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Familiy Act: cos’è, a chi spetta e come fare domanda

Cosa prevede il testo del decreto noto come Family Act: dai requisiti alla presentazione delle domande.

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Redazione deQuo
24 Luglio 2020
family act

Il testo del Family Act

Il Family Act è un testo che comprende otto articoli all’interno dei quali sono contenute le misure a sostegno delle famiglie, quali l’assegno universale mensile per tutti i figli fino all’età adulta o le detrazioni per le spese sostenute per l’educazione

Rientra nel disegno di legge denominato “Misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia” e prevede anche strumenti che mirano a migliorare la conciliazione tra famiglia e lavoro, con un focus particolare nei confronti della parità di genere

Quali sono le misure previste dal Family Act e i requisiti per accedervi? Esaminiamo di seguito le sue caratteristiche, ricordando che le istruzioni precise saranno disponibili in seguito all’entrata in vigore della legge delega, che porterà all’attuazione di ogni singolo provvedimento. 

Quali sono le misure previste

Il Family Act comprende le seguenti misure a sostegno delle famiglie:

  • l’assegno universale unico per i figli fino a 21 anni;
  • il congedo di paternità;
  • il congedo parentale;
  • l’aumento dei permessi retribuiti;
  • il supporto per le rette degli asili e per i figli che vanno all’università;
  • il sostegno al lavoro femminile e allo smartworking

Analizziamo di seguito quali sono le caratteristiche delle singole misure le quali potrebbero anche subire ulteriori modifiche nel tempo, com’è successo, per esempio, nel caso dell’assegno universale. 

family act

Cos’è l’assegno universale

L’assegno universale è un bonus economico assegnato a tutte le famiglie che hanno figli di età inferiore ai 21 anni e che non prevede limiti di età nel caso di figli disabili: in questa condizione, sono anche previste delle maggiorazioni dell’assegno dal 30 al 50%. Nella pratica, l’assegno consisterà in un credito d’imposta da utilizzare in compensazione oppure sarà erogato tramite una somma di denaro.

Lo si potrà ricevere a prescindere al proprio reddito, con importi variabili in relazione a determinati scaglioni ISEE e un incremento del 20% nel caso di figli successivi al primo. Le modalità di richiesta dell’assegno universale non sono state ancora rese note, ma si ipotizza che l’entrata in vigore del decreto legislativo dovrebbe avvenire all’inizio del 2021.

Il bonus potrebbe avere una base da 200 a 250 euro e il Governo ha tempo fino al 30 novembre 2020 per il decreto attuativo. Il supporto economico spetterebbe dal settimo mese di gravidanza fino al ventunesimo anno di età dei figli (in un primo momento era stata fissata l’età massima di 18 anni).

Le modifiche introdotte

L’assegno universale, che rappresenta una delle misure più apprezzate e attese del Ddl Family Act, ha già subito alcune modifiche dal momento della sua introduzione iniziale. Nello specifico è stato specificato che:

  • l’assegno universale per i figli non si cumula con il reddito imponibile del nucleo familiare;
  • di conseguenza, è compatibile anche con i soggetti che ricevono il reddito di cittadinanza

L’assegno universale potrà inoltre essere richiesto anche dagli immigrati che siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • abbiano un permesso di soggiorno in corso di validità;
  • paghino l’IRPEF in Italia;
  • abbiano figli a carico oppure siano residenti in Italia da almeno 2 anni, anche se non continuativi;
  • abbiano un contratto di lavoro a tempo indeterminato o che abbia una durata di almeno 2 anni.
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I congedi previsti dal Family Act

Una questione molto importante trattata nel Family Act è quella relativa ai congedi. In particolare:

  • il congedo di paternità dovrebbe diventare pari a 10 giorni lavorativi, in adeguamento alla normativa europea;
  • per accedere al congedo di paternità, il padre lavoratore dipendente dovrebbe comunicare per iscritto al suo datore di lavoro le date di fruizione della misura.

Nel caso in cui si ricevesse il pagamento direttamente da parte dell’INPS, allora la domanda dovrà essere presentata direttamente online, oppure tramite il Contact Center disponibile ai numero 803 164 da fisso e 06 164 164 da mobile, o ancora attraverso gli enti di patronato abilitati. 

Il Family Act prevede anche una novità relativa al congedo parentale di 2 mesi, che diventa non cedibile all’altro genitore: non sarà dunque più possibile far utilizzare l’intero congedo parentale a uno solo dei due genitori. 

Al fine di favorire un maggiore equilibrio tra la vita lavorativa e la famiglia, sono state introdotte 5 ore di permesso retribuito in più da utilizzare per poter andare al colloquio con i professori e partecipare in maniera più attiva alla vita dei propri figli. 

Le agevolazioni per l’educazione e l’istruzione dei figli

Tra le misure del Family Act rientrano anche:

In particolare, per quanto riguarda l’acquisto dei testi universitari, le detrazioni fiscali saranno possibili solo nel caso in cui il figlio maggiorenne a carico iscritto all’università non goda di altre forme di sostegno per l’acquisto dei libri. 

Indennità alle lavoratrici e smartworking

Tra gli ambiti di applicazione del Family Act ci sono anche il tema dell’occupazione femminile e quello dello smartworking. Per quanto riguarda il primo argomento, sono stati ipotizzati:

  • un’indennità integrativa al 30% per la madri lavoratrici che rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio;
  • agevolazioni fiscali per servizi domestici di ausilio ai figli o a familiari non autonomi;
  • l’astensione retribuita per la malattia ai figli;
  • una serie di meccanismi che prevedano incentivi per i datori di lavoro che applicano modalità di lavoro flessibile miranti a far conciliare la vita privata e il lavoro;
  • lo stanziamento di nuove risorse per il Fondo PMI riservato alle startup femminili

Viene inoltre incentivato il ricorso allo smartworking, con modalità che saranno rese note con il decreto attuativo, che sarà concesso in modo prioritario alle lavoratrici madri fino al raggiungimento della maggiore età dei figli, o a entrambi i genitori, fino al compimento di 14 anni da parte dei figli.

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