a ricevere l’assegno di mantenimento se scelgono di studiare, altrimenti dovranno impegnarsi a cercare un’attività lavorativa.
Il mantenimento dei figlio dopo il divorzio non potrà essere deciso di comune accordo dai due ex coniugi, ma sarà il giudice a decretare collocazione ed eventuali assegni di mantenimento.