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Come fare causa per malasanità

A chi rivolgersi, i documenti da presentare e i tempi da rispettare se si vuole fare causa civile contro un medico o una struttura sanitaria.

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Redazione deQuo
28 Agosto 2020
fare causa per malasanità

La malasanità in Italia

La parola malasanità viene utilizzata per indicare gli errori compiuti da un medico nei confronti del paziente, che possono essere dovuti a negligenza o a incompetenza.

Più in generale, il termine malasanità fa riferimento a tutti gli episodi di corruzione ospedaliera, di cattiva gestione dei pazienti e a tutti gli eventi negativi che si verificano nelle strutture ospedaliere, pubbliche o private.

Cosa bisogna fare nel caso in cui si fosse vittima di malasanità? Come si procede se si volesse denunciare l’accaduto o se si volesse fare causa civile contro un medico al fine di ottenere un risarcimento per il danno subito?

In questo articolo analizzeremo come fare causa per malasanità, trattando il tema della responsabilità medica, quali sono i criteri utilizzati per quantificare un danno e ricevere dunque il giusto risarcimento, e quali sono i termini di prescrizione fissati dalla legge.

Come si denuncia un medico

La denuncia per malasanità è un diritto del paziente che ha subito un danno a casa di una diagnosi sbagliata o di un intervento mal riuscito: si consiglia di avviare la procedura solo nel caso in cui si siano verificate delle gravi mancanze da parte del medico o della struttura sanitaria, altrimenti si commette un abuso.

Bisognerà dunque rivolgersi alle Forze dell’Ordine, ovvero alla Polizia di Stato o ai Carabinieri: prima di farlo si dovrà essere certi di poter dimostrare l’esistenza di un nesso di causalità tra la lesione e l’errore commesso dal medico.

Si tratta di un passaggio fondamentale in quanto rappresenta l’elemento che permetterà di poter richiedere il risarcimento del danno durante il processo civile: in genere il 90% delle denunce contro medici e strutture sanitarie vengono archiviate per insussistenza di prove o mancata colpevolezza.

Tempi della denuncia

La denuncia per malasanità deve essere presentata nel rispetto di specifiche tempistiche, che variano in relazione all’entità del danno:

  • in genere devono essere rispettati i 3 mesi di tempo;
  • nell’ipotesi in cui si subisca un danno parentale, ovvero in caso di morte di paziente e di presunto omicidio colposo, la denuncia può essere presentata senza alcun limite di tempo.

Nella pratica la si potrà fare sia in forma orale, sia in forma scritta, l’importante è che contenga i seguenti elementi:

  • il nome e il cognome del medico e della struttura sanitaria;
  • le generalità della vittima e di chi presenta la denuncia;
  • la descrizione di quanto accaduto.
fare causa per malasanità

Le prove

Al fine di dimostrare il nesso di causalità tra il danno subito e il comportamento negligente o l’errore di valutazione di un medico, il denunciante potrà allegare alla denuncia:

  • le cartelle cliniche;
  • le lastre effettuate;
  • i risultati di analisi e terapie mediche;
  • le fatture delle spese mediche effettuate;
  • il supporto di altri medici;
  • qualsiasi altro documento che possa dimostrare l’inadeguatezza delle cure ricevute o della diagnosi effettuata.

A questo punto le Forze dell’Ordine daranno inizio all’iter investigativo che avrà l’obiettivo di verificare se il danno o la morte del paziente sono una conseguenza diretta di un episodio di malasanità, oppure se si è trattato semplicemente di una tragica fatalità.

Le autorità competenti potranno richiedere il supporto di tecnici ed esperti per procedere con la giusta valutazione di ogni singolo caso.

Fare causa per malasanità

Nel momento in cui la denuncia avesse esito positivo, si può scegliere di adire le vie legali e richiedere il risarcimento in sede civile: in questo caso si suggerisce di rivolgersi a un avvocato che potrà fornire le giuste indicazioni in merito ai tempi della causa e alle probabilità di vincita, oltre che sui documenti da presentare per dimostrare il danno.

