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Disturbo della quiete pubblica: orari, chi chiamare, cosa fare

Stanco del vicino di casa rumoroso a tutte le ore del giorno (e della notte)? Leggi la guida dedicata al disturbo della quiete pubblica, con gli orari, le multe per i trasgressori e altre informazioni utili.

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Redazione deQuo
16 Maggio 2021
disturbo quiete pubblica

Il disturbo della quiete pubblica si verifica quando l’inquinamento acustico è così intenso da provocare un fastidio non indifferente. La situazione degenera quando i rumori molesti si concentrano negli orari che sono generalmente destinati al riposto delle persone.

Esistono diverse forme di tutela legale: la prima domanda da porsi prima per poterle applicare è legata agli orari in cui si riscontra un rumore eccessivo. Il disturbo delle quiete pubblica avviene sempre o è legato a degli orari specifici? Quali sono gli orari da rispettare?

In questa guida faremo chiarezza sul tema e forniremo informazioni su:

  • chi chiamare nei casi di disturbo della quiete pubblica;
  • cosa fare;
  • quali sono i frangenti nei quali si può parlare di reato di disturbo alla quiete pubblica.

Disturbo della quiete pubblica: cos’è

Il disturbo della quiete pubblica si verifica quando, in orari prestabiliti da regolamenti di diverso tipo, si è disturbati da suoni talmente fastidiosi da poter anche provocare danni alla saluta psico-fisica delle persone.

Potrebbe trattarsi, per esempio, della musica ad alto volume di un locale notturno, oppure di schiamazzi eccessivi nel cuore della notte, o di un animale particolarmente agitato che non la smette di farsi sentire in orari durante i quali si dovrebbe riposare.

Per legge è vietato creare rumori che superino la soglia di tollerabilità in determinati orari: si può parlare allora di disturbo della quiete pubblica. A tal proposito, le casistiche sono differenti:

  1. nel caso di disturbo della quiete pubblica pubblica verso un singolo individuo, il caso è regolato dal codice civile;
  2. nel caso di disturbo che coinvolge un gruppo di persone, invece, il danno viene punito penalmente.
disturbo quiete pubblica

Orari

Gli orari durante i quali deve essere garantito il silenzio necessario a tutelare la quiete pubblica vengono definiti dai regolamenti per la disciplina delle cosiddette attività rumorose. Ecco quali sono i regolamenti principali ai quali fare riferimento.

Il primo è il regolamento condominiale, che stabilisce quali siano gli orari in cui è possibile fare rumore, per esempio quelli in cui si possono eseguire lavori in casa con il trapano, e quelli il cui si deve assolutamente rispettare il silenzio. Gli orari nei quali si possono concentrare i rumori più fastidiosi sono:

  • dalle ore 8:00 alle ore 13:00;
  • dalle ore 16:00 alle ore 21:00.

Ogni condominio può decretare in autonomia quali sono gli orari di silenzio da rispettare per non incorrere nel disturbo della quiete pubblica. Le lamentele contro gli schiamazzi negli orari non consentiti possono essere presentate durante l’occasione dell’assemblea condominiale.

Ci sono, poi, gli orari che vengono stabiliti dal regolamento del proprio Comune di residenza, che ha il dovere di assicurare ai cittadini la tranquillità e il rispetto della quiete pubblica.

Ogni Comune dovrà quindi elaborare il proprio “Regolamento per la disciplina delle attività rumorose”. Al suo interno vengono stabilite le fasce orarie durante le quali deve essere mantenuto il silenzio, che in genere sono:

  • dal 1° giugno al 30 settembre, dalle ore 12:00 alle ore 15:30, dalle ore 22:00 alle ore 24:00, dalle ore 00:00 alle ore 8:00;
  • nel resto dell’anno, dunque dal 1° ottobre al 31 maggio, invece, dalle ore 12:00 alle ore 15:00, dalle ore 22:00 alle ore 24:00, dalle ore 00:00 alle ore 8:00;
  • nei giorni festivi, gli orari indicativi da rispettare sono dalle ore 12.00 alle ore 15.30, dalle ore 19.00 alle ore 24.00, dalle ore 00.00 alle ore 9:00.

