Decreto Fiscale 2022: le misure in vigore dal 21 dicembre 2021
Quali sono state le novità più importanti tra quelle approvate nel Decreto Fiscale 2022, ufficialmente in vigore dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvenuta il 21 dicembre 2021.
Il Decreto Fiscale 2022 è in vigore dal 21 dicembre 2021: il testo originario, contenente 18 articoli, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Nella pratica, la legge n. 215/2021 ha convertito il decreto fiscale n. 146/2021 contenente Misure urgenti in materia economica e fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili.
Quali sono le novità più importanti introdotte al suo interno, quali quelle relative al rifinanziamento del reddito di cittadinanza, e quali le proroghe rispetto alla normativa già in essere?
Di seguito analizzeremo nel dettaglio il suo contenuto, anche se sono già emerse alcune perplessità: nonostante il termine di 60 giorni per la conversione sia stato rispettato, ci sono infatti delle scadenze già superate che hanno generato confusione tra i contribuenti e per le quali sarebbe meglio attendere i comunicati e le ultimissime del Ministero dell’Economia e Finanze.
Proroga termini pagamento rottamazione-ter e saldo e stralcio
Il Decreto Fiscale 2022 ha previsto la proroga della scadenza del 30 novembre 2021 per le rate di rottamazione ter e saldo e stralcio – scadute dal 2020 e fino a luglio 2021 – al 9 dicembre 2021. Si arriva al 14 dicembre se si includono i 5 giorni di tolleranza.
Sono stati poi previsti:
- 180 giorni per il pagamento delle cartelle notificate tra il 1° settembre e il 31 dicembre 2021 (prima erano 150), entro i quali non saranno applicati interessi di mora;
- la decadenza dai piani di rateizzazione in corso prima della sospensione covid dopo 18 rate, e non più dopo 10 rate (di conseguenza, chi è già decaduto viene riammesso);
- la scadenza al 16 dicembre per il versamento degli avvisi bonari sospesi causa covid.
Decreto fiscale 2022: Ecobonus auto
Oltre alla semplificazione della disciplina del patent box, il decreto fiscale 2022 ha previsto il rifinanziamento dell’ecobonus auto, per il quale saranno stanziati 100 milioni di euro.
In particolare, tali risorse saranno suddivise nel seguente modo:
- 65 milioni di euro: acquisto di autoveicoli nella fascia 0-60 CO2;
- 20 milioni di euro, di cui 15 milioni destinati ai veicoli elettrici: acquisto di veicoli commerciali di categoria N1, nuovi di fabbrica, o autoveicoli speciali di categoria M1, nuovi di fabbrica;
- 10 milioni di euro: acquisto di autoveicoli nella fascia 61-135 g/km CO2;
- 5 milioni di euro: acquisto veicoli di categoria M1 usato e di prima immatricolazione in Italia, di prezzo non superiore a 25.000 euro e omologato in una classe non inferiore a Euro 6. Al contempo, sarà necessario rottamare un veicolo della stessa categoria, immatricolato prima del 1° gennaio 2011.
Esterometro e IMU
L’abolizione dell’esterometro, che era stata prevista per il 1° gennaio 2022, è stata prorogata al mese di luglio, quindi resterà in vigore per altri 6 mesi.
È stata invece introdotta l’esenzione IMU a scelta per i coniugi con residenza in Comuni diversi: prima di questa novità, vigeva l’obbligo di versare l’imposta al rispettivo Comune. I coniugi potranno scegliere quale immobile esentare dall’IMU, anche nel caso in cui non abbiano la residenza anagrafica e la dimora abituale nello stesso Comune.
Rientrano tra gli interventi in materia fiscale, anche:
- la proroga di 12 mesi della durata delle concessioni delle aree demaniali e per aree e banchine rilasciate nei porti e per la gestione delle stazioni marittime e servizi di supporto ai passeggeri;
- l’estensione al 2022 del divieto di fatturazione elettronica per l’elaborazione della dichiarazione precompilata per il personale sanitario;
- il divieto, dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, di trasferire denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi, siano esse persone fisiche o giuridiche, quando l’importo sia pari o superiore a 3.000 euro. A partire dal 1° gennaio 2022, tale divieto e tale soglia corrisponderanno sempre a 3.000 euro.
Proroga cassa integrazione covid
Fino al 31 dicembre 2021, i datori di lavoro che hanno terminato le settimane di ASO, Assegno Ordinario, e di CIG in deroga, hanno la possibilità di richiederne altre 13 aggiuntive.
Vengono poi concesse ulteriori 9 settimane di cassa integrazione ordinaria ai datori di lavoro:
- delle industrie tessili;
- delle confezioni di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia;
- delle fabbricazioni di articoli in pelle e simili.
Viene inoltre inserita la nuova scadenza del 31 dicembre 2021 per l’invio dei dati necessari per conguaglio, pagamento o saldo delle domande di accesso ai trattamenti di integrazione salariale che sono collegati all’emergenza covid. Tale scadenza si applica ai termini che sono scaduti tra il 31 gennaio e il 30 settembre 2021.
È stata rifinanziata anche l’indennità di malattia per quarantena e introdotto un rimborso di 600 euro per i datori di lavoro del settore privato con obbligo previdenziale presso le Gestioni INPS, per gli oneri sostenuti per i propri lavoratori dipendenti che non hanno diritto all’assicurazione di malattia presso l’INPS.
Ulteriori interventi Decreto Fiscale 2022
Tra le novità del Decreto Fiscale 2022 rientrano anche:
- il rinnovo dei congedi parentali covid fino al 31 dicembre 2021, nel caso di figli in DAD o in quarantena;
- il rinnovo del reddito di cittadinanza;
- il potenziamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro;
- l’introduzione di norme più severe sul lavoro nero: con il 10% di lavoratori irregolari, scatta la sospensione dell’attività;
- l’inasprimento delle sanzioni per le violazioni delle norme relative a salute e sicurezza;
- la proroga dell’indennità prevista per i lavoratori delle aree di crisi industriale della Sicilia;
- la cassa integrazione per i dipendenti di Alitalia Sai e Alitalia Cityline, prorogabile fino al 31 dicembre 2022.
Sarà anche previsto un fondo lavoratori separati e divorziati, con il quale sarà riconosciuto un importo di 800 euro al mese nel caso in cui un genitore obbligato al mantenimento abbia perso il lavoro, sia stato sospeso o abbia lavorato meno dall’8 marzo 2020, per almeno 90 giorni, o abbia subito una riduzione del reddito di almeno il 30% rispetto al 2019.