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Coronvirus e ordinanza in Campania: dalla chiusura delle scuole al coprifuoco

Le nuove misure anti-covid in vigore in Campagnia: tutte le regole da rispettare e rischio chiusura totale.

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Redazione deQuo
23 Ottobre 2020
ordinanza Campania

Ordinanza Campania: le nuove regole

La Campania è una delle Regioni è più colpite dalla seconda ondata di coronavirus: le misure introdotte dal DPCM del 19 ottobre 2020 non sono state considerate sufficienti dal Governatore della Regione Vincenzo De Luca.

Per questo motivo sono state introdotte una serie di misure e limitazioni miranti a contenere la diffusione dei contagi: vediamo di seguito quali sono tutte le nuove regole in vigore e per quanto tempo saranno valide. 

Il coprifuoco in Campania

Dopo le limitazioni agli spostamenti notturni che sono state introdotte in Regione Lombardia, anche la Campania si prepara a una nuova stretta: dal 23 ottobre 2020 sarà infatti in vigore un coprifuoco, dalle ore 23:00 alle ore 5:00 del mattino

In un primo momento De Luca aveva previsto unicamente il blocco di tutte le attività e della mobilità per l’ultima settimana di ottobre, ma la crescita vertiginosa dei contagi, ha portato a un cambio di programma. 

La misura è contenuta nell’ordinanza n. 83 del 22 ottobre 2020, che resterà in vigore fino al 13 novembre 2020: sarà possibile uscire di casa soltanto per motivi di urgenza o salute e si dovrà essere in possesso di un’autocertificazione

Qui è possibile scaricare il modulo ufficiale che potrà essere utilizzato anche per gli spostamenti durante l’orario del coprifuoco in vigore in Lombardia e in Lazio. 

Nel caso in cui non si dovessero rispettare le nuove regole in vigore saranno previste delle sanzioni amministrative: si rischia una multa che va da un minimo di 400 a un massimo di 1.000 euro, ai sensi dell’art. 4 del decreto legge n.19/2020.

ordinanza Campania

Il blocco degli spostamenti tra Province

In Regione Campania è stato imposta anche la limitazione degli spostamenti tra le 5 Province, che potranno essere giustificati solo da motivi sanitari, scolastici, di lavoro, socio-assistenziali e per l’approvvigionamento di beni essenziali. 

La misura è sata supportata dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che ha confermato l’invio in Campania di 100 militari i quali si occuperanno di sostenere i controlli delle restrizioni contenute nelle nuove ordinanze. 

Anche in questo caso, sarà necessario portare con sé il modulo di autocertificazione. Sarà, infine, possibile rientrare presso il proprio domicilio, residenza o dimora dal luogo di lavoro

La chiusura delle scuole

Una delle prime misure imposte dal governatore della Regione Campagnia De Luca è stata quella relativa alla chiusura delle scuole. Dopo un primo blocco totale, sono state riaperti gli asili. Lo svolgimento delle attività didattiche per gli alunni con disabilità o con disturbi dello spettro autistico, sarà consentito in presenza. 

In un primo momento era stata ipotizzata la riapertura dele scuole elementari a partire da lunedì 26 ottobre, ma dall’ultima riunione con l’Unità di Crisi è stato messo in evidenza un aumento el contagio nella popolazone di età compresa tra 0 e 18 anni, quindi al momento le scuole elementari resteranno chiuse.

La sospensione dell’attività didattica in presenza, e il relativo svolgimento a distanza, è stata introdotta il 16 ottobre 2020 e resterà in vigore fino al 31 ottobre. L’eventuale riapertura della scuola primaria dipenderà unicamente dalla valutazione dei reali rischi sanitari che si baseranno sull’avanzamento dei contagi nei prossimi giorni. 

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Zona rossa ad Arzano fino al 30 ottobre

Nel Comune di Arzano, in provincia di Napoli, è stata istituita una zona rossa fino al 30 ottobre 2020. In particolare è stato imposto:

  • il divieto di allontanamento dal territorio comuncale da parte di tutti i residenti;
  • il divieto di accesso al territorio comunale;
  • la sospensione delle attività degli uffici pubblici e delle attività commerciali e produttive, comprese quelle di ristorazione, tranne che nel caso di consegna a domicilio, fatta eccezione per soli i servizi alla persona ed attività connesse all’approvvigionamento di beni e servizi di prima necessità.

Potranno entrare e uscire dal Comune gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nei controlli e nelle attività di pulizia e sanificazione dei relativi locali. Non è invece è possibile l’uscita dal  territorio comunale per lo svolgimento di un’attività lavorativa.

Le ipotesi più recenti

In seguito al nuovo record di contagi registrato in data 23 ottobre 2020, il quale ha toccato i 2.280 nuovi casi, De Luca ha annunciato la possibilità di introdurre la chiusura totale della Regione, fatta eccezione per le attività essenziali, attraverso una nuova ordinanza attesa tra sabato 24 e domenica 25 ottobre. 

L’idea è quella di chiudere per un periodo compreso tra 30 e 40 giorni in modo tale da poter gestire al meglio l’emergenza sanitaria. De Luca ha inoltre chiesto al Governo l’introduzione di un lockdown nazionale

Le sue ultime parole sono state le seguenti: “Oggi siamo chiamati a prendere decisioni forti, definitive ed efficaci, per far fronte a una situazione che è diventata pesante. Ogni giorno che passa rischia di aggravarsi in maniera insostenibile la situazione dell’epidemia. Per questo io ritengo che non ci sia più un’ora di tempo da perdere. Perfino l’ordinanza che entra in vigore oggi è già superata dai dati del contagio con i quali dobbiamo fare i conti. Io credo che dobbiamo decidere oggi, non domani, non fra una settimana, perché davvero non abbiamo più davanti tempo da perdere. 

Avevamo immaginato una chiusura parziale, ma per i dati che abbiamo non basta più neanche questo. Dobbiamo decidere di chiudere tutto. Io credo che dobbiamo chiudere tutto tranne le attività industriali, agricole, dell’edilizia, l’agroalimentare, le forniture agroalimentari, le cose che abbiamo già conosciuto a marzo e aprile. Chiudere tutto tranne che le attività essenziali. Credo che dobbiamo bloccare la mobilità tra Regioni e tra Comuni, tentando di difendere per quanto possibile le attività produttive”.

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