Ci sono poi delle situazioni particolari nelle quali per svolgere determinate attività devono essere rispettati orari specifici. In particolare, per quanto riguarda i rumori provocati da mestieri:

  1. nei giorni lavorativi, sono possibili dalle ore 8:00 alle ore 12:00, dalle ore 15:30 alle ore 19:30, nel periodo che va dal 1° giugno al 30 settembre, mentre dalle ore 08.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00, nel periodo che va dal 1° ottobre al 31 maggio;
  2. nei giorni festivi non sono invece consentiti.

Per quanto riguarda i rumori provocati da servizi pubblici e commerciali, come bar, locali, ristoranti, sono i proprietari dei locali che devono fare in modo che i clienti non provochino rumori o schiamazzi eccessivi.

Devono stare attenti anche ai suoni creati da strumenti musicali, elettronici, radio, televisione e così via, che non devono superare i 3,5 decibel. In caso contrario potrebbero rischiare una sanzione di tipo penale.

Disturbo della quiete pubblica: cani

Un cane che abbaia di notte è disturbo della quiete pubblica? La risposta è affermativa: il disturbo della quiete pubblica potrebbe essere provocato anche da cani o altri animali che vivono in appartamento e che, specialmente durante la notte o nelle fasce orarie destinate al riposo, disturbino la quiete dei vicini.

In casi come questi, il proprietario dell’animale può essere diffidato ad adottare le misure necessarie per eliminare il rumore molesto provocato dall’animale o, nei casi peggiori, ad allontanare l’animale stesso.

Per approfondire: cane che abbaia di notte, cosa fare

Disturbo della quiete pubblica: orari musica

Per quanto riguarda i locali che fanno musica dal vivo fino a tarda notte, il proprietario è tenuto a chiedere un permesso dal Comune in cui si trova il locale. In caso contrario, scatta il rischio di sequestro o di chiusura del locale.

In generale, i proprietari dei locali devono porre la massima attenzione sul rispetto della soglia di tollerabilità dei rumori provocati da clienti o da qualsiasi dispositivo che generi suoni considerabili molesti, quali strumenti musicali o anche un semplice televisore messo a volume troppo alto nel cuore della notte.

Chi chiamare

Una domanda che in molti si pongono quando si trovano in una condizione perenne di disturbo della quiete pubblica da parte di altri, perché vivono nell’appartamento sopra un locale aperto di notte, perché i vicini sono eccessivamente rumorosi in orari non consentiti o perché hanno un cane che abbaia in modo eccessivo, è: cosa fare e chi chiamare?

Essendo un reato perseguibile d’ufficio:

  1. la querela non è necessaria, ma è comunque possibile sporgere denuncia alle autorità competenti;
  2. si può procedere chiamando direttamente la polizia o i carabinieri: il loro intervento porterà a stilare un verbale dopo aver constatato la portata dei rumori considerati molesti.

Le Forze dell’Ordine potranno dunque essere sentite come testimoni durante il processo penale per confermare l’eccessivo rumore che ha portato al reato di disturbo della quiete pubblica.

L’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, ARPA, è l’ente che si occupa di effettuare i rilievi tecnici e misurare i decibel, per verificare che siano effettivamente superiori alla soglia di tollerabilità.

Nel caso in cui non sia possibile parlare di reato perché soltanto una persona è disturbata da rumori molesti:

  1. non si deve chiamare la polizia o i carabinieri.;
  2. ci si potrà rivolgere direttamente al proprio amministratore di condominio, che però non ha la facoltà di regolare i rapporti privati fra i condomini;
  3. sarà allora necessario l’intervento di un avvocato che possa agire contro chi ha provocato il danno in sede civile per riuscire a ottenere un risarcimento.
disturbo quiete pubblica

Disturbo della quiete pubblica, procedibilità: quando diventa reato?

