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Danneggiamento depenalizzato vs reato di danneggiamento: cosa sapere

Il significato del reato di danneggiamento, la depenalizzazione, la differenza tra semplice e aggravato (con esempi) e le pene previste dal codice penale.

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Redazione deQuo
16 Gennaio 2020
danneggiamento

In base all’articolo 635 del Codice Penale, fino a qualche anno fa il danneggiamento punivachiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui con violenza alla persona o con minaccia ovvero in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico o del delitto previsto dall’articolo 331, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.

A partire dal 2016, la situazione legislativa è cambiata con l’introduzione del decreto legislativo n.7/2016 che ha portato al danneggiamento depenalizzato per alcuni reati, tra i quali è presente il cosiddetto danneggiamento semplice. Il danneggiamento aggravato, invece, è rimasto reato punibile con sanzioni di tipo penale.

In questa guida troverai maggiori dettagli sui casi per i quali il danneggiamento è stato depenalizzato e quelli nei quali invece si può parlare di reato di danneggiamento.

Cosa si intende per danneggiamento

In base alla definizione del Codice Penale, il danneggiamento si verifica nei casi di distruzione, dispersione, deterioramento e quando si renda inservibile una cosa mobile o immobile appartenente a un’altra persona.

Ecco alcuni esempi per comprendere meglio le varie tipologie di danneggiamento indicate dalla legge.

Tipologia di danneggiamentoCosa si intendeEsempio
Distruzione di un cosaAnnientamento di una cosa della sua funzione strumentale, atta a soddisfare un bisognoNel caso in cui si dovesse distruggere una macchina, si provocherebbe un danneggiamento anche nel caso in cui alcuni pezzi dell’auto fossero ancora in piedi
Dispersione di una cosaSi rende ostica alla vittima la possibilità di recuperare una sua cosaLiberare gli animali da uno zoo, rendendo molto complicato il loro recupero
Deterioramento di una cosaNon si distrugge un bene, ma se ne riducono in modo considerevole le sue funzionalitàSi ha questo genere di danneggiamento quando si mutila una statua o si imbratta un’opera d’arte in modo irreversibile
Rendere una cosa inservibileFarle perdere alcuni requisiti che le permetterebbero di assolvere alla sua funzioneNel caso del danneggiamento a un computer, consisterebbe nel togliere alcuni elementi hardware.

È poi possibile distinguere anche fra:

  1. danneggiamento materiale;
  2. danneggiamento economico, che comporta una perdita economica a scapito del soggetto che lo subisce. Consiste nell’aggredire un bene altrui per trarne un profitto.

Facendo riferimento al numero 7 dell’articolo 625, il danneggiamento può essere operato anche su:

  • edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all’esercizio di un culto, o su cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate, o su immobili compresi nel perimetro dei centri storici ovvero su immobili i cui lavori di costruzione, di ristrutturazione, di recupero o di risanamento sono in corso o risultano ultimati;
  • opere destinate all’irrigazione;
  • piantate di viti, di alberi o arbusti fruttiferi, o su boschi, selve o foreste, ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento;
  • attrezzature e impianti sportivi al fine di impedire o interrompere lo svolgimento di manifestazioni sportive.

Danneggiamento depenalizzato

Il decreto legislativo n. 7/2016 ha introdotto la depenalizzazione di alcuni reati (divenuti ex reati) per i quali erano previste sanzioni di tipo penale. La penalizzazione li ha trasformati in illeciti civili, che possono essere puniti unicamente con delle sanzioni civili.

Per questo si parla di danneggiamento semplice in contrapposizione al danneggiamento aggravato, che è invece rimasto reato e dunque punibile penalmente. Il danneggiamento semplice indica quei comportamenti che portano a danneggiare gli oggetti di proprietà di qualcuno:

  1. in questo caso si verifica un’ipotesi di illecito amministrativo, che può essere punita con una sanzione civile;
  2. tale sanzione corrisponde a una cifra compresa tra i 100 e gli 8.000 euro: in altri termini, il danneggiamento commesso dovrà semplicemente essere risarcito.
danneggiamento

Esempi di danneggiamento semplice

Tra i casi più frequenti di danneggiamento semplice che non vengono più considerati reato, si annoverano:

  • danneggiamento a beni personali, quali cellulari, PC, borse;
  • l’imbrattamento dei muri di un palazzo o di un’abitazione;
  • la forzatura di una serratura;
  • la rottura del vetro di un edificio (es. la vetrina di un negozio);
  • i bagagli dei viaggiatori;
  • piante, alberi o siepi del vicino;
  • veicoli non parcheggiati su strada o in parcheggi pubblici.

A proposito del danneggiamento verso uno degli elementi di un edificio, come un muro o una finestra, una parte della giurisprudenza li assimila ai beni esposti alla fede pubblica, di conseguenza prevede la sanzione penale perché in questo frangente si incorre in reato di danneggiamento aggravato.