È bene sottolineare che se si fa causa a una struttura sanitaria privata, quest’ultima si svolgerà presso la residenza del paziente, che sarà considerato come un consumatore.

Viceversa, nel caso di causa contro una struttura sanitaria pubblica, la causa dovrà avere luogo nel distretto in cui ha sede la struttura, in quanto, trattandosi di un ente pubblico, il rapporto con il paziente non può corrispondere a quello esistente tra professionista e consumatore.

fare causa per malasanità

La responsabilità sanitaria

Per ottenere il risarcimento del danno, il paziente dovrà dunque essere in grado di dimostrare che la lesione subita è stata provocata da un inadempimento delle responsabilità sanitarie, che possono consistere anche nel mancato consenso informato prima di un determinato intervento, o in un omissione.

La responsabilità sanitaria potrà essere di due tipi:

  1. del medico, in qualità di autore materiale del danno;
  2. della struttura sanitaria nella quale il danno si è verificato.

Il rapporto che si crea tra paziente, medico e struttura sanitaria è un contratto a tutti gli effetti che:

  • ha come oggetto la cura del paziente e la sua corretta guarigione;
  • offre una tutela anche ai parenti che hanno il diritto di ottenere il risarcimento nel caso di danni provocati al paziente, a prescindere dal fatto che la struttura sanitaria sia pubblica o privata.

Sia il medico sia la struttura sanitaria dovranno eventualmente rispondere di malasanità, mentre il paziente potrà decidere contro chi agire al fine di ricevere il suo risarcimento.

Quantificazione del danno

Il danno subito dal paziente, che è riuscito a dimostrare la presenza di un nesso di causalità, potrà essere di tipo:

  • patrimoniale, che si riferisce a tutte le spese sostenute dal paziente per rimediare al danno;
  • non patrimoniale, ovvero il danno morale, esistenziale e biologico vissuto dal paziente.

Mentre il danno patrimoniale si calcola con l’utilizzo di un algoritmo, il danno non patrimoniale può essere quantificato con l’utilizzo di alcune tabelle – come quella del Tribunale di Milano – nelle quali sono presenti alcuni parametri di quantificazione, come per esempio l’età.

In pratica, con l’avanzare dell’età, l’importo del risarcimento diminuisce in quanto si dovrà convivere con il danno subito per un numero di anni limitato. A questo proposito, sarà comunque l’intervento di un medico legale a calcolare l’importo relativo al danno.

Prescrizione

Nel caso in cui si volesse fare causa per malasanità, bisogna essere ben attenti a rispettare il termine di prescrizione previsto dalla legge, che non decorre dal giorno il cui è stato prodotto il danno, ma da quello in cui viene percepito dal paziente come conseguenza del comportamento doloso o colposo del medico.

La prescrizione della domanda per ottenere il risarcimento in sede civile è pari:

  • a 10 anni se viene verificata la responsabilità contrattuale del medico scelto dal paziente o della struttura sanitaria;
  • a 5 anni se viene verificata la responsabilità contrattuale del medico che non è stato scelto direttamente dal paziente.

Qualora la struttura sanitaria venisse messa in mora con una diffida di pagamento, la prescrizione si interromperebbe.

La controquerela

Fare causa civile a un medico o a una struttura sanitaria non è affatto semplice e spesso le denunce per malasanità non hanno esito positivo. Il motivo per il quale è bene procedere in tal senso solo in possesso di prove sufficienti è che si può rischiare di ricevere una controquerela.

Una denuncia porta irrimediabilmente a compromettere il rapporto di fiducia esistente fra medico e paziente, che se “gioca sporco” potrà a sua volta essere denunciato per calunnia o per diffamazione.

In questo caso potrebbe rischiare:

  • la reclusione da 2 a 6 anni nel caso di calunnia;
  • la multa fino a 2.065 euro e 2 anni di carcere per la diffamazione del medico.
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