Come anticipato, gli orari da rispettare per non arrecare disturbo alla tranquillità degli altri cittadini non vengono fissati dalla legge, ma stabiliti da singoli regolamenti, quali quello comunale o quello condominiale.

Nel caso in caso in cui i rumori superino la cosiddetta normale tollerabilità, in base a parametri stabiliti dalla perizia del consulente tecnico del giudice, si può parlare di disturbo della quiete pubblica.

Si può però parlare di reato di disturbo alla quiete pubblica se il fastidio arrecato dal rumore colpisce tante persone nello stesso momento:

  • in questo caso sarà possibile agire penalmente;
  • in quello nel quale il disturbo avviene nei confronti di un singolo o, per esempio, di un nucleo familiare, sarà consentita unicamente un’azione di tipo civile, che potrà prevedere un risarcimento del danno e la fine dei rumori, con interventi di diverso tipo (come l’installazione di un sistema di insonorizzazione).

I rumori che possono provocare danni alla salute psico-fisica di un individuo possono essere puniti dalla legge. Il diritto alla salute è infatti sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana. Nel momento in cui viene superata la soglia di tollerabilità si provoca una lesione a uno dei diritti fondamentali della persona. La soglia di tollerabilità non deve superare i 3,5 decibel.

Sanzione amministrativa per disturbo alla quiete pubblica: le sanzioni penali

Il reato di disturbo del riposo delle persone è contenuto nell’articolo 659 del Codice Penale, che recita:

Chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti da animali disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici, è punti con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro. Si applica l’ammenda da 103 euro a 516 euro euro a chi esercita una professione o un mestiere rumoroso contro le disposizioni della legge o le prescrizioni”.

La sanzioni di tipo penale si applicano:

  • nei casi di comportamenti commissivi, ovvero quelli nei quali si producono rumori superiori a una certa soglia di tollerabilità;
  • nei casi di comportamenti omissivi, ovvero quelli nei quali non si fa nulla per limitare o correggere i rumori molesti, come quello di un cane che abbaia in modo eccessivo.

In questi casi non è prevista una querela, nel senso che si tratta di reati nei quali si applica la procedibilità d’ufficio:

  • nei casi di rumori insopportabili è comunque possibile sporgere denuncia rivolgendosi alle Forze dell’Ordine;
  • durante il processo penale la persona offesa può costituirsi parte civile al fine di chiedere il risarcimento dei danni subiti.

Le sanzioni civili

È bene ribadire che il reato di disturbo alla quiete pubblica si verifica solo nel caso in cui il rumore raggiunga un numero indefinito di persone, altrimenti viene regolato dal Codice Civile, in modo particolare dall’articolo 844, nel quale si può leggere che:

Il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi”.

In questo caso è possibile ottenere un risarcimento del danno e l’eliminazione della causa che genera il rumore, definito dal Codice Civile con il termine “immissione”.

Disturbo della quiete pubblica – Domande frequenti

Qual è la soglia di tollerabilità da rispettare per non incorrere nel reato di disturbo della quiete pubblica?

La soglia di tollerabilità non deve superare il limite di 3,5 decibel.

Quando scatta il reato di disturbo della quiete pubblica?

Il reato di disturbo della quiete pubblica scatta quando un rumore che non rispetta la soglia di tollerabilità, fissata in 3,5 decibel dalla legge, disturba la quiete di un numero indefinito di persone e non un singolo cittadino.

Quali sono i rumori molesti?

Per rumori molesti si intendono quelli proveniente da apparecchi elettronici, come radio o TV, gli schiamazzi di tante persone riunite, la musica ad alto volume, i rumori di strumenti quali un trapano, l’abbaiare di un cane, quando percepiti negli orari durante i quali dovrebbe essere mantenuta la quiete pubblica.

Quali sono le sanzioni penali previste per il reato di disturbo della quiete pubblica?

Per quanto riguarda le sanzioni penali nelle quali si incorre per il reato di disturbo della quiete pubblica, si va dall’arresto fino a 3 mesi all’ammenda fino a 309 euro.

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