Il danneggiamento aggravato

Si parla di danneggiamento aggravato, che è un reato e può essere punito con una sanzione penale, in caso di reati (legati a comportamenti di distruzione, dispersione, deterioramento, inservibilità di un cosa mobile o immobile altrui):

  1. commessi con violenza alla persona o con minaccia;
  2. commessi durante manifestazioni che si svolgono in luoghi pubblici o aperte al pubblico;
  3. che hanno come obiettivo quello di interrompere un servizio pubblico, come quello dei mezzi pubblici, o di pubblica necessità.

Oltre a quanto detto, il danneggiamento è reato quando è commesso contro:

  • edifici pubblici o destinati all’esercizio di un culto;
  • cose esistenti in ufficio o stabilimenti pubblici;
  • cose di interesse storico o artistico che si trovano nel perimetro dei centri storici;
  • immobili sui quali sono in corso o sono stati ultimati lavori di recupero, ricostruzione, ristrutturazione;
  • cose sottoposte a sequestro o a pignoramento;
  • cose esposte alla pubblica fede per necessità o abitudine, quale può essere un’auto parcheggiata in una strada pubblica;
  • alberi e piante destinati al rimboschimento;
  • attrezzature e impianti sportivi, che portino a interrompere lo svolgimento di manifestazioni.
danneggiamento aggravato

Danneggiamento: l’elemento soggettivo

Il danneggiamento è reato a tutti gli effetti non solo quando ricade in una delle circostanze sopra elencate: deve essere infatti necessaria un’altra condizione, ovvero che l’atto di danneggiamento sia stato commesso con dolo:

  1. ciò significa, nella pratica, che chi ha commesso un’azione di danneggiamento era perfettamente consapevole di commettere un illecito e aveva dunque intenzione di arrecare un danno;
  2. in questo caso, la persona che ha commesso il danneggiamento può essere querelata.

Chi, invece, provoca un danneggiamento senza averne le intenzioni, non potrà rispondere di reato. Se, per esempio, durante la visita a una mostra d’arte un visitatore per caso deturpa un’opera – perché è maldestro o per un incidente casuale – ma non aveva la volontà di farlo, non potrà incorrere in sanzioni penali. Sarà comunque tenuto a risarcire il danno provocato perché ha commesso un illecito civile.

Danneggiamento: la riparazione del danno

Chi ha commesso un reato di danneggiamento e rischia dunque di incorrere in una sanzione di tipo penale, può richiedere la sospensione condizionale della pena. Per farlo dovrà accettare le seguenti condizioni:

  • dovrà ripristinare il bene alle condizioni in cui era prima del suo comportamento illecito, procedendo così con la riparazione del danno: in altri termini dovrà eliminare le conseguenze pericolose o dannose del reato;
  • in genere si propone di prestare un’attività socialmente utile, per un determinato periodo di tempo che non può comunque essere superiore alla durata della pena sospesa, in base alle modalità che vengono stabilite dal giudice.

Le pene previste

Il reato di danneggiamento viene punito con la reclusione, che va da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni. Il danneggiamento è un reato comune, in quanto può essere commesso da chiunque, indipendentemente dal possesso di qualifiche, status, posizioni professionali o sociali.

Come anticipato, l’elemento psicologico alla base del reato di danneggiamento è il dolo generico. La persona che procura un danneggiamento a una cosa mobile e immobile che appartiene a un altro individuo commette reato se sia pienamente cosciente che il bene sia di proprietà altrui e abbia la volontà di distruggerlo, disperderlo, deteriorarlo o renderlo inservibile. 

Danneggiamento – Domande frequenti

Quando il danneggiamento è reato?

Si parla di reato di danneggiamento quando si provoca la distruzione, la dispersione, il deterioramento o l’inservibilità di una cosa mobile o immobile appartenente a un’altra persona con il dolo come motivazione psicologica: chi agisce ha piena intenzione di commettere il danneggiamento. In caso di danneggiamento commesso per colpa, non si può parlare di reato.

Cosa si rischia per danneggiamento?

Il reato di danneggiamento viene punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Il danneggiante può chiedere la sospensione condizionale della pena se accetta di eliminare le conseguenze dannose del reato commesso e di prestare attività socialmente utile, non retribuita, per il tempo stabilito dal Giudice.

Cos’è il danneggiamento aggravato?

Il termine danneggiamento aggravato indica un danneggiamento realizzato con violenza e con minacce, oppure durante manifestazioni che si svolgono in luoghi pubblici o aperte al pubblico, o ancora con lo scopo di interrompere un servizio pubblico o di pubblica necessità.

Se mi rompono il finestrino dell’auto, è reato?

Il danneggiamento di un’auto parcheggiata per strada per esposizione a pubblica fede rientra nei reati di danneggiamento ed è dunque punibile penalmente.

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