Coronavirus e lavoro: cosa può fare chi è disoccupato?
La crisi epidemiologica avrà sicuramente ripercussioni anche sul fronte lavorativo: ecco qualche utile consiglio da mettere in pratica per trovare lavoro.
L’emergenza sanitaria che l’Italia sta vivendo da fine febbraio ha messo a dura prova la maggior parte delle attività produttive, a causa della riduzione o della totale sospensione delle produzioni. Il Governo è riuscito a intervenire prontamente, introducendo nei vari decreti emanati da marzo in poi la sospensione delle procedure di licenziamento, che è stata estesa, con la bozza del decreto di maggio, al 16 agosto 2020.
Nonostante ciò, lo tsunami provocato dalla crisi si farà sentire notevolmente anche nei mesi successivi al periodo effettivo di ripresa, quando tutti i settori potranno ricominciare, rispettando le procedure di sicurezza nei luoghi di lavoro e i rigidi protocolli da seguire.
Come si trova lavoro in un periodo storico così complicato, di fronte a un aumento del tasso di disoccupazione che sarà inevitabile nei mesi a seguire? Il mondo del recruiting sta sicuramente cambiando, adattandosi ai mutamenti in atto a livello sociale. Di seguito saranno presentati alcuni consigli indispensabili per riorganizzare il proprio CV e rimettersi in gioco in mezzo alle difficoltà attuali.
Il ruolo del digital
Lo smart working è stato, per molte aziende e professionisti, ciò che ha permesso di portare avanti l’attività lavorativa nelle settimane passate. In questi mesi il digital si è potuto esprimere, forse per la prima volta da quando è entrato a tutto tondo nelle nostre vite, al massimo delle sue potenzialità.
Gli strumenti digitali hanno permesso anche ai recruiter di continuare a svolgere lo screening dei candidati e a portare avanti le candidature più interessanti attraverso i colloqui online, per esempio tramite Skype.
Ci sono poi alcune professioni che non sono state rallentate dalla crisi e che potrebbero essere prese in considerazione, in virtù del fatto che si possono svolgere a distanza, dai candidati che sono alla ricerca di un lavoro in questo periodo così burrascoso.
Tra le professioni più gettonate in questo momento ci sono, per esempio:
- ruoli nel mondo dell’IT, come quelli da sviluppatore front ent o back end, ma anche nel mondo del graphic design e del video editing;
- creatori di contenuti, in particolare sull’attualità e su come sta cambiando il mondo a causa del coronavirus;
- lavori nel mondo della contabilità e della finanza, nel ruolo di account o contabile;
- lavori nel mondo dei social network, in particolar modo come Social Media e Community Manager.
Come trovare lavoro durante il coronavirus
In un contesto così mutevole e imprevedibile, anche le aziende e gli iter di selezione stanno cambiando: si è, infatti, sempre più alla ricerca di figure professionali che possano lavorare da remoto. Per questo motivo, nonostante le difficoltà attuali, è sempre bene non interrompere la ricerca e continuare a inviare le proprie candidature.
Ciò non significa che bisognerà inviare curricula in modo indifferenziato, nella speranza che al crescere della quantità di invii aumentino anche le possibilità di essere notati da qualcuno. Come accadrebbe anche in una situazione standard, si consiglia sempre di inviare solo candidature di qualità. Il caro vecchio detto “poche, ma buone” dovrebbe essere la bussola con la quale orientare la ricerca e ottimizzare il proprio tempo.
È molto importante considerare quali sono i settori che hanno subito un’impennata proprio in relazione all’emergenza coronavirus, quali per esempio quello farmaceutico, quello dei trasporti, della grande distribuzione, oltre che il digitale, il settore tecnologico e il mondo delle start up.
Flessibilità è la parola chiave che potrà fare davvero la differenza: il lavoro che si adatti perfettamente alle proprie competenze non arriverà all’improvviso. Da un lato ci vuole tanta pazienza e perseveranza, dall’altro bisogna affinare un’abilità che spesso viene messa da parte: quella di essere in grado di uscire dalla propria comfort zone.
Dove trovare lavoro online
Ci sono diverse soluzioni per cercare lavoro online. Oltre ai siti delle singole aziende che presentano una sezione dedicata alle posizioni aperte e all’invio di candidature spontanee, esistono anche altre possibilità.
