Quanto dura l’ergastolo in Italia?
Dall'etimologia del termine alla durata: come funziona l’ergastolo nel Codice Penale italiano
L’ergastolo è una pena di tipo detentivo che ha carattere perpetuo: è prevista nei casi in cui viene commesso un delitto, quindi un reato di una certa gravità, e prevede la reclusione a vita.
Il termine deriva dal luogo fisico in cui il condannato scontava la sua pena: nell’antica Roma l’ergastum era il campo di lavoro riservato agli schiavi puniti, che spesso vi trascorrevano tutta la loro vita.
Il 2013 è stato l’anno in cui una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato che l’ergastolo viola i diritti umani quando la scarcerazione è del tutto proibita o non venga concesso al detenuto, dopo 26 anni di carcere, di chiedere una revisione della sentenza e un alleggerimento della pena.
Alla luce di quanto appena detto, quanto dura l’ergastolo nell’ordinamento giuridico italiano? Analizziamone la durata e le caratteristiche, come per esempio i reati nei quali viene inflitta questa particolare tipologia di pena, e cosa si intende per ergastolo ostativo.
L’ergastolo in Italia
L’ergastolo è la pena più grave prevista in Italia, con la quale viene punito un delitto nei casi in cui non venga applicata né la multa né la reclusione: è disciplinato dall’articolo 22 del Codice Penale.
La pena viene scontata all’interno di un istituto: inizialmente era previsto l’obbligo del lavoro e dell’isolamento notturno da parte degli ergostolani. Questa condizione è stata modificata con la legge n. 354 del 26 luglio 1975, con la quale è stato disposto che “i locali destinati al pernottamento dei detenuti consistono in camere dotate di uno o più posti senza distinguere la pena da eseguire“.
Nella pratica:
- i condannati non sono più costretti a trascorrere la notte in condizioni di isolamento;
- possono essere ammessi al lavoro all’aperto.
Tipologie di ergastolo: semplice e ostativo
In Italia esistono due tipi di ergastolo, ovvero:
- l’ergastolo normale;
- l’ergastolo ostativo.
Nel primo caso, il condannato potrà usufruire di alcuni benefici che vengono concessi dalla legge, quali per esempio i permessi premio, l’affidamento in prova, la detenzione domiciliare, e così via. L’ergastolo ostativo non prevede, invece, nessuna forma di beneficio penitenziario.
Nonostante per definizione l’ergastolo debba durare tutta la vita, in Italia ciò in genere non si verifica a causa di una grave incompatibilità con l’articolo 27 comma 3 della Costituzione, nel quale si legge che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato.
Di conseguenza:
- in Italia l’ergastolo ha perso il carattere della perpetuità;
- è stato escluso per i minori .
Quanto dura effettivamente l’ergastolo
Esistono tutta una serie di possibilità previste dalla legge in base alle quali la durata dell’ergastolo subisce una riduzione. Per esempio:
- dopo 26 anni di carcere, il condannato ha diritto alla libertà condizionale;
- la pena subisce delle riduzioni anche in considerazione della buona condotta del detenuto;
- nella pratica, ogni sei mesi di reclusione si ottengono 45 giorni di sconto della pena: in questo modo i 26 anni necessari per ottenere la libertà condizionale diventano 21.
Dopo l’espiazione di almeno 10 anni di pena, si possono ottenere dei permessi premio, che permettono al condannato di uscire dal carcere per alcuni giorni e di trascorrere, per esempio, un’occasione importante in compagnia della famiglia. Dopo 20 anni è possibile ottenere la semilibertà, che ha l’obiettivo di favorire il reinserimento del condannato nel contesto sociale.
Dopo aver ottenuto la libertà condizionale, seguiranno 5 anni di libertà vigilata, che prevedono obblighi e prescrizioni da rispettare: se il condannato riesce a dimostrare di aver imparato la lezione e dimostra che il suo ravvedimento è reale, la pena sarà scontata in modo definitivo e tornerà ad essere un cittadino libero.
Cos’è l’ergastolo ostativo
L’ergastolo ostativo è una particolare tipologia di ergastolo per la quale non sono previsti benefici derivanti dalla buona condotta. Viene in genere applicato per i reati più gravi dell’ordinamento giuridico italiano, quali:
- associazione di tipo mafioso (articolo 416 bis del C.P.);
- sequestro di persona a scopo di estorsione (articolo 630 C.P.);
- associazione finalizzata al traffico di droga.
Chi è stato condannato all’ergastolo ostativo può passare al regime normale qualora scelga di diventare collaboratore di giustizia: è il caso dei celeberrimi pentiti di mafia.
I reati puniti con l’ergastolo in Italia
I reati che in Italia prevedono l’ergastolo sono quelli per i quali un tempo era prevista la pena di morte, ma ci sono anche alcuni delitti contro la personalità dello Stato, contro l’incolumità pubblica e contro la vita, oltre che in casi in cui concorrano più delitti per ciascuno dei quali è prevista una pena non inferiore a 24 anni.
Ecco quali sono i reati più frequenti puniti con l’ergastolo:
- omicidio volontario;
- omicidio volontario durante tentativo di eversione dell’ordine democratico o a scopo di terrorismo;
- strage dolosa;.
- promozione di insurrezione armata contro lo Stato
- caso di cittadino che porti le armi contro lo Stato, durante una guerra e al servizio di uno Stato straniero dichiarato nemico;
- atti ostili, tramite violenza e arruolamenti, diretti contro Stato straniero, che causino guerra con l’Italia;
- atti effettuati per portare devastazione e saccheggio, qualora causino la morte di persone;
- fatto o crimine atto a provocare guerra civile, se essa avviene;
- diffusione volontaria di epidemia che uccida almeno una persona (come nel caso del covid-19), avvelenamento volontario di acque e pozzi che causi la morte di almeno una persona;
- omicidio volontario connesso a traffico di droga internazionale;
- traffico di esseri umani con circostanze aggravanti, come violenza sessuale;
- violenza sessuale reiterata, recidiva e aggravata, atti di violenza sessuale su minori;
- alto tradimento;
- attentato contro il Presidente della Repubblica o contro Capi di Stato esteri;
- sequestro di persona, a scopo di estorsione o di terrorismo, con conseguente uccisione o morte provocata dell’ostaggio;
- spionaggio e rivelazione di segreti di stato, se mettono gravemente in pericolo la sicurezza nazionale o causano una guerra;
- spionaggio in tempo di guerra, se raggiunge l’intento di danneggiare lo Stato;
- distruzione o sabotaggio di opere militari in tempo di guerra o in operazioni belliche;
- disfattismo politico, se commesso per favorire uno Stato nemico in tempo di guerra;
- soppressione, procacciamento, falsificazione o sottrazione di atti o documenti concernenti la sicurezza dello Stato, durante operazioni belliche e guerra;
- usurpazione di comando militare in tempo di guerra;
- genocidio e altri gravi crimini contro l’umanità;
- crimini di guerra particolarmente gravi.
Ergastolo – Domande frequenti
Per definizione l’ergastolo è una pena perpetua prevista per i delitti di maggiore gravità, ma in Italia dopo 26 anni è possibile ottenere la libertà condizionale per buona condotta.
Si tratta dei delitti di maggiore gravità, come quelli per i quali era un tempo prevista la pena di morte.
In Italia esistono due tipi di ergastolo: l’ergastolo normale, che prevede alcuni benefici, e l’ergastolo ostativo, che è la pena detentiva peggiore.