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Di cosa si occupa l’avvocato del lavoro

Quali sono i casi nei quali ci si può rivolgere a un avvocato del lavoro? Una guida per sapere di cosa si occupa questo professionista e come sfruttare al meglio le sue competenze.

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Redazione deQuo
02 Dicembre 2020
avvocato del lavoro

Accanto a professionisti sempre citati quali l’avvocato penalista e l’avvocato civilista, esiste anche una figura professionale che prende il nome di avvocato del lavoro

Questo professionista della legge è, come si può ben intuire, una persona che si è specializzata nel diritto del lavoro e gestisce, tra le altre cose, le controversie che possono sorgere tra dipendenti e datori di lavoro.

In questa guida vedremo quali sono i settori nei quali è necessario l’intervento dell’avvocato del lavoro, come si diventa giuslavoristi e qualche consiglio utile per trovare un buon professionista

Di cosa si occupa l’avvocato del lavoro

L’avvocato del lavoro ha il compito di intervenire in tutte quelle questioni nelle quali si verifica un contrasto di tipo lavorativo, che possono riguardare per esempio i licenziamenti, il trasferimento in un’altra azienda, il contratto di lavoro, le dimissioni per giusta causa

Può intervenire anche in tutte le questioni riguardanti:

  • la sicurezza sul lavoro e la prevenzione degli infortuni;
  • il lavoro autonomo e i rapporti di agenzia;
  • gli appalti;
  • situazioni delle quali si verifica il demansionamento o episodi di mobbing;
  • gli infortuni sul lavoro;
  • il lavoro in nero:
  • i procedimenti disciplinari e i provvedimenti disciplinari contestati;
  • i crediti da lavoro. 

L’avvocato del lavoro è anche noto con il termine giuslavorista

avvocato del lavoro

Quando rivolgersi a un avvocato del lavoro

Il giuslavorista può essere interpellato in tutti i casi citati nel paragrafo precedente: per alcuni è molto importante stare ben attenti alle tempistiche da rispettare nel caso in cui si volesse fare opposizione a una data situazione. 

Volendo fare un esempio, in caso di licenziamento illegittimo, il lavoratore avrebbe a sua disposizione 60 giorni di tempo per opporsi e impugnare il licenziamento, che decorrono dal momento in cui è stata ricevuta la lettera di licenziamento. 

In questa e in altre circostanze che possono consistere nel mancato rinnovo di un contratto o nel trasferimento del dipendente, è consigliabile far scrivere il documento di impugnazione direttamente all’avvocato del lavoro, che saprà utilizzare la terminologia più adeguata, oltre che fare riferimento a tutte le questioni di tipo normativo. 

Le fasi di risoluzione di una controversia sul lavoro

Nel momento in cui si richiede il supporto di un avvocato del lavoro per la risoluzione di una controversia, è molto probabile che prima di ricorrere al tribunale, dovendo così sopportare i tempi e i costi del procedimento giudiziario, l’avvocato consigli la via stragiudiziale

In questa fase il lavoratore può procedere con un tentativo di conciliazione sia in sede amministrativa, rivolgendosi alle commissioni di conciliazione che hanno sede presso la Direzione Territoriale del Lavoro, sia in sede sindacale, seguendo le procedure previste dai contratti collettivi del lavoro. 

L’avvocato del lavoro assisterà il lavoratore nelle sue scelte e nella raccolta dei documenti necessari, quali la lettera di assunzione, quella di licenziamento o di dimissioni, le buste paga, e così via. 

Arbitrato e giudizio in tribunale

Un’altra procedura per risolvere le controversie che sia alternativa al ricorso in Tribunale è l’arbitrato e nella quale la decisione viene presa da un soggetto terzo, che è imparziale, prende il nome di arbitrato

L’arbitrato può avere sede dopo il tentativo di conciliazione non andato a buon fine, oppure presso le sedi sindacali, e la decisione può essere affidata alla Commissione di conciliazione della Direzione Territoriale del Lavoro.

Il tribunale rappresenta l’ultima ipotesi da considerare qualora non si riuscisse a risolvere la controversia in altro modo: si occuperà di giudicare la questione il Tribunale ordinario in funzione di Giudice Unico del Lavoro

In primo grado ci sarà un giudice monocratico, mentre in appello la decisione sarà affidata alla Corte d’Appello.

avvocato del lavoro

Come diventare avvocato del lavoro

L’avvocato del lavoro è in possesso di un diploma di laurea magistrale in Giurisprudenza e possibilmente ha presentato una tesi proprio in Diritto del lavoro. 

Ha completato i 18 mesi di pratica forense previsti e superato l’esame di abilitazione per diventare avvocato, che si svolge una volta all’anno. 

Considerato che non esiste una laurea specializzata solo sul diritto del lavoro, per diventare avvocato del lavoro è necessario svolgere il praticantato presso uno studio che si occupa di controversie di tipo lavorativo, come stipendi non pagati o licenziamenti illegittimi. 

Come scegliere l’Avvocato del lavoro?

L’avvocato del lavoro è un professionista che deve essere sempre aggiornamento sulla materia trattata in quanto il mondo del lavoro è soggetto a cambiamenti continui e repentini. 

Per la ricerca di un professionista serio e affidabile, con il quale riuscire a risolvere in modo efficace qualsiasi tipologia di controversia lavorativa, si consiglia di fare un salto nella sezione di deQuo “Cerca un avvocato“, nella quale sarà possibile trovare il giuslavorista che si adatta meglio alle proprie esigenze

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