Tra queste, si possono annoverare:
- le agenzie interinali, chiamate anche agenzie per il lavoro, ovvero società che si occupano di mettere in contatto la domanda con l’offerta. Basterà lasciare il proprio CV e nel momento in cui il proprio profilo sarà in linea rispetto alle esigenze di un’azienda, si verrà contattati per un primo colloquio conoscitivo;
- LinkedIn: si tratta del Social Network dedicato proprio alla ricerca di nuove offerte lavorative. Tra le altre particolarità, come quella di poter inviare messaggi diretti a professionisti che operano nel mondo delle risorse umane, ce n’è una che permette di attivare un alert che viene condiviso con i recruiter e con il quale si comunica che si è alla ricerca di lavoro per una determinata mansione;
- i gruppi Facebook: anche Facebook nel tempo ha subito una virata a sostegno dei professionisti, in particolar modo per quelli che operano nel mondo digital. Sono tantissimi i gruppi nei quali i lavoratori, dipendenti o autonomi, si scambiano ogni giorno consigli e mettono annunci per ricercare nuovo personale da assumere;
- il caro buon vecchio passaparola: spesso i contatti costituiscono la chiave migliore per aprire le porte di nuove opportunità. Chi ha costruito nel tempo relazioni lavorative stabili e sincere, avrà una carta in più da poter sfruttare a suo vantaggio.
Come migliorare il proprio CV
La competizione nella ricerca del lavoro in un momento storico come quello attuale è sicuramente più agguerrita rispetto al solito, per questo motivo rendersi unici, partendo dal CV, può risultare una mossa davvero vincente.
Ecco qualche suggerimento utile per riuscire a migliorare il proprio CV:
- optare per un CV creativo, ovvero non utilizzare il classico formato europeo, in modo tale da risultare d’impatto al primo colpo d’occhio;
- modellare il CV in base alla candidatura che si invia, cercando di mettere in evidenza le competenze maggiormente calzanti rispetto ai requisiti richiesti;
- puntare sulle competenze digitali, che in questo momento, in cui il lavoro da remoto risulta in molti casi la sola opzione disponibile, rappresentano un valore aggiunto.
Ovviamente, nel momento in cui si elabora il proprio curriculum, devono valere sempre le regole di buonsenso: non bisogna mentire né sul proprio percorso di studi né sulle competenze reali possedute. Le bugie hanno davvero le gambe corte e nel caso di esito positive di candidature e colloqui, basterebbe davvero un niente a farsi beccare.
Come prepararsi a un colloquio online
I colloqui di lavoro spaventano, ma spesso sono più le paranoie che ci si crea nell’attesa che non l’intervista in sé. Il vantaggio dei colloqui di lavoro tramite video e delle interviste telefoniche consiste nel fatto che viene meno quel fattore di ansia legato all’incontro dal vivo con una persona che non ci ha mai visto prima e sulla quale bisogna cercare di fare fin da subito una buona prima impressione.
Il colloquio telefonico annulla del tutto questa componente e spesso riesce a mettere i candidati a proprio agio fin da subito. Dal suo lato, anche il video colloquio ha i suoi aspetti positivi in quanto si è in un certo senso protetti dallo schermo e ci si trova nella tranquillità del proprio ambiente domestico.
Durante un colloquio di lavoro, bisogna cercare di far emergere i propri punti di forza, senza esagerare per non rischiare di risultare presuntuosi o, peggio ancora, dei millantatori. Mantenere una postura dritta e guardare negli occhi il recruiter, anche se attraverso lo schermo, è già un buon punto di partenza.
Cosa fare durante un colloquio di lavoro
Qualche altro consiglio che potrebbe risultare molto utile è poi:
- quello di mantenere un tono di voce neutro, naturale e non troppo impostato per tutta la durata della conversazione;
- non fingersi ciò che non si è: i selezionatori sono molto bravi a capire chi mente durante il colloquio;
- non parlare di tutte le proprie esperienze lavorative, ma partire da quelle che risultano più in linea con l’annuncio di lavoro, in modo tale da attirare fin da subito l’attenzione di chi si trova a doverci scegliere;
- fare domande, evitando di chiedere informazioni già contenute sull’annuncio di lavoro: si passerebbe per persone superficiali, quando l’obiettivo delle domande è esattamente l’opposto, ovvero quello di mostrare interesse.
Per quanto riguarda le domande relative allo stipendio, il candidato ha assolutamente il diritto di essere informato sull’eventuale retribuzione e sulla tipologia di inquadramento contrattuale. Si consiglia, comunque, di porre questo interrogativo per ultimo, in modo tale da mettere in luce l’interessamento verso la mansione per la quale si sta facendo il colloquio e non solo per lo stipendio previsto – che comunque ha la sua importanza.
È buona prassi inviare una mail di follow-up al recreuiter subito dopo il colloquio: basterà scrivere un ringraziamento non troppo formale per il tempo dedicatovi e sottolineare la propria disponibilità nel caso di domande aggiuntive rispetto alla posizione per quale ci si è candidati.
Coronavirus e lavoro – Domande frequenti
I licenziamenti per giustificato motivo oggettivo e quelli collettivi sono stati bloccati fino al 16 agosto 2020, ma ci sono dei casi nei quali i licenziamenti sono comunque possibili.
La bozza del nuovo decreto di maggio ha introdotto una proroga relativa alla sospensione delle procedure di licenziamento fino al 16 agosto 2020.
No, perché non si tratta di una motivazione oggettiva per la quale è possibile assentarsi dal posto di lavoro. Ecco cosa si rischia in casi come questo.